A Berlino – con Ingeborg Bachmann nella città divisa di Ilaria Gaspari

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recensione di Gianna Ferro

A Berlino – con Ingeborg Bachmann nella città divisa è un romanzo di Ilaria Gaspari edito da Giulio Perrone Editore nel 2022.

“[…] a Berlino voglio andare con questi occhi – gli occhi del mio fantasma, che mi mostrino le cose che lei ha immaginato e io non vedo[…]”

Di cosa tratta A Berlino?

È la storia di un viaggio, quello che Ilaria Gaspari intraprende nella Berlino di oggi, nuova, vitale, sorta sulle grige ceneri di un passato dolente.

È il “romanzo” di una vita vissuta tra Berlino e Roma, quello di Ingeborg Bachmann, grande autrice del novecento, figura tormentata, apolida per scelta o “per necessità”.

Ed è proprio la passione per la grande intellettuale austriaca che conduce la nostra scrittrice sulle strade della città tedesca alla scoperta di tracce della Bachmann. Più che nei suoi scritti, nelle lettere, nelle fotografie e nelle testimonianze lasciate, vuole vedere i luoghi, calpestare le vie di un passato ancora occultato.

Per la Gaspari è un ritorno a Berlino, città in cui ad appena vent’anni è arrivata per ragioni di studio: erano gli anni degli spiriti liberi, colmi di aspettative, luogo in cui confluivano giovani europei con l’intento di esaudire i loro sogni. Gli stessi anni che videro la caduta del muro e tutto sembrava possibile.

Ma chi è Ingeborg Bachmann?

Una donna estremamente intelligente, sradicata dalla sua patria, l’Austria, quando questa divenne nazista, che nei suoi scritti ha svelato tutta la disperazione e la consapevolezza di una generazione post bellica, affermando con fierezza, con forza e umorismo le sue ideologie. Ma anche una donna sola, che ha amato tanto e sofferto il doppio.

Ha scoperto l’Italia grazie all’amico di una vita, Hans Werner Henze, paese in cui lei disse di aver “imparato a vivere”. Ha vissuto a Roma, a Berlino dal 1963 al 1965 quando c’era ancora il muro e la città pullulava di intellettuali, un fiorente gruppo di uomini vissuti lì prima del nazismo, molti ingoiati dalle persecuzioni razziali.

È qui che durante i ringraziamenti per aver vinto l’importante Premio Büchner, dopo i convenevoli e con voce tremante, la Bachmann ha parole dure per la città “parlerò di una città che cerca scuse nella divisione”.

A Roma ritorna e tragicamente vi perde la vita: molti sono i punti oscuri sulla sua morte.

In compagnia di un’amica dei tempi dell’università e di Ingeborg che in questo viaggio sarà il suo fantasma, docile, arrabbiato, sofferente, irriverente, e non si sa chi conduce chi, Ilaria Gaspari scrive un diario dei luoghi berlinesi che attraversa, luoghi in cui c’è traccia di orrore, di declino e di risurrezione.

Strade, quartieri, pub, caffè, l’inconfondibile odore della metropolitana: tutto le ritorna, ma in maniera più chiara e ragionevole. Ogni angolo, ogni palazzo è marchiato da una storia propria. Berlino, magica e attraente, ha conosciuto dolore e ingiustizia, ha “crepe e cicatrici”. Quanta joie de vivre e quanta cultura, quanta storia la guerra ha tragicamente spazzato via?

[…]A berlino le ferite della guerra si saranno anche richiuse nel tempo; ma le cicatrici rimangono visibili, molto più che altrove.[…]”

Ma quale è la meta della scrittrice, quale sarà il luogo e il motivo che l’ha portata di nuovo sulle strade di Berlino?

[…] si avvicina un momento decisivo, lo sentiamo, lo scioglimento dell’enigma di questo viaggio, perché un enigma c’è, lo stiamo corteggiando, lo accostiamo in onde serpentine. C’è un mistero, un segreto berlinese che seguendo le tracce del fantasma […]”

Perchè leggere A Berlino?

[…] Proprio oggi che sono qui a berlino, sulle tracce di una donna che l’ha abitata, questa città, quando le ferite dell’enorme guerra erano ancora tutte aperte; proprio oggi, le notizie arrivano con un’insistenza che non ho mai dovuto associare ai bollettini bellici. È una guerra e non appartiene al passato. […]”

Inizia così il viaggio della scrittrice nel luogo delle coincidenze, un viaggio tra passato e presente, incontrando i vivi e ricordando i morti. Quella stessa mattina in cui l’Ucraina veniva invasa dai russi: zufall?

A Berlino è un libro che sviscera sentimenti ed emozioni contrapposti, che sembravano sepolti; è un romanzo che racconta immagini vere di una città bella e maledetta, in cui l’essere umano ha deciso il destino di tanti.

Con una scrittura scorrevole e raffinata Ilaria Gaspari ci trasporta da un luogo all’altro, da un’epoca ad un’altra, spensierati nelle sale da caffè, disperati tra le strette e orribili maglie delle reti naziste.

Il libro rimanda con disinvoltura a molte riflessioni e a puntuali estratti dagli scritti di Ingebor Bachmann e di altri grandi scrittori e filosofi.

Il romanzo ha ridato voce e vita a un’autrice che vale la pena conoscere e studiare, Ingeborg Bachmann, che attraverso i suoi scritti e i suoi incontri, grazie a Ilaria Gaspari che fa anche un lavoro introspettivo, ci conduce in una Berlino ancora tutta da scoprire.

A Berlino è un viaggio in una città all’avangardia, come poche, che passa dalla memoria perchè conserva ancora l’impronta della divisione e che ha ancora tanto da raccontare.

[…]Il mio fantasma ha imparato a guardare e ad ascoltare a Roma, dov’era straniera. Ora voglio anch’io imparare a guardare, ad ascoltare Berlino, prendere in prestito gli occhi con cui lei ha studiato la città; voglio provare a riscattare la sua sofferenza. E se poi non dovessi riuscirci, almeno avrò visto qualcosa di nuovo.[…]”

https://www.giulioperroneditore.com/prodotto/a-berlino-con-ingeborg-bachmann/

Sinossi

Ingeborg Bachmann, figura tormentata di apolide per scelta e per necessità poetica, cerca disperatamente per tutta la vita una casa di cui possa essere, come scrive, quella che in altri tempi sarebbe stata la castellana.

L’attrazione, così mitteleuropea, per il Mediterraneo, è controbilanciata, in un certo senso, dal periodo di malattia e di crisi che trascorre a Berlino fra il 1963 e il 1965, prima in clinica, per curarsi dopo la dolorosa fine della storia d’amore con lo scrittore Max Frisch, poi all’Akademie der Künste, infine nella Königsallee.

Un’agonia sovvenzionata (da una borsa della Ford Foundation); eppure, nei fatti, si tratta di un momento estremamente fecondo. Poeticamente: nella città, che racconta come luogo naturale “delle coincidenze”, affonda non solo la sua radicale riflessione sulla malattia, ma anche il progetto grandioso della sua personale Recherche, ovvero il ciclo incompiuto delle Todesarte.

Cosa significa oggi cercare le tracce di Bachmann a Berlino, la città che conserva l’impronta della divisione, e indagarla attraverso la scissione dell’io della scrittrice che nella sua autobiografia onirica si sdoppia, anzi si fa in tre, come la psiche della teoria freudiana, incarnando un intero triangolo di amore e distruzione?

 

Titolo: A Berlino – con Ingeborg Bachmann nella città divisa
Autore: Ilaria Gaspari
Edizioni: Giulio Perrone Editore, 2022