OCCHI PERVINCA E CAMICIE NERE – di Roberto Fuda
Rubrica IO MI CURO CON UN LIBRO
a cura di Serena Savarelli
Occhi pervinca e camicie nere è un romanzo scritto da Roberto Fuda e edito da PAV nel 2019.
Per la rubrica “Io mi curo con un libro” oggi le parole chiave sono due: CONDIZIONAMENTI e LIBERTÀ di essere e di amare.
La tradizione e il giudizio popolare, per secoli, hanno dimostrato che è sbagliato esprimere le emozioni.
In gran parte, sono i condizionamenti sociali e culturali che ci impediscono di addentrarci nel nostro Io più profondo e di aprirci agli altri.
Anche la paura, la vergogna, l’anticipazione dei pensieri altrui giocano un ruolo fondamentale in tal senso. Per una ragione o per un’altra, nella maggior parte dei casi, ignoriamo le strategie per esprimere le emozioni e teniamo dentro tutto quello che vorremmo urlare o confidare. +
Ci sono stati periodo storici in cui nessuna persona era libera di esprimere sé stessa e, in molte situazioni, farlo voleva dire non sopravvivere.
“La morte è un evento che ci riguarda un po’ di più rispetto all’inizio della vita. Quando un bambino nasce non sappiamo chi diventerà, ma quando un uomo muore sappiamo chi è stato e cosa ha fatto per la società che ne deve conservare la memoria.”
Tutte le persone conosco il periodo storico nel quale ascese Hitler al potere, la conseguente trasformazione della Germania e la sua influenza anche su altri paesi, come l’Italia con Mussolini.
Tuttavia, molti ignorano che, durante questi grandi sconvolgimenti politici, altre storie prendevano vita e si dipanavano tra la normalità della vita e la sua fine. Anche innamorarsi faceva parte della realtà, la stessa che nascondeva doppi fini o pedinamenti segreti.
Per Vieri de’ Cavalcanti, figlio di un nobile di Firenze, la vita è sempre la stessa: gli studi, le convenzioni sociali dettate dalla madre dispotica, il comportamento sempre ligio verso i doveri di buon cristiano e il sapersi destreggiare tra il dovere e quello che comincia a piacere.
“Vorrei finire gli studi, viaggiare, conoscere altra gente”.
“Vorresti essere libero e felice, come ogni altro uomo.”“Credo di sì. Vorrei essere felice. In questi giorni sto pensando molto alla felicità. A volte per strada mi sembra di vederla affiorare sui volti della gente; non di tutta la gente che incontro, ma soltanto sui volti di qualcuno. Riconosco chi è felice, ma non so da cosa”.
“Certo, è così. Se un uomo dice di essere felice tu lo capisci, qualunque sia la sua lingua. Cercala sempre la felicità, ma ricordati che per sentirsi felici bisogna essere liberi.”
Essere liberi e felici, mentre alcune nazioni emergono con ideali inimmaginabili e la nuova politica muove i fili di uno scenario ancora in via di costruzione, è surreale quanto illusorio. Vieri, purtroppo, ha un animo buono, ingenuo; solo lasciando l’Italia, il ragazzo diventa un uomo e i suoi occhi imparano a vedere dalla prospettiva giusta ciò che ha intorno.
“Cominciò anche a ragionare su come ci si poteva difendere dalla vita e dalla gente che aveva appena incontrato, giungendo alla conclusione che ha volte bisogna inventarsi di essere quel che non si è.”
Vieri è consapevole che i sogni, come l’amore, non arrivano a comando. Quando l’amore lo travolge per la prima volta, Vieri è disposto a raggiungere il cugino a Berlino, pur di proteggere la donna che ha completamente ammaliato la sua mente e il suo cuore, con quegli occhi pervinca: Rachele, la ragazza povera ed ebrea. Proteggerla da cosa? O da chi? Da qualcosa che Vieri è sicuro piomberà anche nel suo paese e si scaglierà su Rachele distruggendole la vita.
Il suo viaggio in Germania annienterà il rapporto con la madre, contraria alla sua partenza.
A Berlino Vieri scopre che al corpo non si comanda e il ricordo di Rachele viene offuscato dall’esuberanza di Isolde.
“Una cosa cominciava ad affiorare nella coscienza di Vieri: l’amore non poteva assumere né l’una né l’altra forma… né Isolde né Rachele. Ci voleva coraggio per ammetterlo.
Consapevole dei propri sentimenti, avrebbe dovuto imparare a dominare quelle due donne che, al momento, apparivano più forti di lui: l’una avvinghiandolo con le spire del sesso, l’altra lasciandolo sulla soglia, fuori del proprio mondo, per non fargli del male.”
Isolde e Rachele, la contessa e Verdiana. Quante sono le donne che hanno reso possibile la metamorfosi di Vieri, conducendolo sempre più vicino alla libertà e alla felicità?
Dopo alcuni incontri importanti, alcuni di questi si rivelano davvero pericolosi e Vieri viene aiutato a tornare in Italia, dove altri segreti lo stanno aspettando proprio tra le mura di casa sua, quelli che, sua madre, ha abilmente nascosto fino a quel momento. Ma…
“…a volte le cose ci vengano incontro senza che nulla avessimo fatto per smuoverle.”
A Vieri non resta che trasformare quell’amore in dedizione e coraggio, che preservare sé stesso dal delirio che sta minacciando tutto. Il rampollo della nobile famiglia diventerà un comandante valoroso disposto a morire per una nobile causa: l’uguaglianza.
Occhi di pervinca e camicie nere è un framezzo nel grande scenario politico nazista e fascista, scritto in modo magistrale da Roberto Fuda, abile nell’intrecciare la vita di più personaggi e lasciando di stucco il lettore che arriva al colpo di scena annichilito e sorpreso.
Un periodo storico difficile da descrivere, ma che lo scrittore Roberto Fuda lo propone al lettore in modo del tutto nuovo, attraverso una storiache esalta la libertà di essere e di amare.
Link d’acquisto
https://www.amazon.it/Occhi-pervinca-camicie-nere-storie-ebook/dp/B08B3QVC7B
SINOSSI
Vieri de’ Cavalcanti, rampollo di una nobile famiglia fiorentina, è vittima dell’educazione repressiva dell’ambiente familiare.
La sua crescita, sentimentale e sessuale, avviene in due contesti sociali differenti, ma legati da un analogo momento storico: l’Italia fascista e la Germani nazista.
L’amore di Vieri per una misteriosa ragazza dagli occhi pervinca rimarrà sullo sfondo della narrazione fino al drammatico epilogo, in cui si intrecceranno vite e destini individuali di personaggi apparentemente distanti fra loro.
Titolo: Occhi pervinca e camicie nere