La donna bambina di Mariangela Padovani

Voce alla Poesia

recensione di Ilaria Negrini

la donna bambina

 

La donna bambina. Migrante, la psiche incontrò il corpo di Mariangela Padovani (edito da Controluna nel 2022) è una silloge poetica che racconta un viaggio alla ricerca di se stessi.

Di cosa tratta La donna bambina?

Attraverso le poesie di Mariangela Padovani possiamo percorrere gli anni di formazione e di crescita di una ragazza che provava il disagio di vivere un corpo già adulto, un corpo di donna, ma ancora abitato da un’anima bambina.

“Nemmeno la casa è più
un luogo sicuro
se il corpo diventa l’altro
minaccioso
irruente
nel mio silenzioso dominio
regina della mia prigione “

Il percorso di crescita vissuto dall’autrice, testimoniato dalle poesie scritte nel corso di dieci anni, l’ha portata a diventare donna appropriandosi del proprio corpo, imparando a viverlo.

“Sono un corpo
o sono dentro un corpo?
Ho un corpo
da scolpire
come loro ordinano
– per poter essere.
Ma io chi sono?

Un tutto spezzato
frammenti sparsi
che piangono
reclamando unità”

Si arriva ad una consapevolezza di sé sempre più forte. Allontanandosi dai condizionamenti esteriori, cerca di guardare nel profondo e impara così a conoscersi e a essere pienamente se stessa.

“Non coincido con niente
cerco un nome
che mi contenga
e non trovo altro
che il mio
– indicibile e
cangiante”

Lei cerca il proprio luogo, la propria essenza e arriva in fine al punto in cui psiche e corpo si possono incontrare

“Cos’è questa urgenza?
tensione al riempimento
della mancanza
al centro
di me
un buco che sanguina
– è possibile
o rimarrò per sempre
affamata
di un vuoto?”

In un mondo che chiede troppo, pretende perfezione, in una corsa continua senza respiro, bisogna sapersi fermare, solo così si può ascoltare la propria anima, sentire il proprio corpo

“io mi fermo
ad ascoltare l’aria
leggera
sulla pelle
il mio respiro
nel corpo
io mi fermo
e lenta
avanzo
nella vita”

E imparare a stare con se stessi, senza avere bisogno di altri, senza dipendere da altri

“Ballo da sola
tra le pareti colorate della mia stanza
nel mio mondo”

“E all’improvviso
di libertà
una vertigine
piena, dentro, di quella
parola
che ha aperto le porte
della prigione.
Oggi sono più vicina
a me stessa”

Quando hai imparato a stare sola con te stessa, a bastarti, allora sei pronta per accogliere l’altro e a esistere “solida
ma non sola
col corpo nel mondo”

Perché leggere La donna bambina?

È emozionante poter osservare e in un certo senso partecipare, attraverso la poesia, alla crescita di una persona che riesce a sfuggire agli stereotipi del nostro tempo e che non si accontenta di ciò che altri hanno pensato per lei.

Una persona, una donna, che cerca la propria strada, il proprio modo di stare nel mondo, contando su se stessa e percorrendo la faticosa strada dell’interiorità, che fa emergere aspetti di sé inaspettati e tanta forza e bellezza.

“Non il principe azzurro
mi ha risvegliato dal mio torpore
ma i miei passi audaci
nei sentieri bui
della mia psiche
mi hanno lentamente portata
verso il mare
aperto l’orizzonte
delle novità
e lì ho incontrato
differenti forme di vita
nuove me in attesa di correre
pronte finalmente allo sguardo di un altro”

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Sinossi

Queste poesie rappresentano un percorso di crescita, verso una sempre maggiore consapevolezza di me e appropriazione del mio corpo: il corpo è infatti al centro di questo viaggio di ricerca di me stessa, dal non trovargli posto al viverlo pienamente, con tutte le contraddizioni dell’essere donna in questa società.

Attraverso l’appropriazione del proprio corpo, la donna bambina è diventata donna.

Titolo: La donna bambina
Autore: Mariangela Padovani
Editore: Controluna, 2022