Il sonno dell’acqua di Lorella Marini
Voce alle Donne
Recensione di Emma Fenu
Il sonno dell’acqua è un romanzo di Lorella Marini edito da Bertoni nel 2023.
Di cosa tratta Il sonno dell’acqua?
Tre donne, Tre storie.
Barbara Larsen, italo-danese, è una commissaria costretta a un periodo di aspettattiva perchè si è rivelata troppo fuori dagli schemi nei casi precedenti. Lasciata la questura di Bologna in pieno lockdown, si trasferisce in un paesino vicino al lago Trasimeno, un borgo tranquillo e covid- free, pareva, per riannodare i fili e i burattini della sua vita.
Mentre si trova in una solitudine colmata da relazioni sessuali veloci e senza legami sentimentali, bussa alla sua porta sua madre.
Helle è una donna vittima del suo secondo marito, violento, che ha bisogno di un luogo in cui tirare in remi in barca e dedicarsi anche lei alla tessitura dei bilanci.
La loro vicina di casa è Elisa, 28 anni, chioma corvina, fisico armonioso e un viso dole e malinconico, che sembra raccontare una storia di dolore.
Il suo compagno, Stefano, ha circa 50 anni, ha un albergo in una cittadina poco distante, eredità paterna: è un uomo affascinante, controllato, dai modi gentili e dall’abbigliamento curato. E con il portafiglio pieno di soldi.
Che dire… potrebbe nascere un’amicizia fra le tre, vicine nello spazio fisico ma anche in quello dell’anima. Potrebbero confidarsi davanti ad un tè o decidere di trascorrere una serata fra donne con un goccio, e più, di vino e due giri di salsa.
Ma Elisa verrà trovata morta nel lago, per annegamento, pochi giorni dopo. E Barbara e Helle, pur non avendo nessun incarico ufficiale, decidono di dedicarsi agli indagini, perchè convinte della colpevolezza di Stefano, il compagno/ amante, dato che non si era preso il disturbo di divorziare dalla moglie in carica.
Non proseguirò oltre. Non fornirò ipotesi, indizi, sopraggiunte prove.
Mi limiterò a riflettere.
Elisa vive una relazione tossica con un narcisista patologico.
Elisa è morta dentro da almeno un anno: ha perso autostima, senso della realtà, capacità di reagire e ribellarsi, amici con cui confidarsi, coraggio di essere se stessa e difendersi, avere cura di sè e liberarsi di un rapporto che la logora, le invecchia i sogni, le uccide i giorni come un veleno.
Un rapporto di montagne russe di lividi, stupri, fiori, cenette e gioielli. Di parole come “troia” seguite da “perdonami, amore”.
Perdonami, amore: è lo stress per il lockdown.
Perdonami amore, sono le difficoltà economiche a rendermi irascibile.
Perdonami, amore, però non ballare sculettando come una che la dà a tutti.
Perdonami, amore, lo sai che ti amo troppo.
Sembrano i titoli dei giornali che giustificano, ora sempre meno, grazie a una campagna che fa compredere il potere della parola, il gesto violento come raptus d’amore, ma quale amore!?, e che dipingono la vittima come un corpo. E la sua storia? La sua vita stroncata? Il dolore di chi la amava? Chi era, oltre e prima di essere cadavere fra mille?
E se…
E se il gesto di Elisa fosse stato un suicidio o l’esito di un’aggressione di un maniaco?
Leggete Il sonno dell’acqua e saprete.
Perchè leggere Il sonno dell’acqua?
Il sonno dell’acqua è un giallo in cui la denuncia e l’indagine psicologica delle relazioni tossiche si accompagnano auna trama corale ben orchestrata, in cui i personaggi sono credibili e portano sulla scena narrativa la cronaca e il dibattito sulla violenza, anche psicologica, esercitata sulle donne.
Se cercate un libro dai colpi di scena mozzafiato, non è per voi.
Se cercate un libro per cui dire “non avrei mai immaginato che il coplevole fosse il maggiordomo”, non è per voi, Non ci sono maggiordomi fra queste pagine, ci sono donne e uomini a combattere il mostro del covid e i mostri che li abitano dentro, non meno letali.
Analisi finale:
Punti di forza:
- indagine psicologica;
- verosimiglianza con la cronaca e denuncia sociale;
- caratterizzazione dei personaggi.
Punto debole:
- poca supense: la parte finale, un po’ diluita, perde potenza.
Link d’acquisto
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Sinossi
È una lunga estate calda nell’anno del Covid e la commissaria Barbara Larsen vive un momento di crisi che l’ha fatta approdare a San Savino, un piccolo gioiello arroccato su una collina che guarda sul Trasimeno.
Vorrebbe solo rilassarsi per riprendere in mano le redini della sua vita, quando riceve la visita inattesa della madre Helle in fuga da un marito violento. In una casa colonica accanto a loro vive Elisa, una giovane donna intrappolata in una relazione tossica con un uomo che sa dosare abilmente piacere e dolore per tenerla legata a sé.
Le tre donne si ascoltano, si osservano, si sfiorano per un periodo breve e intenso e, quando una mattina di luglio Barbara intravede una massa informe galleggiare in prossimità del Museo della Pesca a San Feliciano, capisce subito che si tratta della ragazza che vive accanto a loro.
