Adelaide Anne Procter la poetessa impegnata

di Romina Angelici

Adelaide Anne Procter iniziò presto la sua carriera letteraria come poetessa vedendo i suoi versi pubblicati da Dickens sulla sua rivista Household Words con lo pseudonimo Mary Berwick. Adelaide era nata nel 1825 nel quartiere di Bloomsbury a Londra, vorace lettrice e studentessa autodidatta, frequentò il Queen’s College di Harley Street nel 1850. Proveniva da una famiglia con stretti legami letterari (lo stesso Dickens, Gaskell, Charles Lambe, Wordsworth, Thackeray).

Nonostante Dickens fosse amico di suo padre, il poeta Bryan Waller Procter, la giovane e promettente poetessa inviò il suo componimento all’editore di “Household Words” nel 1853 la pubblicò a firma di Mary Berwick, desiderando che il suo lavoro fosse giudicato in base ai suoi meriti piuttosto che in relazione all’amicizia di suo padre con Dickens. Fu l’inizio della loro collaborazione e Procter fu la poetessa più pubblicata da Dickens con le sue 73 poesie in “Household Words” e 7 in “All the Year Round”.

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Adelaide Anne Procter – il lavoro con Dickens

Partecipò con Dickens, la Gaskell e Wilkie Collins al romanzo ad incastro La casa sfitta[1] contribuendo con un suo componimento in versi. Qui il tema lanciato dall’editor era comporre un racconto attorno al vero o presunto mistero della House to let per il numero natalizio della rivista Household Words del 1858.

Come Dickens commissiona ai suoi fidati colleghi un lavoro corale e concentrico, così la ricca ma non più giovane signora Sophonisba incarica il fedele servitore Trottle e l’antico spasimante Jarber di svolgere le indagini atte a svelare il mistero che avvolge l’antistante casa rimasta da sempre sfitta. Procter partecipa insieme agli altri tre racconti con il suo poema intitolato, Tre sere nella casa:

 La casa è tutta deserta

Nella vaga oscurità della sera,

Solo una figura passa

Lentamente da una stanza all’altra;

E sostando a ogni uscio,

Sembra di nuovo raccogliere

Nel cuore le reliquie

Della gioia e del dolore passati.

Adelaide Anne Procter la poetessa impegnata

Adelaide Anne Procter e l’impegno sociale

Fu impegnata attivamente in gruppi femministi, tra cui il gruppo di Langham Place, di Barbara Bodichon,  e dopo la conversione al cattolicesimo, in attività filantropiche a favore dei poveri senzatetto e delle donne disoccupate.

Morì di tubercolosi a 38 anni senza essere mai stata sposata. Pare si fosse fidanzata nel 1858 – secondo una lettera che l’amico William Thackeray scrisse alle sue figlie quell’anno- ma l’identità del fidanzato di Procter rimane sconosciuta e il matrimonio proposto non ebbe mai luogo. Si ipotizza che Procter potesse essere stata innamorata della scrittrice Matilda Hays perché a lei dedicò il primo volume di poesie Legends and Lyrics, e inoltre scrisse proprio un poema intitolato To MMH..

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Adelaide Anne Procter  editore

Editore a sua volta di una rivista vittoriana di stampo espressamente femminista “Victoria Regia”, successivamente nel 1858 ha contribuito a fondare la English Women Journal e nel 1859 la Società per la promozione del lavoro delle donne. I primi due volumi di poesie furono intitolati Legends and Lyrics e il terzo Una coroncina di versi pubblicato a beneficio di un ospizio cattolico per donne e bambini. di Providence Row che, come primo rifugio cattolico nel Regno Unito era stato aperto il 7 ottobre 1860, e posto sotto la cura delle Suore della Misericordia.

Una domanda di donna

Prima di affidare il mio destino a te,
o mettere la mia mano nella tua,
prima che il tuo futuro dia
colore e forma al mio,
prima che io metta in pericolo tutto per te,

interroga la tua anima questa notte per me.

Le opere di Adelaide Anne Procter

La poesia di Procter fu fortemente influenzata dalle sue credenze religiose e dalle sue opere di beneficenza: i senzatetto, la povertà e le donne di facili costumi sono i temi più frequenti da lei trattati. Le prefazioni di Procter ai suoi volumi di poesie sottolineano la miseria delle condizioni in cui viveva questa povera gente e credo sia stato questo il terreno di incontro e di interesse con Charles Dickens, altrettanto sensibile e attento a riguardo.

La sua poesia, caratterizzata da semplicità, immediatezza e chiarezza di espressione le valse una considerevole fama tanto che Procter divenne parecchio popolare a metà del XIX secolo, arrivando ad essere la poetessa preferita della regina Victoria.

Le parole di Dickens

A creare il suo mito, complice la morte prematura, fu lo stesso Dickens che la definì come un “angelo domestico borghese modello” e un “santa fragile e modesta” piuttosto che come una “femminista attiva e poetessa forte“, aspetti di lei che credo siano volutamente stati tralasciati.

“Era”, dice, “un’amica che ispirava gli attaccamenti più forti; era una donna finemente comprensiva con un cuore grande e concorde e una natura nobile e splendente”.  Le sue opere furono pubblicate in America e tradotte anche in tedesco. Se i suoi versi sono poco ambiziosi, trattando semplici temi emotivi, hanno il merito dell’originalità e danno prova di molta cultura. Alcune delle sue poesie, sono così intrise di religiosità, ad esempio “Per Pacem ad Lucem” e “Thankfulness”, da essere utilizzate come inni[2].

Mio Dio, ti ringrazio per ciò che hai fatto

Mio Dio, ti ringrazio che hai reso
la terra così luminosa;
Così pieno di splendore e di gioia,
Bellezza e luce;
Ci sono così tante cose gloriose qui,
O Nobile e giusto![3]

[1] https://ipiaceridellalettura.wordpress.com/?s=la+casa+sfitta

[2] https://www.newadvent.org/cathen/12450b.htm

[3] https://allpoetry.com/My-God,-I-thank-Thee-who-hast-made