La segnatrice – di Elena Magnani
Voce alle Donne
Recensione di Emma Fenu
La segnatrice è un romanzo di Elena Magnani edito da Giunti nel 2022.
Di cosa tratta La segnatrice?
La seconda Guerra Mondiale si avvia alla fine, ma mancano i drammatici eventi del 1944.
In toscana, gli Alleati avanzano, i partigiani cercano di combattere in bande, divisi fra i boschi, e i nazisti occupano Piazza al Serchio, un paese presso Lucca.
E in questo romanzo storico avvincente, che bene mette in luce la paura e la fierezza, l’odio e l’amore e la disperazione su ogni fronte della guerra, i capitoli fanno vivere l’angoscia, la fame e la tentazione alla sopravvivenza, quasi fosse animalesca, ma c’è una voce in più. Basterebbe questo, ma c’è di più.
Una voce di donna, Anna, una fanciulla che la zia sta formando come segnatrice, impartendo insegnamenti ogni vigilia di Natale.
La segnatrice deve avere un cuore puro, praticare solo il bene, conoscere le erbe e i funghi per guarire il corpo e allievare il dolore dell’anima e deve sentire la natura come viva: sue sono le voci nel vento, le tracce nelle nuvole, i disegni nella notte, il segreto degli alberi.
Anna ha occhi neri, trecce scure legati in nastri rossi, modi fieri di una donna che sarà un giorno madre e nonna, cuore che cresce con gli arti e le fa scoprire che due occhi verdi possono segnarti: hanno magia.
Inizialmente vorrebbe gettare il malocchio sui nemici: sui nazisti che ne occupano le case e sottraggono il cibo, sui fascisti che stuprano, sugli aerei che bombardano.
Essere una partigiana non la rende immune dall’essere una segnatrice, una creatura di carne, sangue e erbe: genziana, maggiorana, rosmarino, salvia, edera, ginepro, ortica, lavanda, iperico, acacia, limone, betulla, felce, celidonia, sambuco.
E potrei continuare con l’elenco botanico, perchè il romanzo nomina le erbe e le personifica svelando il loro potere benefico o maledico, dando loro anima di terra e cielo, spirito divino che si evoca con i segni delle mani che, trattenendo un oggetto d’oro, tracciano croci.
La vicenda si evolve e Anna si troverà a essere “tutto”: a riuscire e a sbagliare, a rischiare, a proteggere e a non temere la morte, finché la vita non le insegnerà che c’è qualcosa che vince nella guerra e non sono i simboli, i vessili, gli strateghi, i soldati, i fucili, le bombe.
La vita vince sulle morti di cui si perde il conto, perché in ogni storia c’è un segno. Leggilo e fanne buon uso.
Perchè leggere La segnatrice?
La segnatrice è un romanzo bello, che avvolge come una coperta e poi ti scopre nel gelo di una tomba, con una ricerca storica puntuale degli eventi e dei personaggi, segnatori compresi, e che lascia scivolare il giudizio negli abissi della vergogna di una storia che non impara, ma ci porge un fiore, lasciandolo in balia del vento, perchè ci asciughi una lacrima.
Anna è una figura femminile molto complessa, ardita e determinata senza essere mascolina, dolce nella sua dura scorza di dolore, capace di parlare e tacere, capace di essere campo di battaglia con il suo corpo e il suo cuore, come ogni donna in ogni guerra.
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Sinossi
Siamo nel 1944, gli Alleati procedono verso il nord d’Italia e per i partigiani si tratta di resistere alle ultime rappresaglie tedesche.
È quello che succede a Piazza al Serchio, dove si insedia una squadra di nazisti, mentre i giovani, nascosti nei boschi, tentano di sabotarli.
La loro arma segreta: Anna, occhi neri e vivaci, che è entrata a far parte della resistenza e si è infiltrata come spia nel comando tedesco locale.
Il suo compito è ingraziarsi il tenente Matthias Von Bauer, un uomo indurito dalla guerra e da grandi delusioni, e passare informazioni ai compagni.
Inizialmente Anna vorrebbe maldocchiarli tutti quei tedeschi arroganti, ma come Segnatrice deve solo praticare il bene.
Da anni infatti, ogni vigilia di Natale, la zia le tramanda questa pratica segreta che permette ai prescelti di guarire corpi e anime attraverso speciali gesti e preghiere.
Solo chi ha un animo puro e sente dentro di sé il desiderio di curare e di aiutare il prossimo può portare avanti questa tradizione.
Ma non è sempre così facile gestire questo dono, capire qual è il confine tra il bene e il male e non rompere un delicato equilibrio.
Soprattutto quando la guerra minaccia la tua famiglia, soprattutto quando l’amore nasce dove non deve e il futuro è più incerto che mai.
Un romanzo potente, che ci trasporta nel periodo più buio e allo stesso tempo più luminoso della nostra storia: la Resistenza, che fa da sfondo a vicende ricche di fascino ed emozione e a un intreccio di sentimenti contrastanti.