Nuvola di Alice Brière – Haquet e Monica Barengo
Voce alle Donne
recensione di Emma Fenu
Nuvola è un libro scritto da Alice Brière – Haquet e illustrato da Monica Barengo, edito da Kite nel 2016.
Di cosa tratta Nuvola?
“Ci sono giorni un po’ così.
Poi ce ne sono altri.”
Ci sono giorni in cui ci sveglia come avvolti da una nuvola bianca e densa.
I contorni delle cose si sfumano, non si riesce a essere perfomanti, lucidi, propositivi.
La nuvola si sposta lungo gli arti, rendendo impossibile svolgere le normali mansioni.
In quei giorni piove sulle gote, dagli occhi sgorga un sentimento non definito che la notte si fa tempesta di tuoni, fulmini, fantasmi e urla nel bosco della memoria.
Dalla malinconia si passa alla paura.
E poi, al risveglio, non è solo tornato il sole, ma è sbocciato il fiore della speranza, perchè bisogna attraversare zone d’ombra per tornare alla luce con l’emozione della rinascita.
Perché, se ci sono giorni bui, altri sono primavere di sogni che si avverano.
Perché leggere Nuvola?
Nuvola affronta con delicata poesia un tema tabù: la lieve depressione che, se pur mai immotivata, non è la reazione immediata a un fatto traumatico, ma un normale senso di oppressione e scarso entusiasmo.
Non è un fenomeno patologico: è un sano bisogno che la nostra anima e il nostro corpo ci comunica per invitarci a fermarci, a darci tregua, riposo, ad avere cura del seme che serbiamo se vogliamo dare frutto.
Il testo di di Alice Brière – Haquet, molto sintentico, ma esaustivo e commovente, si potrebbe prestare a molte interpretazioni: “giorni un po’ così” li abbiamo vissuti tutti, e ci siamo rialzati, metaforicamente e letteralmente.
Monica Barengo ci conduve negli anni Venti, con immagini in color seppia di una donna, giovane violinista, vestita e pettinata secondo i dettami della moda del tempo, che vive con tre gatti e come prima azione, al risveglio, indossa un delizioso e femminile orologio da polso.
Le lancette rintoccato il tempo, ma i minuti e poi i secondi si fermano sullo spartito e sulle corde tese, la melodia si fa silenzio assordante e poi pianto sommesso.
Ed è nel risveglio del giorno successivo, dopo una notte di incubi e ricordi e traumi, che la ragazza rinasce e riprende la sua musica, apprezzando una vita piena di amore e bellezza solo all’apparenza banale.
Non è più la stessa la nostra violinista dal viso di bambola di porcellana; fra la testa e il cuore è sbocciato un fiore.
Ma il seme deve schiudersi, sembrare morto e inerme nel grembo nero della terra, maturare in gemma e poi sprigionare colore e profumo.
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Sinossi
Ci sono giorni un po’ così, in cui niente sembra andare bene.
Ci sentiamo avvolti da una nuvola, e non riusciamo a mettere a fuoco le cose, neppure se il cielo è luminoso.
Questa nuvola rende tutto triste e nebuloso.
Ma se sappiamo aspettare, spesso, il giorno dopo quella nuvola è passata, e tutto ci appare finalmente più chiaro e riconoscibile.
Una storia che parla delle nostre giornate storte e della malinconia, e ci spiega che, se abbiamo pazienza, quella a breve se ne andrà via.
Età di lettura: da 6 anni.