IL CAMMINO DELL’ADOZIONE: UN MERAVIGLIOSO RITROVARSI –  di Sandra Sara Krawczyk

Recensione di Serena Savarelli

il cammino dell'adozione

 

La scrittrice dedica Il cammino dell’adozione: un meraviglioso ritrovarsi a suo figlio e a suo marito, con i quali ha intrapreso un indispensabile viaggio; sono loro che hanno reso l’esistenza della scrittrice, un cammino a ritroso per ritrovarsi e rinnovarsi.

 

Come il seme che viene piantato nella terra, prima si risveglia verso il basso, la sua crescita è verso la profondità, in silenzio; allo sguardo di un osservatore sembrerebbe che non stia accadendo nulla; poi però spunta verso l’alto e ai lati.

Possiamo soltanto crescere: prima lo facciamo verso l’interno, e le nostre radici ci sostengono in profondità, in ciò che è ancestrale, ma poi apriamo le nostre ali verso il cielo per poter evolvere.

Il seme è interrato… ne ha memoria, sa come diventare albero.

Sandra Sara Krawczyk da 29 anni esercita in area clinica la professione di psicologa. Vive a Mar del Plata, in Argentina. Il suo percorso spirituale e la sua ricerca personale l’hanno portata alla scoperta e alla conoscenza della Cosmovisione andina, nei suoi vari percorsi in Perù, Bolivia, Isola di Pasqua e Messico.

Come dice ancora il titolo del libro, questo romanzo è anche un Racconto da un punto di vista spirituale e quantico. Il figlio di Sandra Sara è l’energia che ha mosso la scrittura di questo libro, è colui che la spinge a essere una persona migliore e a essere parte di un seme affinché nuovi paradigmi, nuove percezioni contribuiscano a cambiare il mondo.

Una visione interessante, ma soprattutto essenziale, per chi intraprende il percorso della maternità, dell’infertilità, della sterilità e, infine, dell’adozione.

Questi aspetti della vita riguardano l’uomo e la donna, la coppia e il proprio albero genealogico e, alla fine, ciò che emerge è un percorso evolutivo essenziale che dà senso alla propria esistenza.

La nostra storia assomiglia a molte storie di molti genitori che hanno intrapreso questo cammino di ritrovamento e miracolo.

Sandra Sara, con Il cammino dell’adozione: un meraviglioso ritrovarsi, regala all’umanità una visione che va oltre la burocrazia, l’aspetto tecnico e legislativo dell’adozione, bensì offre tanti concetti che possono essere utilizzati in diverse situazioni.
Il libro è come un percorso di viaggio e il cuore che batte è il suo GPS.

Ogni capitolo del libro è una parola chiave che ha caratterizzato il viaggio stesso di Sandra Sara.
Presenza. Essere e stare nel qui e ora dà a tutti la meravigliosa consapevolezza che quando c’è fede, l’universo risponde sempre. La fede descritta dalla scrittrice è un insieme di speranza e certezza, qualcosa che è più forte del credere: è sicurezza, è darsi… è creazione interna che emerge dalla
convinzione.
Il viaggio. Viaggiare nei meandri del percorso adottivo è sempre un processo che richiede impegno.
Nella strada percorsa si trovano risposte e per scoprire appieno l’essenza dei passi è necessario arrendersi. Decidere di fare il primo passo porta al cambiamento di tutto ciò che aveva circondato la persona prima di quella decisione. È un viaggio nel quale le forze, spesso, abbandonano, ma Sandra Sara ricorda che nella tradizione quechua esiste un simbolo profondo indossato da chi in terra stava cercando qualcosa, da chi era un esploratore dello spazio e del tempo: il Maskaypacha.

Il segreto del Maskaypacha è la capacità di cominciare a muovere i primi passi nel tempio della saggezza: il nostro io più profondo.

Per i genitori, la nascita di un figlio è un’iniziazione, nasce la luce infinita, è spirito, magia e alchimia in sacra celebrazione.

Il desiderio. A volte un desiderio riceve mancanza e assenza. Più desidero, più ricerco. Dove rivolgo tale ricerca, fa la differenza. Sandra Sara si rivolge alle stelle…
I pensieri. Sandra Sara si era aggrappata al suo desiderio di maternità e si era ritrovata faccia faccia con l’impossibilità di dare vita al suo sogno. Delusione, lacrime, interrogativi, karma ed emozioni contrastanti erano i suoi compagni di viaggio.

Come coppia, aveva attraversato ogni possibile ostacolo, insieme al proprio compagno, finendo anche per compromettere l’armonia di quel legame. La ricerca non si arresta e la bussola magica portò Sandra Sara e suo marito in Messico e poi in Perù, mentre comprendevano un aspetto importante:

L’invidia nasce dal dualismo, poiché è ostacolo e motore al tempo stesso. Ricordo me stessa con in mano un quarzo verde, mentre imploro per la mia fertilità. Più tardi compresi che l’invidia è semplicemente ammirazione travestita, così utilizzai lo stesso verde per dipingere paesaggi più belli che mi portassero a concretizzare i miei sogni.

Le credenze. Esse sono fondamentali per la costruzione mentale. Sandra Sara era decisa a tuffarsi nelle sue, accorgendosi che ogni paradigma è fatto di credenze.

La traversata è dura, vengono messe alla prova volontà, pazienza, attenzione, costanza, coraggio, fede e amore. Il pellegrinaggio sa di misteri, fantasmi, angeli, inframondi e cieli. Percorriamo sentieri che limitano la nostra capacità di scelta, sentieri che si chiudono, sentieri sbagliati, altri ripetuti, altri ancora condizionati e tutti mettono alla prova la nostra libertà. Il labirinto ha molti sentieri, ma solo alcuni, a volte soltanto uno, ci conduco al raggiungimento del nostro sogno; quando lo troviamo è un’epifania, la manifestazione divina dell’incredibile incontro.

Il labirinto, che ognuno di noi, nella propria vita, è costretto ad attraversare, contiene quelle credenze che sono depositate proprio nella parte più profonda di noi stessi; quella parte è una matassa che deve essere srotolata. La paura e la credenza vanno a braccetto, l’emozione si fonde nel pensiero e hanno un obiettivo comune, scrive Sandra Sara.

Il suo viaggio continua tra le emozioni e, tra queste, il combustibile che ha bruciato e fatto pulizia è stata l’ira e, subito dopo, chi ha lavato i residui è stata la tristezza, emozione necessaria e riparatrice, che porta al vero rinnovamento.

I pensieri cambiano. I pensieri finiscono per curare. E quando l’attenzione cambia, la persona va dove sono i pensieri a portarla. È un assioma imprescindibile: cambiare il modo di vedere il mondo, disattivando gli incomprensibili programmi ancestrali, dando il benvenuto, con infinita gratitudine, a ciò che abbiamo ricevuto. Senza nessun e se…

La consapevolezza è l’ingrediente magico. Sandra Sara s’immerge nei concetti di transgenerazionale e epigenetica: liberare la comprensione per dare a tutto il giusto senso.

L’inconscio familiare esiste, l’ombra è un archetipo, l’albero genealogico è il forziere delle risposte ritrovate. Un unico scopo: aprire la dimensione dell’incontro con risonanze e sintonie.
L’incontro con ciò che sta al di sopra della genetica, ha fatto capire a Sandra Sara che i cambiamenti dell’ambiente provocano cambiamenti anche sulle persone e per ambiente dobbiamo soprattutto intendere i nostri pensieri, sentimenti ed emozioni, che sono la manifestazione delle
nostre credenze.

Nell’adozione avviene l’unione tra un bambino ei genitori, un bambino abbandonato e la somma delle storie transgenerazionali di entrambi i coniugi nel cui albero genealogico sono iscritte, da qualche parte, memorie di abbandono di qualche bambino.

A quel punto, abbandonato e abbandonati si ritrovano per riparare con amore a quel dolore così profondo e abissale: il dolore dell’abbandono, del ritrovarsi alla mercé del nulla, della possibilità di scomparire, di morire in maniera simbolica e reale. E si cerca, ovunque, il miracolo del trovare un rifugio e la protezione dell’esistere per qualcuno, che quel qualcuno riconosca la mia esistenza onorandola e celebrandola.

È così che il figlio e i genitori, legati dall’abbandono, si uniscono per smettere di essere abbandonati. E mi domando: Chi è che viene adottato? Chi adotta chi?

Sandra Sara offre, a fine del suo racconto, sette chiavi attraverso le quali cercare, riflettere, dubitare e trovare. Sono chiavi che permettono di chiudere ciò che è obsoleto, con le vecchie credenze.
Inoltre, la scrittrice pone attenzione sul nome che viene dato al proprio figlio. Nomi e cognomi sono, infatti, preziose informazioni circa l’essere e la propria identità.
Attraverso il suo percorso adottivo, Sandra Sara ha sperimentato direttamente la potenza che c’è nel lasciarsi trasportare dagli avvenimenti inaspettati.

Il mistero dell’incontro, le sincronie… tutto fa parte di un processo interiore che porta alla trasformazione dell’essere. È una spinta che per un attimo collega il nostro mondo interiore e il mondo della manifestazione, è incontrollabile, accade spontaneamente, senza preavviso.

Sorprende.

Il cammino dell’adozione: un meraviglioso ritrovarsi è un libro per ogni lettore, anche quello che non è minimamente interessato all’argomento dell’adozione. Il racconto di Sandra Sara è un prezioso monito che può essere applicato a qualsiasi vicenda della vita. Il suo semplice consiglio è: APRIRE IL CUORE, fidandosi del fatto che tutto è perfetto e utile al nostro apprendimento.
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SINOSSI

Il cammino dell’adozione: un meraviglioso ritrovarsi offre un accompagnamento amorevole, umano e spirituale al lettore, alla ricerca di risposte a domande che sorgono prima e dopo il processo di adozione.

Contiene strumenti di esplorazione del transgenerazionale, che invitano a indagare nelle credenze, nelle emozioni, nelle risonanze, portando a capire come il ritrovarsi con il figlio sia qualcosa di sincronico e magico, la manifestazione di una promessa portata a compimento.

La voce dell’autrice si fa eco di quella di infinite famiglie che con il cuore ripercorrono strade per tessere una nuova storia partendo dall’amore, dalla speranza e dall’alchimia data dall’unire elementi vitali che si rivelano nel profondo cammino di questo racconto. Il viscerale percorso di quest’opera porta il lettore a entrare nella gestione emotiva e nella trascendenza di diverse inconsapevoli informazioni  famigliari, affrontando l’epigenetica e la sincronicità per comprendere il senso dell’adozione.

Titolo: Il cammino dell’adozione: un meraviglioso ritrovarsi
Autore: Sandra Sara Krawczyk
Edizione: Uno Editori, 2019