Louisa May Alcott, la donna che inventò i folletti di Natale

di Romina Angelici

Durante l’estate del 1855 Louisa May Alcott terminò una raccolta di racconti natalizi intitolata Christmas Elves, ma l’editore non accettò di pubblicarli. Il manoscritto è andato distrutto ma pare che, salvo qualche accenno di sfuggita in altre opere (come l’anonimo poema The Wonders of Santa Claus pubblicato sulla rivista “The Harper Weekly” due anni più tardi), sia stata lei la prima a menzionare i famosi elfi natalizi, i Santa Little Helpers! Avete presente i preziosi aiutanti di Babbo Natale, o meglio Santa Klaus che si occupano di confezionare pacchetti e pacchettini e di riempire la slitta fino a farle straripare di doni colorati?

louisa may alcott natale

Sappiamo solo dal suo diario che anche in quel periodo il ritmo di scrittura era sostenuto (come sempre del resto, una vera macchina da scrivere era Louisa!):

Finito il libro di fate a Settembre. Ottobre. May ha fatto le illustrazioni del mio libro di racconti intitolato Folletti di Natale. È migliore di Fiorita di favole. Ora devo cercare di venderlo[1].

Si trattava dunque di un progetto a più mani, condiviso in famiglia e partecipato: non solo la sorella May pensava alle illustrazioni, ma Bronson in persona aiutava fattivamente, anche se non ci è dato sapere se protagonisti di questo libro di racconti fossero i piccoli aiutanti di Babbo Natale che conosciamo oggi, stando all’Enciclopedia Louisa May Alcott, a cura di Gregory Eiselein e Anne K. Philips.

Che il Natale fosse una festa cara a Louisa May Alcott è possibile dedurlo sia dalle numerose volte in cui ne ha scritto, sia per il fatto credo che sia la festa che celebra il calore della famiglia e di amore per il prossimo. Come dimenticare la mattina di Natale in Piccole Donne? La celebre frase di Jo: “Natale non sarà Natale senza regali” e poi la triste visione del camino senza calze appese, la scoperta dei libriccini sotto al guanciale, l’entusiasmo e il buonumore anche se devono rinunciare a una colazione più succulenta del solito.

Nella grigia luce del mattino di Natale, la prima a svegliarsi fu Jo; rimase delusa nel vedere che non vi erano calze appese al camino ma, ricordandosi della promessa della mamma, cercò sotto il cuscino e ne trasse un libretto rilegato in rosso. Era la bellissima storia della vita del miglior Uomo che fosse vissuto; Jo la conosceva bene e sapeva che non poteva esistere un miglior libro-guida per un pellegrino in cammino.
Con un allegro “Buon Natale” destò Meg e le ricordò di cercare sotto il cuscino. Anch’essa trovò un libro con la copertina verde e con alcune parole di dedica scritte dalla mamma. Questo, rendeva il dono ancor più prezioso. Poco dopo Beth ed Amy si svegliarono e, frugando sotto i guanciali, trovarono la prima un libro color cenere, la seconda uno color turchino. Le ragazze cominciarono a sfogliare i libri commentandoli, mentre il cielo si tingeva di rosa per il sorgere del sole.
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Louisa May Alcott – un grande amore per il Natale

Louisa continuò a scrivere storie natalizie e molte di esse sono confluite nella Borsa degli stracci della zia Jo una serie di 6 libri di vacanze per bambini pubblicati dal 1872 al 1882. Di recente è uscito, grazie alle Edizioni Clichy, il volume che ne raccoglie alcune e le porta alla luce in italiano. Se conoscevamo già Sogno di Natale e come si avverò, sono completamente inediti gli altri titoli come Le scarpette Ballerine o Il Paese delle Caramelle. 

Percorrendo quello che noi conosciamo come il paese dei balocchi, Louisa ci accompagna insieme alla nipotina Lulu, che qui ha assunto le sembianze della bimba protagonista del racconto, Lily, ne Il Paese delle Caramelle di chiara derivazione Grimm. Non ci sono streghe pericolose in agguato ma utili insegnamenti disseminati ovunque, insieme ai dolciumi e ai biscotti, e un chiaro invito alle pratiche semplici e genuine di una volta.

A volte i cattivi esempi possono essere educativi come quelli buoni. Almeno è quanto accade a Neddy che prima si diverte a vedere gli scherzi combinati da Uno scimmiotto dispettoso Jocko, e poi quando si trova a doverne pagare le conseguenze, ci pensa meglio.

Grazie alle sue Scarpette ballerine Kitty supera la sua indolente pigrizia e quella che era una bambina svogliata si trasforma in una donnina ubbidiente e volenterosa.

Quando zia Louisa decide di tirare fuori dalla sua borsa degli stracci una bella storia, ci riesce sempre e si fa aiutare da nonni, zie, mamme sagge che sanno instillare preziosi insegnamenti e consigli.

Nel 1876 Louisa May Alcott tornò sull’argomento degli elfi di Babbo Natale in una poesia intitolata “Buon Natale” con la quale vi facciamo tanti auguri!

 

Nella fretta del primo mattino,

quando il rosso brucia attraverso il grigio,

e il mondo invernale sta aspettando

la gloria del giorno,

 sentiamo un frusciare adattato

Solo senza sulla scala,

vediamo due piccoli fantasmi bianchi arrivare,

Cattura il barlume di capelli solari.

 

Sono fate di Natale che rubano

file di calzini da riempire?

Sono angeli che fluttuano qui?

Con il loro messaggio di buona volontà?

Quale dolce incantesimo stanno tessendo questi elfi

Che come le allodole cinguettano e cantano?

Beh, li conosciamo, mai stanchi

di questa innocente sorpresa;

Aspettando, guardando, ascoltando sempre

con il cuore pieno e gli occhi teneri,

mentre i nostri piccoli angeli domestici,

bianchi e dorati al sole,

Ci salutano con il dolce vecchio benvenuto,

“Buon Natale a tutti!”

 

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