Caro Babbo Natale di Cristina Casillo

Lettere al Femminile

A cura di Maria Cristina Sferra

Care amiche e cari amici di Cultura al Femminile, per la rubrica quindicinale Lettere al Femminile pubblichiamo oggi una missiva di Cristina Casillo, una lettera allo stesso tempo realistica e ironica dedicata al vecchietto più amato del mondo: Babbo Natale.

Cari amici lontani e vicini
Caro Babbo Natale,
sei pronto per il duro lavoro?

Ti immagino pensieroso, assorto, mentre lavi accuratamente la barba con aceto e limone per toglierne il colore giallastro.

Le festività si avvicinano e ogni anno sei sempre più perplesso. So che hai potenziato la slitta perché, da tutto il mondo, giungevano notizie molto positive riguardanti la nostra benevolenza. Certo, si auspicava un aumento di generosità e buone azioni tali da elargire doni di ogni tipo e ovunque.

Il virus che avrebbe dovuto renderci migliori si è rivelato un vero flop e la lievitazione c’è stata ma solo per torte, glutei, colesterolo, soprattutto quello cattivo, mentre i trigliceridi si sono moltiplicati alla velocità del suono.

Ho scritto una missiva anche alla Befana che si è rivelata più preoccupata di te. Il carbone non spaventa nessuno anzi, tutti lo vorrebbero come combustibile alternativo. Le richieste aumentano di giorno in giorno tant’è che si rinuncia volentieri alle leccornie: cioccolatini a forma di monete, caramelle gommose e torroncini passano in secondo piano.

Quanto siamo cambiati? Non vorrei che Halloween si estendesse come il Ponte di Brooklyn per oltre due mesi, dal 31 ottobre al 6 gennaio, con streghe cattive, pipistrelli, zombie e bambini dispettosi che non gradiscono più dolcetti, troppo occupati a escogitare scherzetti di pessimo gusto.

Gli zampognari sono in via di estinzione, al contempo sono incrementati i senzatetto. Non hanno carta da lettere e francobollo per l’affrancatura, ma ogni giorno vorrebbero in dono un pasto caldo, una coperta o semplicemente un passante disposto a dedicare qualche minuto all’ascolto.

Dietro a chi non ha fissa dimora si nascondono storie di persone sensibili, artisti mancati che affidano la propria anima alla terra e a ciò che offrirà il cielo. Si adattano senza protestare come camaleonti sulle panchine.

Alcuni si lamentano del destino avverso mentre altri con orgoglio sostengono di aver cambiato vita per scelta e a loro è preferibile regalare indumenti o cibo senza mostrare pietà: è meglio condividere un trancio di pizza come si farebbe con un amico di vecchia data.

Lo so, ora starai allontanando lo sguardo verso la finestra, meditando sul da farsi. Dicembre avanza e il calendario dell’avvento ha più cassetti vuoti che pieni. La buchetta della posta trabocca con alcuni solleciti di pagamento delle varie utenze che non si fanno alcun riguardo, non hanno salvato nemmeno te che doni tanto consumando poco.

Ora ti chiederai: “Cosa desidera questa bizzarra signora?”

Vengo subito al sodo sperando di essere sintetica ed esaustiva:

  • diete personalizzate e gratuite per smaltire rotolini e sovrappeso;
  • allegria e spensieratezza per combattere la depressione e le sue varianti in continuo mutamento;
  • una settimana vintage per tutti i bambini: sette giorni da vivere catapultati negli anni settanta, con tante attività divertenti da fare senza l’uso di internet e tecnologia (scoprirebbero che il gioco della campana non è la sagoma di un cellulare disegnata sul cemento, ma è fatto per saltare come grilli tra una casella numerata e l’altra e che, prima di cominciare, è necessario munirsi di una piccola pietra);
  • due giornate alla settimana di trenta ore per avere il tempo necessario da dedicare alla lettura dei libri acquistati e mai letti e riempire tutti i quaderni vuoti custoditi nei cassetti delle scrivanie;
  • per finire vorrei carta riciclata e inchiostro. Le email ci hanno impoverito e le dita non sono più capaci di impugnare le penne a sfera e ancora meno le stilografiche.
Ahimè, non sono più una bambina.

Sotto il mio albero non ci saranno mandarini e bicchieri di latte per rifocillarti. Troverai barrette dietetiche, tisane ventre piatto, gallette di riso al cioccolato fondente, fette di cetriolo per le occhiaie, pompelmo e ananas per bruciare i grassi in eccesso. Non fare complimenti!

Serviti, prendi ciò che più desideri ma ti prego, anche se sono attempata, non lasciarmi la scopa della Befana.

Cari amici lontani e vicini

Per partecipare alla rubrica quindicinale Lettere al Femminile sul sito Cultura al Femminile, inviate la vostra lettera allegata in formato Word a letterealfemminile@gmail.com