Il giardino di Babushka
Voce dal Bosco
recensione di Veronica Marzi
Il giardino di Babushka è un albo di Jordan Scott e Sidney Smith edito da Orecchio acerbo nel novembre del 2023, che ringrazio per la copia digitale del libro in anteprima.
Dopo lo straordinario successo di “Io parlo come un fiume”, SuperPremio Andersen 2022, Jordan Scott e Sidney Smith, di nuovo insieme in una storia vera.
Potenti, commoventi, poetici.
Di cosa tratta Il giardino di Babushka?
Attraverso immagini e parole ci immergiamo nella misteriosa dolcezza del rapporto silenzioso fra una nonna, le sue piante e i suoi lombrichi e un bambino, suo nipote.
Senza tante parole, col suono dei gesti rituali condivisi, fa rumore. Racconto di una generazione d’acciaio, che ha patito guerra e fame, che non ha potuto studiare e, ciò nonostante, porta saggezza e rigore.
La semplicità e il rispetto come stile di vita, un orto germogliato tra cure sapienti, il tempo lento e la cura. Un libro che torna al passato come risorsa per affrontare i cambiamenti, una scrittura che attinge a piene mani dai ricordi d’infanzia dell’autore.
Una mappa per non perdersi, per adattarsi senza sbriciolarsi, ma se mai fosse, seguire quelle briciole a passi piccoli, magari all’indietro.
Così il tempo diventa minuscolo, lo possiamo quasi toccare, e rincominciare tutto dall’inizio. Ora tocca a noi prenderci cura, seminare, ascoltare, fare passi piccoli, perché un cerchio si chiuda e una storia familiare non finisca mai.
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Perché leggere Il giardino di Babushka?
Ci sono ricordi che non ci abbandonano mai, diventano parte di noi.
Ci sono anni preziosi di condivisione ed esempi di cura, silenzi condivisi, amore.
Quando hai avuto questi momenti di eternità in dono, è come se un seme germogliasse al sole, come se tutto avesse senso.
Un libro poetico e nostalgico che riesce a commuovere e a far sorridere allo stesso tempo, un albo dove le immagini restituiscono alle parole un suono più profondo e anche la pioggia diventa speranza.
Auguro ad ogni bambino di avere carezze e minestre fumanti e ad ogni adulto di conservarne il prezioso ricordo.
“Quando piove, Babushka cammina lenta.
Canticchia piano o forte canzoni che non capisco.
Babushka cammina lenta perché cerca i lombrichi.”
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Sinossi
Tutti i giorni, al mattino, papà lo porta nella casa un po’ pollaio della sua Babushka.
Una casa in cui tutti gli angoli sono pieni delle verdure del suo orto.
Tra nonna e nipote non c’è bisogno di tante parole: la loro giornata è fatta di piccoli gesti, di passeggiate, di sguardi affettuosi
e di molti lombrichi da tirar su e conservare.
Il rispetto per il cibo, quella fame mai dimenticata, e l’amore per la terra e i suoi frutti sono l’eredità che affida al nipote.
Abbandonata la vecchia casa e lasciato l’orto, la nonna si trasferisce dal nipote cui affida i suoi semi di pomodori, perché tutto possa ricominciare sotto il suo sguardo vigile e il suo sorriso dolce.