Cosa mi dice il mare di Lorenza Stroppa
recensione di Gianna Ferro
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Cosa mi dice il mare è un romanzo di Lorenza Stroppa edito da BBE, Bottega Errante Edizioni, nel 2022.
“Ci sono due parole che hanno il mare dentro, colmare e calmare. Lo sai perché?[…] Perché il mare calma l’animo e colma e riallinea lo spirito. […]”
Di cosa tratta Cosa mi dice il mare?
È la storia di un’amicizia, quella tra Corinne e Blanche, che inizia col mare, quello del borgo di Douarnenez, sulla costa bretone, e con esso continua. Corinne, impulsiva e caparbia, Blanche calma e riflessiva, praticamente gli opposti: ma era propria questa la forza del loro legame.
La curiosità di scoprirsi giorno dopo giorno, sin da bambine, accettarsi e completarsi, sempre in compagnia di quel mare che raccoglie tutto e lo restituisce levigandone il contorno, senza distruggerne l’essenza.
Ma l’estate in cui Corinne e Blanche incontrano l’amore mai avrebbero pensato che uno tzsunami le stesse per travolgere.
“[…] E quel momento aveva segnato una sorta di cesura dentro di me. Il superamento del labile confine tra l’amicizia e l’odio.[…]”
Il tempo non ha guarito le ferite. Corinne ora vive col marito Gus e il figlio Roux nella campagna inglese. Le onde del mare le immagina arrivare col vento che soffia sulla brughiera: “Il mare torna sempre è sempre sotto di noi”.
Ma il suo è un mare in tempesta, che non si placa. Non basta neanche lo scandire ritmico delle lancette della sua collezione di sveglie, a darle un equilibrio. Forse è arrivato il momento di affrontare i propri dèmoni, così che un giorno decide di fuggire, lasciare marito e figlio, e andare incontro a se stessa, quell’ombra lasciata sugli scogli della bretagna.
Il libro si apre con la sua fuga e l’abbandono del figlio, che per colmare la sua mancanza ha iniziato a contare tutto quello che vede, per distrarre la sua attenzione dal vuoto che Corinne gli ha lasciato.
“I numeri mettono tutto a posto, danno ordine e struttura. Fissano le cose alla realtà, restano con me, sempre. […]”
Il viaggio sarà lungo e doloroso, riaffioreranno ricordi belli e drammatici: il suo rapporto con il padre, gli amici della diga, Gus e l’estate in cui si sono conosciuti, anche l’ultima trascorsa a Douarnenez, l’odio per Ric, il rapporto con Blanche e i suoi sensi di colpa, tutti quelli che l’hanno indotta a partire.
“Il mio carattere impulsivo e sfrenato aveva tratto in inganno molte persone, persino i miei genitori. Blanche era stata il mio nord, e ora, senza più un punto magnetico a cui tendere, la bussola era impazzita. A tutto questo si aggiungeva il tarlo del senso di colpa, che scavava tunnel dentro di me, che pasteggiava con il legno più morbido e pregiato: la mia anima. […]”
Anche Roux a suo modo intraprende un viaggio interiore. Mandato dal padre in Bretagna dai nonni scoprirà segreti inconfessabili, incontrerà persone che lasceranno il segno dentro di sè, si innamorerà e ritroverà il suo centro. Il mare è, anche per lui, l’elemento fondamentale della sua crescita, come lo è sempre stato e sempre lo sarà per Corinne. Il loro percorso, tra l’immenso paesaggio marino si incrocerà e si intreccerà, non senza sconvolgimenti.
Quali sono i segreti che si nascondono a Douarnenez? Cosa è successo tra Corinne e Blanche? Cosa alberga in fondo al mare le cui onde non potranno più far risalire?
Perchè leggere Cosa mi dice il mare?
La lettura del romanzo mi ha completamente travolta, è come fare un tuffo in mare, con l’acqua che ti accoglie, ti avvolge e ti accompagna lentamente in superficie.
È un libro profondo, in cui i sentimenti, le emozioni e lo stesso mare sono i veri protagonisti.
Gli intrecci e i drammi familiari, che si sviluppano all’interno, sono raccontati con delicata fluidità e descritti in maniera puntuale.
La storia delle generazioni che si intrecciano, si accavallano e, come un boumerag, ritornano è la peculiarità del libro. Un figlio che attraverso le vicende della madre, sfidando se stesso, cerca di superare la sua vulnerabilità e che riesce a comprendere senza giudicare e una donna che in nome dell’amicizia abbandona tutto e tutti alla ricerca della sua verità.
In Cosa mi dice il mare si alterna il racconto di Corinne con il presente di Roux, tanto che in alcuni tratti sembra che i due parlino all’unisono, come se vivessero lo stesso tempo.
Il liet motiv è il mare che riceve, nasconde e rigetta, come i segreti e le scelte fatte dai protagonisti. A volte, però, i suoi abissi sono così profondi che non tutto riesce a risalire e a essere trasportato dalle onde sulla battigia o a infrangersi sugli scogli.
“Certe storie vanno raccontate, altre è meglio che rimangano mute, che perdano il loro potere. Nel silenzio forse scompariranno per sempre, o forse il mare del tempo darà un’altra possibilità per ritornare[…]”
Lorenza Stroppa deve conoscere molto bene il mare per averlo raccontano così minuziosamente, tanto da percepirne l’odore e scegliere di farne la scenografia di un intero romanzo. Un mare azzurro, nero, cupo, agitato, accogliente in cui si rispecchiano e si identificano le vicende dei protagonisti.
Cosa mi dice il mare non può che trasmette fiducia, resilienza, perdono, rinascita e consapevolezza di quanto sia importante fare la scelta giusta.
Un libro meraviglioso che parla di mare, di amore e di riconciliazione con vita.
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Sinossi
Il giorno in cui Corinne scappa dalla sua casa sulle colline inglesi, succedono due cose: Roux, il figlio adolescente, inizia a sviluppare un’insana ossessione per i numeri, e una balena si spiaggia sulla costa bretone.
Dietro le porte delle case a graticcio spazzate dal vento, nasce una storia di sale e di lacrime, tra tuffi vertiginosi da scogliere a picco, inquietanti scoperte in grotte sommerse e il coraggio di tornare di fronte all’oceano per affrontare la risacca del tempo.