“Magica lettura” di Erika Usseglio

Contest Amarcord

Il giorno del mio compleanno ho trovato un volantino nella buca delle lettere e ho deciso di farmi un regalo; a metà pomeriggio, dopo il lavoro, sono andata a piedi fino alla vicina biblioteca.

Lì arrivata, ho chiesto un’informazione alla ragazza dietro il bancone e mi ha mostrato la porta dell’adiacente galleria d’arte. Ho fatto qualche passo esitante, non conoscendo nessuna delle persone presenti.

Tutto intorno al salone, grandi pannelli bianchi con appese le opere di un artista locale, un’esposizione di colori accesi. Al centro, due file di sedie più o meno occupate per metà, saremo stati una quindicina. Alla mia sinistra, un tavolo apparecchiato con una tovaglia bianca, un servizio da the con le roselline, di quelli che si usavano una volta. A lato, tre vassoi di pasticcini decisamente invitanti e una bella crostata di frutta.

Mi sono seduta, osservando le persone vicine a me, quasi tutte di una certa età.

Davanti a noi tre signore, due un po’ più anziane, con i capelli bianchi e gli occhiali bassi sul naso, e la terza più giovane, tutte con delle maglie di un rosso acceso con la scritta davanti LaAV lettori ad alta voce. Alla loro sinistra due ragazzine con le fisarmoniche.

Si presentano, fanno parte di un’associazione di volontariato locale che si occupa, appunto, di leggere a chi non può farlo oppure non ha familiarità con la lettura.

Prevalentemente vanno in ospedali e case di riposo, oppure intervengono nelle manifestazioni culturali. Da ora in poi inizieranno questa collaborazione con la biblioteca, che avrà cadenza mensile e ogni volta ci sarà un tema.

Questa volta il filo conduttore è “l’autunno da leggere”.

Le ragazze cominciano a suonare, una canzone dolce e malinconica. Una delle signore si alza in piedi e comincia a recitare una poesia, non ho capito di chi.

È subito magia, chiudo gli occhi e le parole si trasformano in foglie che cadono, sembra quasi di sentire l’odore di muffa e umidità del sottobosco, il rumore che fanno le foglie secche quando vengono calpestate, i versi degli animali.

Le lettrici si danno il cambio, sono bravissime tutte e tre a dare tono e spessore a ciò che leggono. I brani si susseguono, alternando scrittori famosi e autori locali, Calvino, Hesse, Jimenez con la luce e i colori dell’Andalusia.

Ma l’autunno non è solo il bosco e gli alberi spogli, è anche l’inizio della scuola, raccontato con la voce nostalgica e antica del Libro Cuore, per poi arrivare ai giorni nostri e alla disillusione del primo giorno di liceo magistralmente narrato da Paola Mastocola.

L’incanto si interrompe un attimo per una piccola pausa. D’altronde l’incontro si chiama “Letture all’ora del the” e sono già le cinque…

Quindi le nostre bravissime cantastorie si trasformano in solerti cameriere, preparano il the, tagliano la torta, offrono i pasticcini, attentissime a non dimenticare nessuno. Da golosa qual sono, non mi faccio pregare e approfitto di tutto questo ben di Dio.

E poi ancora storie e musica, la poesia di Emily Dickinson, elegante e delicata come un filo di perle, e addirittura Gramsci, che in gioventù pare allevasse piccoli animali, anche selvatici.

Un pomeriggio, in compagnia di alcuni amici, vide una famigliola di porcospini a caccia di mele. Rimase a lungo a osservare la tecnica con cui infilzavano i frutti, gli adulti riuscendo addirittura a catturarne otto o nove, i piccoli a malapena la metà. Quindi non gli venne in mente niente di meglio da fare che mettere tutta la famiglia in un sacco e portarsela a casa (Gramsci però non si fa!).

L’appuntamento giunge quasi al termine, giusto il tempo di ascoltare un giardiniere poeta, che con garbo e leggerezza spiega le varietà delle castagne, consiglia quali preziosi bulbi piantare a ridosso dei muri, svela i segreti delle viti.

Dolcemente la musica finisce, l’incontro è giunto al termine.
Torno a casa canticchiando piano e guardandomi intorno in modo diverso, come se negli occhi mi fosse rimasta un po’ di poesia.