MAI STATI INNOCENTI – di Valeria Gargiullo
Recensione di Veronica Sicari
Mai stati innocenti è un romanzo di Valeria Gargiullo, edito da Salani, nella collana Le stanze, nel gennaio 2022.
Di cosa tratta Mai stati innocenti?
Nel suo romanzo d’esordio, Valeria Gargiullo, classe 1992, sceglie di raccontare la periferia urbana.
Mai stati innocenti non è un’autobiografia, tuttavia Gargiullo inserisce nel testo immagini e luoghi legati alla sua esperienza personale, avendo vissuto per anni in un quartiere popolare della periferia di Civitavecchia.
Gargiullo ci porta con sé a Campo dell’Oro, quartiere immaginario, ma con tratti di verosimiglianza con qualsiasi periferia: qui si snodano le vicende di Anna e Simone, invischiati in una storia di criminalità minorile.
Benché le vicende non siano strettamente autobiografiche, l’autrice riesce tuttavia ad evocare sulla carta il microclima tipico dei quartieri periferici delle nostre città, in un’ambientazione che per certi versi richiama il rione magistralmente narrato da Elena Ferrante nella fortunata tetralogia de L’amica geniale.
Come la Lenù di Ferrante, anche per Anna l’istruzione è la via di fuga da un clima soffocante, intriso di violenza e degrado.
Come Lenù, Anna racconta la sua storia in una lunga lettera, che pare indirizzata a sé stessa. Nel romanzo la scrittura assolve ancora una volta una funzione salvifica ed evocativa. Nominando gli eventi, essi assumono oggettività, consistenza. Diventano udibili.
Lo sforzo di renderli cronologicamente ordinati, intellegibili a terzi, ne permette la comprensione.
La scrittura è cura ed insieme diagnosi.
Consente a cose innominabili di esser pronunciate.
Nessun tentativo di autoassoluzione, piuttosto urlo silenzioso sebbene lacerante.
Dal quale – forse – iniziare a vivere.
A differenza che nella tetralogia, supporto delle vicende non è l’amicizia tra donne, sodalizio imperituro che accompagna le protagoniste napoletane nel corso della propria esistenza.
Anna e Simone sono fratelli, invischiati in un clima familiare di abbandono, nel quale i ruoli si mescolano e confondono.
Anna è la custode del fratello, figura paramaterna, laddove la madre sfuma e perde i propri contorni.
Nel tentativo di assolvere a questo ruolo, rimarrà impantanata nel limo di un mondo che aveva sempre osservato da lontano.
L’atmosfera del romanzo Mai stati innocenti è claustrofobica: i protagonisti si muovono in un presente privo di speranza, la legittima voglia di riscatto costituisce alibi per la sopraffazione.
Le incursioni nel passato dei singoli protagonisti disvelano un universo privo di accudimento e protezione: la famiglia, luogo dell’accoglienza, è laboratorio di risentimento e frustrazione, in cui fin da piccoli si consegue un il proprio apprendistato alla corruzione.
L’incuria e l’abbandono delle abitazioni, periferia dimenticata e lasciata a sé stessa, impregnano le vite dei suoi abitanti: l’amore è violenza, la dipendenza una via di fuga.
In un universo di assenze, male e bene finiscono per fondersi: eroe ed antieroe si sovrappongono, la perversa seduzione del potere, comunque raggiunto, contamina chiunque.
Perché leggere Mai stati innocenti?
Mai stati innocenti disvela il volto senza veli delle periferie rifiutate, avvolte dalla disattenzione generale, con una prosa priva di giudizi morali e di retorica.
Quella di Valeria Gargiullo è una voce limpida, capace di intessere una storia che, benché di finzione, custodisce in sé autenticità.
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Sinossi
Uno stradone di un chilometro divide Civitavecchia a metà. Da una parte Santa Fermina, con le sue villette a due piani e le vie coi nomi dei fiori; dall’altra Campo dell’oro, i casermoni popolari e i fumi degli impianti industriali che corrodono l'anima delle persone.
Di là, un futuro prospero, le bollette in regola, le vacanze al mare; di qua, le famiglie arrancano e i figli, abbandonati a loro stessi, sognano una fuga impossibile.
È quello che fa anche Anna, che ha studiato duramente e messo i soldi da parte per potersene andare via, lontano, all’università. Poche settimane ancora e finalmente salirà su un treno, pronta a costruirsi una vita diversa.
Tutto sembra andare in frantumi quando Anna vede Simone, il suo fratellino di quattordici anni, in sella a un motorino, con un martello in mano, insieme alla feroce banda criminale che controllala zona.
I Sorci, li chiamano, e nei loro affari è bene non immischiarsi mai.
Anna vorrebbe salvarlo, ma sa che con certa gente è impossibile trattare. Si scende a patti, semmai, fino alle estreme conseguenze.
Con l’autenticità di chi in un posto così ci è nato e cresciuto, Valeria Gargiullo demolisce la retorica che spesso accompagna il racconto delle periferie, e lo fa con la consapevolezza che il Male non è soltanto un nemico, ma anche un compagno quotidiano e una pericolosa tentazione.