Amare una volta – di Davide Mosca

Voce alle Donne

recensione di Emma Fenu

amare una volta

Amare una volta è un romanzo storico di Davide Mosca edito da Salani nel 2021.

Amare una volta non basta, mi verrebbe da ribattere. Ci sono mille amori, mille modi di amare, mille luoghi in cui rinascere.

Eppure amare una volta solo basta, mi ricredo, se in quello si riassume ogni sentimento, fiducia e passione, gioia e pericolo, diversità e fusione.

Amare una volta può avere anche un’altra connotazione nel romanzo di Davide Mosca: ossia dare indizio cronologico del periodo incui la storia è ambientata, ossia negli anni immediatamente succesivi alla guerra, nella Langa, paradiso e inferno di contadini.

Gente di una volta, figli della terra, delle colline, dei vigneti.

Gente di una volta, famiglie in cui i vivi non dimenticano i morti  e alcuni muoiono ancora vivi, ma la forza per bere e condividere un pezzo di formaggio, la strofa di una canzone o un passo di danza c’è sempre, dopo il duro lavoro.

Gente di una volta, dagli amori semplici e assoluti, dai colori netti a dividere fazioni, dai cipressi a segnare confini.

La protagonista è una donna, Virginia Costamagna.

Voce alle donne, dunque. E finalmente.

Ginia, chiamata anche Gambeinspalla, è una ragazza in cui ribellione e tradizione dipingono un ritratto perfetto.

Figlia di proprietari terrieri caduti in disgrazia per i lutti di guerra, la depressione del padre, il vizio del gioco e delle donne del figlio più grande e la scarsa propensione a proiettarsi nel futuro, ossia nel nuovo modo di gestire un’azienda, vuole salvare la propria cascina e adottare processi di lavoro più competitivi.

Ma è solo una donna.

Se pur trattata come un uomo, libera di lavorare e di percorrere la Langa a piedi, cresciuta senza l’onere della verginità e il dovere della sottomissione, non può prendere decisioni senza l’appoggio del fratello maggiore e della Duchessa, l’anziana nonna dei figli della prima moglie del padre, vedovo risposatasi con Margherita, madre di Virginia.

Margherita, madre universale di figli propri e non propri, del marito, delle suocere proprie e non proprie, di bachi da seta, di perdigiorno di ogni credo politico, partorisce vite e storie e riaccoglie le stesse, mutate, in un ventre che è casa.

Tutto cambia quando un partigiano, munito di chitarra, arriverà in zona. E con lui l’amore, quello da amare una volta. E per sempre.

Il testo ci rivela una figura femminile complessa, forte, alla pari con il proprio compagno. Nei loro dialoghi, scritti sapientemente, si muove il filo di una querelle des sexes sottile, ironica e costruttiva, basata sul rispetto dell’altro e estranea a insano desiderio di possesso.

Le ultime pagine hanno un retrogusto di fiele che il lettore cerca di contrastare con il miele di un viaggio fra innamorati, per quanto rocambolesco.

Il colpo di scena finale darà risposta a dubbi e timori, in uno scenario da tragedia greca, con tanto di symbolon, in cui Virginia rivela la sua missione: è nata per amare una volta, come lo fu Antigone.

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Sinossi

 

Nell’Alta Langa erano potenti e temuti, i Costamagna. Quando passava uno di loro, la gente mormorava e si toglieva il cappello.

Poi è arrivata la guerra, che ha portato via troppi uomini e stravolto ogni equilibrio.

Adesso i padroni di un tempo devono vendere le loro terre per far quadrare i conti, e rompersi la schiena in quelle rimaste.

Virginia, coi suoi diciannove anni e la sua sfacciata vitalità, è la più giovane della famiglia, l’ultima dei Costamagna, e non ha alcuna paura di faticare per costruirsi un futuro diverso.

Un giorno, tra i campi spunta uno sconosciuto. È un ex partigiano e ha percorso mille chilometri a piedi, dice, dal nord della Francia, soltanto per restituire un medaglione d’oro ai genitori del compagno d’armi che gliel’ha affidato in punto di morte.

Avrebbe potuto venderlo e con quei soldi imbarcarsi per l’America, dimenticare l’orrore, ma ha preferito onorare quel debito morale.

Accolto dalla Duchessa, l’anziana donna che tiranneggia sui destini e sugli affari sempre più incerti dei Costamagna, il ragazzo viene messo alla porta: vadano a quel paese lui, il medaglione e anche la memoria di quel nipote traditore che ha combattuto al fianco dei ‘rossi’.

E così se ne va con la coda tra le gambe, ma qualche sera più tardi ricompare in una cascina vicina, con una chitarra in mano e una voglia di suonare che fanno eco alla splendida irrequietezza di Virginia.

Con una formidabile sensibilità ai moti dell’animo umano, Davide Mosca ha scritto un romanzo di parole precise e vere, di paesaggi sanguigni, di uomini che escono smarriti dalla guerra e di donne che hanno cuore e gambe per inseguire il loro destino.

Titolo: Amare una volta
Autore: Davide Mosca
Edizione: Salani, 2021