Il mostruoso femminile di Jude Elison Sady Doyle
Voce alle donne
Recensione di Emma Fenu
Il mostruoso femminile è un saggio di Jude Elison Sady Doyle edito da Tlon nel 2021.
Di cosa tratta Il mostruoso femminile?
La donna è definita mostro fin dagli antichi miti: sirene, Furie, streghe vecchie o giovani e seduttrici, sacra prostituta di Babilonia che compare nell’Apocalisse. Ed è ribadita tale nella scienza medica, filosofica e psicologia.
Aristotele la definì un maschio mancato, e Tommaso D’Aquino giustificò questa creazione, errata, con la funzione riproduttiva.
A distanza di secoli, Sigmund Freud, non troppo originale rispetto a Aristotele, etichettò le donne come castrate e maschi mutilati che creavano traumi nei figli maschi perchè prive di pene: la vagina èra una ferita, come se ci fosse stata un’amputazione.
A essere perfetti sono gli uomini. Non proprio, a onor del vero, nella cultura occidentale devono esssere bianchi, eterosessuali e non disabili. Altrimenti sono mostri pure loro.
Torniamo alle donne: devono essere custodite e emarginate dalla vita sociale politica: chiuse per essere protette dal proprio istinto debole e lussuriose e dall’indole, ritenuto sana e normale, dell’uomo stupratore, ma, in realtà, la gabbia serve per non farle uscire, per tenere al sicuro gli uomini.
Ma Torniamo indietro, molto indietro nel tempo.
Perchè tutta questa paura?
Il sangue
Le donne sanguinano senza morire, anzi si rigenerano. Ergo, questo sangue terrorizza e viene ritenuto capace di uccidere un uomo che si congiunge durante il periodo mestruale. Secondo Plinio il Vecchio, una donna incinta, se cammina sul sangue mestruale, perderà il feto.
Non a caso, fino a tempi abbastanza recenti, si riteneva che le donne che sanguinano fanno seccare le piante, fanno andare in decomposizione i cibi, in taluni casi fanno ammalare i bambini che toccano. E se miscelano il proprio sangue nel caffè, fanno innamorare l’uomo che desiderano.
Il liminare
La magia si manifesta nei momenti passaggio fra due stati: l’adolescente durante il menarca non è più bambina, ma non ancora donna: allora il pericolo è maggiore, secondo alcuni può scatenare fenomeni di poltergeist: da essere umano, la fanciulla diventa mostro e deve essere sottomessa.
Non a caso la protagonista de L’esorcista è nel momento della pubertà.
Un’altra fase liminare è il parto. Partendo da Aristole, che ritiene che l’anima del feto è dell’uomo, mentre l’utero fornisce solo la materia, ancora oggi assistiamo alla colpevolizzazione delle madri se il bambino presenta disabilità o problemi di varia natura in età adulta.
Innegabile che l’educazione genitoriale sia di fondamentale importanza, ma se la società è violenta e definisce i violenti come vincenti, quanto potere hanno le madri nella formazione di un figlio? E quanto ne hanno se sono, davanti alla prole, esse stesse vittime di abusi?
L’alterità
Le donne sono il primo esempio di alterità. Se non conosciamo, temiamo; se non conosciamo, ci difendiamo con l’odio. La prima differenza fra i sessi è la capacità di dare vita: un potere enorme. Chi dà la vita può dare la morte.
Tutte sono potenziali streghe e possono mutare fenomeni atmosferici, far crescere il raccolto o seccarlo, trasformare gli uomini, uccidere con pozioni e trascinare nella perdizione: sono talora dotate di vagine dentate o con fauce di serpente.
Del resto, le streghe sono figure liminari per eccellenza, vivono fra bene e male, fra paure e fiabe, fra saggezza e malocchio. La strega è come la natura: buona e cattiva insieme, ed è sono l’esatto opposto della buona madre: può favorire gli aborti, ritardare le gravidanze o assistare al parto e, secondo molteplici leggende, mangia i bambini, all’inverso di una madre che per i figli si sacrifica.
Svelano la verità
Infine: le donne che si ribellano e mettono in crisi la costruzione culturale del patriarcato sono mostri e suscitano molto terrore: insinuano il dubbio che sia tutto sbagliato. Infatti lo è.
Quindi l’unico modo per salvare il sistema è ucciderle metaforicamente, per esempio internandole in manicomio, o realmente.
Perchè leggere Il mostruoso femminile?
Il saggio ha come obiettivo principale rendere le donne consapevoli. Il patriarcato non è una condanna irreversibile: se tutte ci ribellassimo coese, saremo libere. Libere dalla paura, se non siamo protette da un uomo, di essere aggredite, picchiate, stalkerate, molestate, psicologicamente demolite e perfino ritenute colpevoli di “essercela cercata”.
Attraverso continui riferimenti al mito, alla letteratura, ai racconti popolari, alle leggende metropolitane e alle serie o film horror, Il mostruoso femminile affronta tematiche molto interessanti, avvincenti e originali: i film e i true crime in cui avvengono supri e femminicidi sono seguiti da donne perché è un modo in cui le vittime riconoscono la verità della propria condizione e possono manifestare la propria rabbia almeno a livello inconscio. Prima dei prodotti cinematografici horror, a svolgere la medesima funzione vi era il romanzo gotico, scritto e letto soprattutto da donne.
“Voi dovete diventare streghe”, si afferma nel saggio, ossia bisogna avere il coraggio di entrare nel bosco, metafora del liminare, scendere negli abissi, nell’oscurità, nella magia nera dell’indignazione e immergersi nel malma della violenza per scatenare la rabbia per quanto abbiamo subito o altre hanno subito perché femmine.
L’autrice si sofferma anche sulla realtà delle trans, vittime di duplice condanna di mostruosità, in quanto ancora più ingannevoli delle cisgender, e, oltre ad analizzare l’antica istituzione del matrimonio, in cui le mogli erano picchiate e stuprate per diritto del consorte, non si sorvola sul carico mentale delle contemporanee che lavorano sottopagate, a parità dei colleghi maschi, e sono responsabili di quasi tutte le mansioni di accudimento della prole.
Non ho voluto accenarvi ai vari riferimenti intetestuali, se non con l’eccezione de L’esorcista, perchè citare semplicemente avrebbe escluso chi non ha visto o letto quanto oggetto d’esame, mentre raccontare sarebbe coinciso con una sintesi di un saggio che, invece, vi invito a leggere.
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Sinossi
Se un mostro è un corpo spaventoso perché fuori controllo, una donna mostruosa è una donna libera dal controllo dell’uomo.
Il mostruoso femminile è un saggio sulla natura selvaggia della femminilità, che viaggia tra mito e letteratura, cronaca nera e cinema horror, mostrando la primordiale paura che il patriarcato nutre da sempre nei confronti delle donne. E, in questo contesto, mostri lo siamo davvero, ma per un mondo migliore, di parità.
Da “L’esorcista” alla dea babilonese Tiamat, dalla biblica Lilith a “Giovani streghe”, attraversano leggende e vite dimenticate, Jude Ellison S. Doyle compie un viaggio alla scoperta dell’oscura potenza delle donne, rivendicando l’orrore come forza creatrice, capace di rompere le catene millenarie dell’oppressione patriarcale.
Titolo: Il mostruoso femminile
Autore: Jude Elison Sady Doyle
Edizione: Tlon, 2021