I miei libri

I miei romanzi

Vite di Madri. Storie di ordinaria anormalità, Officina Milena Edizioni, 2017

Vite di Madri è un romanzo inchiesta che si snoda attraverso storie di donne legate fra loro, apparentemente, solo da un percorso di infertilità.

L’incipit e la conclusione, entrambe affidate a un io narrante che si rivolge direttamente al lettore, illustrano il progetto che l’autrice, anch’essa infertile, ha deciso di condividere creando una raccolta di centocinquantadue testimonianze vere, rielaborate, che gettano luce sul lato oscuro della maternità.

Sono tredici storie.
Storie di donne mortificate nella femminilità, da abusi o da malattie o da eventi imponderabili.
Storie di nonne e madri, che hanno generato creature infertili nell’utero e nel cuore.
Storie di bambine, ora cresciute, ma ancora bramose di una carezza.
Storie di figlie desiderate, con amore indomito.
Storie di guerriere vittoriose, non di vittime, che hanno saputo rialzarsi e sorridere alla vita.
In verità, sono tutte storie di Madri.
Madri di idee, di progetti, di sogni. Seni turgidi di Dee che accolgono amiche, sorelle, mariti, amanti.
Madri delle proprie madri e perfino di se stesse, capaci di far germogliare speranza e abortire fantasie, di creare dal nulla e di nutrire di sé: totalmente imperfette e, per questo, così seducenti e difficili da decifrare.

Le dee del miele, Officina Milena Edizioni, 2019

Le dee del miele è una saga familiare al femminile di ispirazione autobiografica ambientata nel corso di tutto il Novecento in una Sardegna di mito e memoria. In tale contesto, in cui si fonde un universo parallelo di spiriti, fate e demoni, dove spetta al mondo muliebre vegliare sulla vita e sulla morte. Le protagoniste sono, infatti, quattro donne: Caterina e Lisetta, fanciulle che non si conoscono, ma che diverranno consuocere; Marianna, figlia adottiva di Lisetta; e Eva, figlia di Marianna.

Sono creature diverse fra loro, per ceto sociale e vissuto, ma legate dai fili del destino fino a divenire parte l’una dell’altra, tramite un cordone ombelicale di sangue, luna, farina, miele, mistero, esoterismo e agnizioni. Sarà Eva a riannodare il filo rosso di mestruazioni, parti e aborti delle sue antenate e a scoprire il vero segreto del “dono” di famiglia.

Questa è, dunque, una storia di Donne. Donne madri, forti come Dee, capaci di rinascere dopo infinite eclissi. Donne mamme, lune piene, dolci come miele. Dee del miele.

Le spose della Luna, Milena Edizioni, 2021

Le spose della Luna è un romanzo ambientato nel cuore della Sardegna nel 1911 e ispirato alla vicenda della bandita Paska Devaddis, avvenuta durante la faida che insaguinò il paese di  Orgosolo. Ma la protagonista, del romanzo, Franzisca, non è Paska, ma un suo specchio, e il luoghi in cui i personaggi si muovono trascinano nel mito senza confini, tempo e nome. Dopo essere stata falsamente accusata di omicidio, Franzisca,  si rifugia sui monti per sfuggire alla giustizia.

Fra vendetta e giustizia, amore e morte, magia bianca e nera, compassione e odio si snoda un’intensa storia di donne forti come pietre nuragiche e potenti come dee, mosse da sentimenti ancestrali.

I miei saggi

Nero rosso di donna.

L’ambiguità della femminilità. Mito, devozione e iconografia di Maria Maddalena fra Medioevo e Rinascimento.
Maria Maddalena è senza dubbio una figura storica ma, da due millenni, ci sfugge una sua identificazione precisa: la circonda un alone di mistero, di proibito e di ambiguo che le conferisce un fascino inquietante e irresistibile. La Santa è un enigma arcaico e, al contempo, sempre nuovo. Il saggio è incentrato sull’analisi, nel lasso temporale che intercorre fra Medioevo e Rinascimento, del nascere e dello svilupparsi del mito della, Santa, del diffondersi capillare della sua devozione e del conseguente riflesso sulle arti figurative.
L’autrice si sofferma sugli attributi iconografici, la lunga chioma e la veste rossa in primis, che ne caratterizzano la figura: sono espressione delle paure inconsce degli uomini, impegnati nel tentativo di risolvere l’enigma del femminile attraverso il ricorso a stereotipi sessisti.
Ogni epoca ha una sua lettura interpretativa di Maria Maddalena, ossia della Dea e della Donna.

Una casa tutta per lei, Golem Edizioni,  2019 – a cura di Valeria Bianchi Miam e Emma Fenu

La casa è il mondo. È il fuori e il dentro, è lo spazio che contiene la gestazione del Sé, il luogo in cui i ricordi si stagliano come dipinti alle pareti.
Ci sono storie che attraversano il tempo; ci sono prigioni dell’anima che hanno segnato la pelle, cicatrici che nessuna saponetta potrà mai cancellare. Ci sono asciugacapelli che silenziano il contesto. Ci sono barattoli stracolmi dei baci delle madri. Odori e profumi nelle cucine. Rumori e musiche. Bottiglie che tintinnano mille storie e antiche favole. C’è una culla e c’è un carillon che suona. Ci sono le fotografie che mostrano altre case e altre narrazioni. C’è un caminetto che pulsa come un cuore rosso al centro del tutto, come in un sogno degno di Alice nel Paese delle Meraviglie, quando l’anima si fa piccola e grande nell’ambiente.
In un’osmosi di saggi e racconti, Una casa tutta per lei raccoglie i racconti di 21 donne residenti in Italia e italiane espatriate; alcune di queste donne sono scrittrici professioniste, altre semplici appassionate di scrittura, ma tutte hanno voluto accogliere l’idea di far trasparire nella pagina scritta l’idea della dimora ― la memoria delle stanze ― con lo stesso impulso che spinge alla narrazione orale genuina e priva di artifizi.
Tramite un susseguirsi di immagini e incursioni nel mondo del ricordo, le autrici svelano i segreti di un’anima in cerca di se stessa, ventre mai sazio di relazioni affettive, luogo sacro e profano che prende il nome di “casa”.

Le mie fiabe

Il segreto delle principesse, Officina Milena, 2016

Dopo il matrimonio di Cenerentola con il principe, la sorellastra Genoveffa vive i suoi giorni in uno stato di forte tristezza, sognando invano di essere bella, convinta che solo la bellezza possa donarle l’amore.

Dopo giorni di rassegnazione, però, decide di rimboccarsi le maniche e andare incontro a grandi gioie, quali dedicarsi alla matematica e costruire una bici per sfrecciare in lungo e largo. In una di queste avventure le giunge all’orecchio una melodia bellissima che la porterà, in un modo buffo, a incontrare il suo principe, che poi in verità non ha sangue blu, ma che le darà quella felicità tanto cercata nei modi sbagliati e con falsi stereotipi. Perché la vera bellezza che porta all’amore e alla gioia è solo quella interiore! Età di lettura: da 4 anni.
Illustrazioni di Chiara Civati

È da una fiaba che tutti arriviamo

È da una fiaba che tutti arriviamo è una raccolta illustrata di filastrocche, dedicate ai bambini dai due ai cinque anni.

Tratta del concepimento naturale, della fecondazione assistita omologa e eterologa, e dell’adozione. Rispondere alla domanda sull’origine posta dai nostri bambini ancora piccoli richiede una buona dose di creatività per dire la verità attraverso la metafora, con la poesia, con immagini non edulcorate o fasulle, ma comprensibili, piene d’amore e adatte alla mente dei piccoli che è essa stessa un luogo magico. Età di lettura: da 2 a 5 anni.
Illustrazioni di Serena Mandrici

La bambina misteriosa, Officina Milena, 2019

La bambina misteriosa è una fiaba che parla di bullismo, emozioni, lotta e sopravvivenza. È una fiaba che parla di vita, di morte e di rinascita.
Con una potenza descrittiva ricca di significato psicologico ed emotivo, Emma Fenu descrive i vissuti della protagonista e di chi, come lei, cerca di utilizzare con grande virtù creativa la diversità per costruire la propria unica identità, amandosi e facendosi amare. Età di lettura: dai 7 anni ai 10 anni.
Illustrazioni di Serena Mandrici

La mia silloge di prose e poesie

L’antologia Sangue e Miele contiene racconti, fiabe e poesie incentrati sulla femminilità, con particolare attenzione alla violenza contro le donne e le bambine.
Il testo è corredato da traduzione in catalano, opera del prof. Aldo Sari, e da illustrazioni a colori, opera di Serena Mandrici.
“Sono tutte fiabe queste mie parole che si aggrappano ad un filo rosso, un cordone teso fra madri e martiri. Fiabe impolverate e antiche, non edulcorate, che hanno sapore di sangue e latte, che non temono giudizi e tabù.
Fiabe di donne e bambine, di orchi e principi, di sentieri nel bosco e di strade di città, di sole e di neve.
Fiabe di creature imperfette e umane che diventano, nel cantare o sussurrare ninna nanne e nenie funebri, Dee. Dee del miele”.