Hidden Valley Road. Nella mente di una famiglia americana di Robert Kolker
recensione di Antonella Spanò
Hidden Valley Road. Nella mente di una famiglia americana di Robert Kolker, edito da Feltrinelli nel 2022.
Di cosa tratta Hidden Valley Road. Nella mente di una famiglia americana?
Hidden Valley Road è la ricostruzione minuziosa e documentata della storia dei Galvin, una famiglia numerosa, composta dai genitori, Don e Mimi, e dai loro dodici figli, sei dei quali affetti da schizofrenia.
“Tra Mary e Donald ci sono altri dieci fratelli, per un totale di dodici figli: un’intera squadra di football, ama scherzare il loro padre”.
Improvvisamente, la vita tranquilla della famiglia, all’apparenza perfetta, comincia a essere sconvolta dai primi segni di cedimento del primogenito.
“Gli altri hanno trovato delle scuse per stare il più lontano possibile da Donald […] Mary, ancora in seconda elementare, spesso non ha nessun posto dove andare dopo la scuola e nessuno che si occupi di lei a parte Donald.
Suo fratello la inquieta, innanzitutto per la sua testa rasata, e poi per come si veste: un lenzuolo colore mattone indossato alla maniera di un frate.
Certe volte completa il travestimento con un arco e freccia di plastica con cui giocavano in passato i suoi fratelli più piccoli”.
All’inizio sembra colpa solo dell’esuberanza adolescenziale, la quale genera una serie di comportamenti bizzarri, i genitori sorvolano, sono troppo impegnati a coordinare e gestire tutte le attività e gli impegni familiari, ma poi le cose precipitano rapidamente, perché nuovi segni inquietanti si rivelano in altri cinque ragazzi.
E così iniziano le cure, i ricoveri periodici e le supposizioni sulle validità della teoria della madre schizofrenogena, mentre le ricerche scientifiche procedono con lentezza e in modo altalenante, tra scoperte che sembrano promettenti e improvvisi stop per mancanza di supporto finanziario.
“La cosa forse più orribile della schizofrenia – e ciò che più la distingue da altre malattie cerebrali come l’autismo o l’Alzheimer, che tendono a offuscare e dissolvere i tratti che più distinguono la personalità di un individuo -, è il suo lato spiccatamente emotivo.
I sintomi non smorzano nulla e amplificano tutto. Sono assordanti, opprimenti per il malato e spaventosi per chi gli vuole bene, impossibili da elaborare razionalmente da chiunque gli stia accanto”.
Perché leggere Hidden Valley Road?
Si tratta decisamente di una lettura molto interessante, che non si limita a illustrare un disturbo psichiatrico invalidante con cui la famiglia deve fare i conti, ma ripercorre anche i progressi scientifici, a cui gli stessi Galvin hanno contribuito con il proprio DNA, nell’arco di oltre trent’anni.
E nel far ciò, l’autore utilizza un linguaggio semplice, comprensibile ai lettori, affinché nessun passaggio importante, nessun progresso, piccolo o grande, possa sfuggire alla loro attenzione.
Hidden Valley Road è una storia intensa di vita quotidiana, fatta di abusi, di violenza, di negazione, di lotte con i propri demoni, di continui fallimenti, di sensi di colpa, ma è anche il racconto di una totale devozione alla famiglia, in cui non si smette mai “di calpestare delle mine di storia familiare interrate in posti strani, nascosti per vergogna”.
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Sinossi
Stati Uniti, metà del secolo scorso.
La famiglia Galvin è la personificazione del sogno americano.
Il padre Don si avvia a una brillante carriera nell’esercito e i suoi numerosi trasferimenti non impediscono alla coppia di mettere al mondo ben dodici figli, dieci maschi e due femmine, ragazzi sani e intelligenti, dei campioni negli sport e nella musica.
Una famiglia di successo.
Ma le cose, con l’adolescenza, cominciano a non andare come dovrebbero. Il figlio maggiore mostra comportamenti strani e aggressivi, seguito nel giro di poco tempo da altri cinque fratelli.
In un crescendo di allarme, violenze e angoscia, la famiglia Galvin precipita in una spirale che non le lascerà scampo: a sei dei figli viene diagnosticata la schizofrenia, e la loro vita non sarà mai più la stessa.
Sono gli anni in cui la scienza compie i primi passi nella comprensione dell’origine della malattia mentale. Genetisti, psicanalisti, biologi si scontrano a suon di teorie ed evidenze contrastanti e, tra manicomi, misure contenitive, psicofarmaci, elettroshock, i Galvin saranno protagonisti e oggetto di una ricerca che a tutt’oggi non ha ancora dato risposte precise.
Attraverso la loro vicenda, realmente accaduta, l’autore offre un pungente viaggio nella realtà della malattia mentale, e uno spaccato dei progressi scientifici nel tentare di far luce su uno dei mali più oscuri e universali dell’essere umano.