Freud – serie Netflix: come inventarsi la Storia e restare impuniti

Di Antonia Romagnoli

Freud è una delle più recenti serie proposte da Netflix. Si tratta di una coproduzione austriaca-tedesca-ceca, in otto episodi, ideata da Marvin Kren, liberamente ispirata alla figura di Sigmund Freud (Robert Finster).

Il liberamente ispirata, parlando di questa produzione, è d’obbligo, visto che di storico abbiamo solo una cornice ottocentesca, qualche accenno a fatti realmente accaduti e i nomi dei personaggi. Ma solo di nomi si tratta, visto che quasi tutto ciò che viene narrato in questo appassionante giallo dal sapore vittoriano è pura invenzione.

freud

Il Vero Sigmund Freud

Che cosa troviamo di vero in Freud?

Di vero abbiamo che nel 1886, data in cui sono ambientate le vicissitudini, un giovane medico di nome Sigmund Freud, di origini ebraiche, viveva a Vienna.

Di vero c’è che la clinica in cui Freud lavora esisteva ed era diretta da Theodor Hermann Meynert, il quale allontanò il celebre medico a causa del suo eccessivo interesse per le pratiche dell’ipnosi.

Vero che Freud aveva, in quegli anni, una fidanzata di nome Martha Bernays con cui manteneva una fitta corrispondenza riguardante il proprio lavoro e le speranze di poter presto convolare con lei a giuste nozze.

Vero anche che Freud, per diversi anni, studiò e utilizzò cocaina, colpito dagli effetti che si potevano ottenere dal suo uso e nella speranza di poterne fare un farmaco rivoluzionario.

Meno reale è il coinvolgimento della nobiltà ungherese con pratiche occulte mirate alla destabilizzazione del trono austriaco, anche se i membri della famiglia reale che appaiono nelle varie puntate sono, come è ovvio, personaggi storici. In particolare, spicca la figura del principe Rodolfo, erede al trono, di cui viene messa in evidenza la posizione politica filo ungherese (vera). Tutto il resto riguardo a lui, tuttavia, non ha alcun fondamento storico.

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Theodor Meynert, luminare della medicina ottocentesca.

Ma che cosa accade se di vero… non c’è quasi nulla?

Partiamo dal presupposto che tutto quello che vedremo è invenzione, oscillante fra il giallo, il thriller, il paranormale e l’avventura.

Se avete amato l’alienista, sapete di che cosa parlo: di un mix cupo quanto basta e inquietante a sufficienza da tenerti incollato fino alla puntata successiva.

Il nostro giovane e incompreso dottore, di cui tutta la comunità scientifica si fa allegre beffe, si impunta sul valore medico dell’ipnosi. La sua ricerca lo porta a entrare in contatto con una medium, Fleur Salomé, affidata alle cure e alla tutela di due nobili ungheresi, i conti von Szápáry, che si trovano nella capitale dell’impero per tentare di avvicinarsi all’imperatore (un anziano Cecco Beppe, vedovo intristito e appesantito, non più il ben Franz di Sissi) e renderlo più favorevole alla loro patria.

Lou Salomè

Freud, l’ipnosi e i delitti

Sotto ipnosi, Fleur entra in uno stato di trance che la collega a una serie di efferati omicidi, in cui lei, Freud e un malcapitato poliziotto resteranno coinvolti.

Ma come sempre, in storie di questo tipo, nulla è come sembra, e il povero Sigmund finirà invischiato pure in complotti, sette misteriose, vicende truculente e, poiché si tratta pur sempre del padre della psicoanalisi, ricerche scientifiche che lo condurranno a scrivere il capolavoro della sua vita, il libro destinato a cambiare il mondo.

Non vi dico niente, se volete sapere di che libro si tratta, e come sia possibile inserire tutta questa incredibile costruzione facendola passare come una parentesi segreta della vita di Sigmund Freud, dovete proprio guardare questa serie. Ebbene sì, perché alla fine ci riescono, e se i fatti storici non sono noti è solo perché…

No, non ve lo dico, bisogna proprio aspettare l’ultima puntata!

Un’ultima curiosità: anche la bella Fleur Salomé, pur non essendo mai esistita, si ispira a un personaggio storico molto interessante: Lou Salomé, scrittrice e psicoanalista tedesca di origine russa. Sembra che sia stato l’incontro con lei nel 1882 a ispirare a Friedrich Nietzsche le prime due parti della sua opera più importante: Così parlò Zarathustra.

 

 

Se vi siete incuriositi sulla realtà storica dietro al film…

https://www.psicolinea.it/freud-e-la-cocaina/