Come amare una figlia di Hila Blum
recensione di Anto Spanò
Come amare una figlia è un romanzo dell’autrice israeliana Hila Blum, edito da Einaudi nel 2022.
Di cosa tratta Come amare una figlia?
Si tratta di un romanzo introspettivo, narrato con la tecnica del flusso di coscienza, che indaga sul rapporto madre-figlia.
La madre in questione, possessiva e ossessiva, è Yoela, mentre la figlia, oppressa da un amore eccessivo ed emotivamente ingestibile, è Leah.
Il romanzo ha inizio con la descrizione di una donna che, nascosta dal buio che avvolge una via nei sobborghi di una città sconosciuta, osserva l’interno illuminato di una casa.
È un’immagine desolante, malinconica e dolorosa, che contrappone la solitudine al calore del focolare domestico e che colpisce il lettore fin dalle prime pagine.
“Quand’ero al lavoro sentivo la sua mancanza in ogni istante e non appena la rivedevo la stringevo in un abbraccio. Mi era facile amare la mia bimba. […] Le davo tutto ciò che era mancato a me, e molto di più. E anche lei mi voleva bene. Trovavo bello tutto quello che aveva a che fare con lei: la bava che le scorreva sul mento e sul collo fino alla maglietta, i pannolini inzuppati di pipì, gli occhi cisposi, il muco al naso. A volte, quando la guardavo o l’annusavo, mi veniva l’acquolina in bocca. Avrei voluto addentarla”.
Man mano che si procede nella lettura, si aggiungono tasselli alla storia: gli episodi di vita quotidiana raccontati e gli improvvisi ricordi di Yoela permettono di individuare i tratti caratteriali delle due protagoniste, fino a ottenere un quadro pressoché completo: questo rapporto simbiotico madre-figlia è malsano.
Giustificabile e necessario in tenerissima età, il legame tra Yoela e Leah si è man mano trasformato in una prigione per quest’ultima. Come in tutti i prigionieri, nasce in Leah la voglia di libertà. E allora non resta che mettere in pratica una sorta di evasione in grande stile…
“Così accadde che la stanza di nostra figlia è rimasta intatta, come se lei fosse sul punto di tornare. La nostra vita divenne una somma di momenti in cui Leah «c’era» e «non c’era». Eravamo i genitori di una ragazza scomparsa, ma la sua era una scomparsa che nessuno poteva capire, tantomeno noi. Brancolavamo nel buio”.
Perchè leggere Come amare una figlia?
Premetto che non amo molto il flusso di coscienza, lo trovo dispersivo e faticoso da seguire per la peculiare frammentazione del racconto. Non posso, però, non riconoscere il valore di questo romanzo dallo stile deciso, ma lineare, che arriva dritto al cuore.
Secondo me, se l’autrice avesse scelto la forma del romanzo epistolare, o avesse anche solo inserito il point of view della coprotagonista, il risultato sarebbe stato incantevole ed eccellente.
È il secondo romanzo, dopo Fine di una stagione di Ignacio Martinez de Pisón, che leggo su questa tematica nel giro di un paio di mesi.
I punti in comune tra le due storie non sono pochi: si tratta di madri psicologicamente instabili, che riescono a instaurare con i propri figli un legame a filo doppio e che sono abili nel creare negli altri sensi di colpa inesistenti.
Tra i vari punti comuni, un aspetto mi ha colpita in modo particolare: sono donne in grado di riconoscere in pochi istanti la presenta di un elemento di disturbo all’equilibrio raggiunto.
Nonostante le affinità tra i due romanzi, preferisco Come amare una figlia di Hila Blum, che pone molta più attenzione ai sentimenti e ai moti interiori dell’animo.
Link d’acquisto
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Sinossi
Lontana cinquemila chilometri da casa, sola, in una strada buia, una donna israeliana guarda una finestra illuminata.
Dentro, ci sono due ragazzine che giocano: le sue nipoti. Yoela non le ha mai conosciute: da anni sua figlia Leah se n’è andata di casa per costruirsi una vita altrove, senza quasi piú dare notizie.
Eppure, c’è stato un tempo in cui madre e figlia erano una cosa sola: che cosa si è guastato, perché? È ancora possibile riavvicinarsi, riconoscersi, ritrovarsi?
Ripercorrendo il passato di una famiglia tanto solida ieri quanto allo sbando oggi, Hila Blum ci racconta, con partecipazione ma anche con spietata sincerità, quanto sia facile superare il confine minato fra amore e possesso, fra tutela e prevaricazione.
