E se fosse Merlina? di Sonia Sacrato

Lettere al Femminile

A cura di Maria Cristina Sferra

Care amiche e cari amici di Cultura al Femminile, per la rubrica quindicinale Lettere al Femminile pubblichiamo oggi una missiva di Sonia Sacrato, una lettera simpatica e tenera dedicata alla sua gatta Merlina, adorata compagna di vita.

Cari amici lontani e vicini
La prima volta che ti ho vista eri poco più piccola della mia mano, e le tue zampine erano più corte del mio mignolo.

Facevi due passi e poi ricadevi sul sedere. Al contrario dei tuoi fratellini sei rimasta lì ad annusarmi e a grattarmi il dito con il muso. Mi hai scelta tu. Pensavamo fossi un maschietto, così quando ho chiamato Amon, lui  ha detto semplicemente “beh, se è un persiano blu: Merlino”. Perfetto per te, e per me che amo la magia e riesco a trovarla anche in fondo ad una tazza di caffè.  Invece eri una femminuccia, ma ho voluto tenermi stretto quel battesimo speciale.

La prima notte insieme l’hai dormita sul mio cuscino appallottolata tra i miei allora lunghissimi capelli. 

Ed è un vizio che tutt’ora t’appartiene, e sinceramente nemmeno mi dà fastidio.

La prova di quanto forte sia il nostro legame l’abbiamo avuta con il mio incidente, la mia assenza forzata ti ha fatto smettere di mangiare e miagolare tristemente per notti intere. Non ci eravamo mai divise per così tanti giorni. Mia madre preoccupata quasi più per te, perché nel giro di pochi giorni ti ha vista deperire più di me, ci hai fatto temere il peggio.

Ma poi le fusa incessanti quando finalmente sono tornata a casa e il tuo toccarmi delicatamente le ferite, lo sguardo di comprensione davanti alle punture serali (mi facevi così ridere!) e la silenziosa solidarietà nei momenti di sconforto, quando tornare a camminare sembrava utopia, ma tu eri lì e mi seguivi come un’ombra dappertutto. Salvo poi fregarmi la sedia a rotelle per farti delle ronfate da guinness. 

Non ricordo emozione che non abbia condivisa con te, e rido quando mi dicono “le manca solo la parola” perché non ti manca affatto, ma nemmeno ti serve, che tanto ti fai capire bene uguale.

A chi mi dice che sei “solo una gatta” francamente, mi sento di dire che non ha capito un cazzo della vita.

Auguroni Pelosetti. Compagna di Vita. Ti voglio un bene dell’anima.

Cari amici lontani e vicini

Per partecipare alla rubrica quindicinale Lettere al Femminile sul sito Cultura al Femminile, inviate la vostra lettera allegata in formato Word a letterealfemminile@gmail.com

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