Lei che ama solo me di Mark Edwars

Voce al rosa e al nero

recensione di Federica Cabras

 

lei ama solo me

 

Lei che ama solo me è un romanzo di Mark Edwars autopupubblicato nel 2015.

Di cosa tratta Lei che ama solo me?

Andrew non è proprio una persona socievole: l’essere un freelance – e quindi lavorare da casa – non lo aiuta.

Appena operato agli occhi per un distacco della retina, fatica a non sentirsi solo. Pensa alla sua ultima relazione, a come sia finita e si domanda se troverà mai la donna della sua vita.

Ma sì, sapete quale? La metà della mela, quella che completa e appaga, che addolcisce il percorso, che tiene vivo il corpo e la mente.

Ecco perché, in mezzo a tutti questi interrogativi, quando incontra Charlie, rossa di capelli e bella oltre ogni limite, si innamora perdutamente di lei, credendola un segno del destino. E la cosa meravigliosa è che lei sembra presa tanto quanto lui.

Il primo periodo dei nuovi amori è quello più intenso, si sa.

È quello dove si passa più tempo nel letto che in altri posti, dove si parla tanto di sogni e di bellezze, dove si litiga poco e ci si ama molto. Tutto è perfetto, nei primi tempi, e nessuna nuvola oscura il cielo, e Andrew e Charlie non fanno eccezioni. Lei indomita, passionale. Lui cotto, perso, andato.

Però…
Eh, è un thriller, quindi ci deve necessariamente essere un “però”.
Se avete o avete avuto in passato una relazione con un partner geloso sapete bene cosa quest’ultima porta quando diventa esagerata e immotivata.

Quando la persona che si ha accanto mette le redini, iniziando a porre dei paletti immotivati, secondo me altro non c’è che correre a gambe levate, più veloce possibile. Perché l’amore è rispetto per l’altra persona, è cura, non è ossessione e possessione.

Andrew si accorge subito che Charlie è gelosa in maniera assurda.

Gli fa delle scenate per la sua migliore amica, si interessa in modo morboso delle sue relazioni precedenti e a un certo punto prova pure a minacciarlo di farsi del male. Ecco, è proprio lì che Andrew inizia a capire che la ama follemente ma che questo atteggiamento non va bene.

Ma non è finita qui: presto le persone che lui ama, soprattutto se dotate di vagina, vengono “prese di mira” e qualcuno si diverte a spaventarle e a metterle al tappeto.

In certi casi, anche peggio.

Ed è proprio allora che a Andrew viene in mente che dietro possa esserci la sua bellissima, dolcissima, amorevole nuova fidanzata.

Sbaglia o ha ragione?

 

Perché leggere Lei che ama solo me?

Questa è una storia la cui trama si basa sulla gelosia come ossessione, come mania, come ostacolo a una vita normale.

Perché che si sia un pochino – e dico un pochino – gelosi a un tentativo di rimorchio del proprio compagno o della propria compagna ci sta – sebbene questo sia un problema solo nostro, non del partner, se esso non risponde alle avances.

Ma non è normale chiedere a lui o a lei di modificare il proprio comportamento con le persone che ha accanto per via delle nostre paure. Si gestisce, la gelosia, con auto esami di coscienza o con l’aiuto degli specialisti, se diventa troppo gravosa. Ma non si riversa sul partner. Mai.

Un libro bello, ricco di momenti di suspense e di scene particolari.

Insegna molto, però: mai fermarsi alle prime impressioni. Ah, anche un’altra cosa: siamo esseri umani, possiamo cambiare. E per fortuna.

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Sinossi

Quando Andrew Sumner incontra la bella e indomita Charlie, pensa che finalmente le cose stiano cominciando a girare per il verso giusto per lui.

La loro è una relazione intensa e passionale, ma presto Andrew inizia a chiedersi se per caso non stia perdendo la lucidità. Alcune cose spariscono dal suo appartamento. Ha la sensazione che qualcuno lo stia seguendo. E quando la sfortuna e la tragedia colpiscono i suoi amici e i suoi cari, Andrew è costretto ad affrontare un’inquietante verità…

Charlie è la ragazza dei suoi sogni o il suo peggiore incubo?

Con Lei che ama solo me Mark Edwards ci regala un’avvincente storia di gelosia, ossessione e morte.

Titolo: Lei che ama solo me
Autore: Mark Edwars
Edizione : Amazon crossing, 2015