“Vittoria” di Barbara Fiorio
recensione di Marina Fichera
In una calda sera di fine maggio mi sono trovata, quasi per caso, alla Feltrinelli Duomo per la presentazione del libro Vittoria di Barbara Fiorio. Ho estratto una carta da un mazzo di tarocchi per un simpatico gioco: premio in palio un ritratto scattato dalla fotografa che ha aiutato l’autrice nella stesura del romanzo. Non ho vinto ma ho estratto la Torre, sono andata a cercarne il significato sul web e ho ricevuto uno dei tanti segnali che negli ultimi tempi, forse non per caso, mi arrivano sempre più spesso:
Cambia, dai un colpo di reni alla tua vita, butta via la tua insoddisfazione, fai ciò che ami, vedrai che avrai successo, vedrai che il mondo si aprirà di fronte ai tuoi occhi, fortuna a chi osa, non pensarci ancora, cambia!
E un cambiamento profondo, durissimo e non desiderato, anche se necessario, è quello che dovrà affrontare la protagonista del romanzo di Barbara Fiorio, Vittoria.
Quella di Vittoria è la storia di una tranquilla vita che a un certo punto va in rovina. All’improvviso, a quarantasei anni, la protagonista si guarda intorno e vede solo macerie: il suo uomo – Federico, un pavido che si è perso tra gli oscuri meccanismi narcisistici dei social – se n’è andato, il lavoro di fotografa manca da mesi, l’ispirazione sembra smarrita e il conto corrente rotola ogni giorno di più verso il rosso. Tutte le sue certezze, le sue aspirazioni e sicurezze, sono crollate una dopo l’altra, come in un tragico effetto domino.
Le resta solo una casa intrisa di ricordi laceranti, una macchina fotografica con cui sembra non essere più in grado di esprimersi, un gatto che si comporta come un cane e la sua rete di salvezza, le amiche e gli amici che le vogliono un gran bene.
Una sera l’amica Monica trascina Vittoria a una festa un po’ freak e qui riceverà una sorta di profezia e incontrerà, forse non per caso, il misterioso mondo della cartomanzia.
“Sono Celeste. E tu hai il cuore pesantissimo, ragazza mia”
Un groppo in gola mi aggredisce. Lo ingoio. Accenno un sorriso che esce stortignaccolo. Lei continua, la mano sempre sulla mia spalla, gli occhi sempre nei miei.
“Ma hai una bella luce, dentro. Ora è in fondo, nascosta nell’ombra, ma c’è, la vedo. Ed è molto forte. Sei antica, tu.”
Poi guarda Monica. “La tua amica è una strega” le dice, quasi complimentandosi.
E così, un po’ per disperazione ma anche un po’ per vocazione, Vittoria si ritrova a esercitare la cartomanzia e l’enigmatica fotomanzia. Vittoria non crede per nulla alla carte ma crede alle persone e alle loro storie. Riesce a leggere i consultanti attraverso i loro occhi, li ascolta e restituisce loro quello che la sua sensibilità di fotografa le permette di percepire. La protagonista si muove tra le macerie della propria vita e di quella delle persone che la consultano con garbo e un pizzico di disincanto.
La storia avrebbe potuto essere pesante e drammatica, invece lo stile lieve, veloce e scorrevole di Barbara Fiorio, le coinvolgenti pagine con una valanga di virgole, che fanno rotolare la scena davanti agli occhi del lettore, la capacità di non prendersi troppo sul serio della protagonista, ne fanno un libro molto piacevole da leggere.
Si soffre con Vittoria, si fa il tifo per lei, si sorride con le peripezie del gatto Sugo e ci si rilassa bevendo una tisana con Alice, una delle amiche del cuore. Questo libro è un po’ come una grande famiglia allargata che ti accoglie.
Il finale di questo bel romanzo pieno di speranza e ironia non è per nulla scontato, ma per sapere come va a finire dovrete leggerlo.
Sinossi
Una fotografa in crisi. Un lavoro improvvisato che apre orizzonti inattesi, Un inno all’amicizia e alla creatività., le carte vincenti per reinventarsi la vita.
Link di vendita: https://www.lafeltrinelli.it/libri/barbara-fiorio/vittoria/9788807032905