Ti aspetto a casa di Luciana Lucciarini

 

Voce ai diritti

Recensione di Veronica Sicari

 

ti aspetto a casa

 

Ti aspetto a casa. Il dramma delle morti bianche è un report di Luciana Lucciarini, edito da Villagio Maori Edizioni nel 2023. 

 

Di cosa parla Ti aspetto a casa?

Dopo la recensione sul testo di Emma Fenu, a cui rimando, voglio scrivere anche io, da avvocata, da cittadina. da persona.

[Recensione] Ti aspetto a casa di Loriana Lucciarini

Ti aspetto a casa. Il dramma delle morti bianche è un interessante resoconto, benché doloroso, dei dati riguardanti le morti bianche in Italia.

Per chi non lo sapesse, le morti bianchi è un’espressione – a mio parere piuttosto eufemistica – utilizzata per indicare un fenomeno odioso quanto inaccettabile, ossia le morti di lavoratori sul luogo di lavoro e nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative.

Di lavoro si muore ancora, si muore in modi atroci, si muore (spesso) nell’indifferenza.

Se l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, come recita l’art. 1 della nostra Carta Costituzionale, morire di lavoro, per il lavoro e sul luogo di lavoro è inconcepibile.

E lo è ancor di più quando, analizzando i dati forniti dall’Inail per settore merceologico e categoria professionale, ci si rende conto che l’incidenza di incidenti anche ad esito infausto non accenna a scemare, nonostante l’affaccendarsi di normative anche piuttosto severe in materia di cautele.

Con precisione e con una forte vena empatica che non sfocia mai nel pietismo, Loriana Lucciarini. analizzando taluni tra i più celebri casi di morti bianche nel nostro paese (una tra tutte, l’incendio alle acciaierie Tyssenkrupp), ci fornisce un quadro, invero desolante, del mondo della sicurezza del lavoro.

Da come si evince dalla sua scrupolosa analisi, parlare di incidenti, e con ciò evocando il concetto di accidentalità dell’evento, è in questi casi non soltanto fuorviante, ma altresì impreciso: sono omissione delle cautele e mancate manutenzioni, scarsa attenzione ai dispositivi di sicurezza, mancato aggiornamento professionale e scarsa formazione, sfruttamento dei lavoratori con turni massacranti e privi di periodi di riposo a causare queste morti.

Il legislatore è chiaro: benché la normativa in materia lavoristica e antinfortunistica sia stratificata, nonostante il tentativo di raccordo fornito dal Testo unico del 2008, appare piuttosto chiaro che, quale che sia il settore di riferimento, sussistono una serie di misure da mettere in campo per prevenire il verificarsi di eventi mortali o lesivi.

Sono state previste figure aziendali che devono monitorare sul rispetto delle cautele, e sull’adozione dei piani previsti.

Anche di recente, sono state introdotte norme ulteriori, a tutela della salute dei lavoratori; eppure, nonostante questo, di lavoro si muore ancora.

Perché leggere Ti aspetto a casa?

Prendendo tra le mani Ti aspetto a casa, immaginavo di trovarmi a leggere il resoconto, magari un po’ stucchevole, di casi tristemente noti.

Del resto, il tema ben si sarebbe prestato ad una carrellata di storie personali, tese a suscitare la commozione del lettore.

E invece, Ti aspetto a casa, già dalle prime pagine, è un vero e proprio report giornalistico, un’inchiesta accurata che intrattiene il lettore in maniera seria e approfondita.

Loriana Lucciarini ha saputo intervallare il racconto della vicenda drammatiche dei sinistri con focus – brevissimi – sulle vite delle vittime a indicazioni specifiche sulle cause che hanno comportato il verificarsi dell’evento infausto.

Si è districata in maniera egregia nelle maglie di una disciplina legislativa molto frammentata, quale è quella del diritto del lavoro e delle cautele antinfortunistiche, anche attraverso l’ausilio di soggetti esperti provenienti dal mondo del sindacato, delle aule di giustizia, dall’ispettorato.

Alla fine della lettura, la sensazione che rimane è un’altalenante giostra, tra l’impotenza e la speranza: perché se sui campi, sulle strade, a bordo di scooter, monopattini o mezzi pesanti, in cima ad un’impalcatura o davanti a un orditoio la salvaguardia della vita umana rimane sempre subordinata ad interessi economici, la prevenzione di questi eventi diventa una strada in salita, ma non per questo non praticabile.

Loriana Lucciarini – Ti aspetto a casa (villaggiomaori.com)

Sinossi

Si lavora per vivere, non per morire.

Gli operai della ThyssenKrupp di Torino, i rider falciati per le strade italiane, Luana D’Orazio e le altre apprendiste inghiottite dagli ingranaggi di una macchina non in regola, persone che possedevano tutte aspirazioni e competenze diverse, ma con un’unica sorte in comune: morire cercando di portare a casa uno stipendio.

«È possibile che non si riesca ad arginare e fermare questo dramma che, ormai, è diventato quotidiano?» si chiede Loriana Lucciarini, che in questo testo espone le dinamiche che stanno dietro le morti sul lavoro in Italia: la mancanza di tutele e di adeguati sistemi di sicurezza, ma soprattutto di una cultura di base che salvaguardi la vita umana al di là del profitto.

«Un Paese dove il lavoro è al ribasso, dove il costo della manodopera diventa la spesa da ridurre in bilancio, dove non si investe né si qualifica, dove non si fa innovazione né sviluppo, si può riuscire ad assumere il tema della sicurezza come priorità?»

Una scelta che può e deve essere fatta, per evitare che chi lavora rischi ancora di non tornare più a casa la sera.

Titolo: Ti aspetto a casa
Autore: Loriana Lucciarini
Editore: Villagio Maori Edizioni, 2023