Un’italiana a Zanzibar
Voce all’Africa
a cura di Krizia Cristina Pedrinzani
Sono un’Italiana in Tanzania, mi chiamo Krizia e, se avete letto la mia precedente intervista a cura d Emma Fenu, già saprete che vivo in Africa e che nel 2021 ho avviato il mio progetto artigianale proprio qui.
Dopo tanti anni da dipendente in Italia, ho deciso di tirare fuori dal cassetto il mio sogno e di dar vita al mio progetto più grande: così è nata Miss Zanzibar Boutique, il nostro negozio di prodotti artigianali made in Zanzibar e Tanzania!
La mia esperienza ultra decennale (per la precisione 17 anni), il mio stile si fondono con i tessuti colorati simbolo dell’Africa e prendono vita grazie all’abilità degli artigiani locali per creare qualcosa di unico e dalle mille sfaccettature.
Sono un’Italiana in Tanzania, mi chiamo Krizia e, se avete letto la mia precedente intervista a cura d Emma Fenu, già saprete che vivo in Africa e che nel 2021 ho avviato il mio progetto artigianale proprio qui.
Ma oggi volevo raccontarvi dove nasce la mia passione per la moda ed il cucito.
L’amore per la moda è qualcosa che mi porto dentro fin da molto piccola: ricordo mia nonna materna che faceva la sarta e lavorava instancabilmente alla macchina da cucire, immersa tra fili e tessuti colorati. E mia mamma con la passione per le creazioni manuali come uncinetto, ricamo e maglia.
Così, fin da piccolissima, iniziai a ritagliare scampoli di tessuto per creare vestiti per le mie barbie e a commissionare i miei stessi vestiti scegliendo da sola i colori e le stoffe con cui confezionarle. Mia nonna paterna mi regalò la mia prima macchina da cucire che avevo circa 9 anni, anche se da lì ad usarla “sul serio” passero ancora qualche anno. Mi cimentai anche nel ricamo a punto croce, nei lavori ad uncinetto (creando dei bellissimi costumi da mare) e nella maglia ma l’amore più grande rimane quello per il cucito.
La vita poi mi ha portata ad appassionarmi alle lingue con l’idea di girare per il mondo e seppur amando sempre la moda, vestendo in modo sempre stravagante e originale, la misi da parte finché finito il liceo linguistico decisi di iniziare una scuola di moda della mia città.
Studiai stilismo di moda e modellismo e iniziai a creare i miei primi vestiti, alla fine del primo anno e non ancora ventenne trovai impiego come sarta apprendista in una sartoria di alta moda maschile e per mancanza di tempo e inconciliabilità di orari interrompo la scuola<
I miei sogni andarono inevitabilmente in rotta di collisione con la dura realtà. La fabbrica tessile è un ambiente duro fatto di ritmi estenuanti, competizione tra le stesse colleghe, pressione psicologica e stress allo stato puro. La paga è misera e le ore interminabili. Ciò che prima facevo con entusiasmo come cucirmi un vestito nel mio tempo libero o creare e sperimentare idee sempre nuove iniziò a pesarmi e arrivai addirittura quasi ad odiarlo e a non voler più cucire.
Arrivai sull’orlo di una depressione ma nonostante tutto decisi di non mollare e ripresi a frequentare la scuola di moda: mi diplomai in stilismo di moda nel 2010 ma di fatto continuai a lavorare in quell’ambiente che odiavo perché nella mia città non c’erano molte alternative.
Dopo tanti anni da dipendente in Italia, ho deciso di tirare fuori dal cassetto il mio sogno e di dar vita al mio progetto più grande: così è nata Miss Zanzibar Boutique, il nostro negozio di prodotti artigianali made in Zanzibar e Tanzania!
Per anni sognai di cambiare vita finché nel 2014 una vacanza me la cambiò veramente ed in modo radicale: conobbi quello che poi è diventato il padre di mia figlia e mio compagno di vita e mollai tutto: il lavoro che facevo da oltre 9 anni, una casa da poco comprata ed un compagno.
Nel 2015 la mia nuova vita in Tanzania ebbe inizio: partii all’avventura e mi reinventai. Entrai nella gestione di un hotel, amavo questo lavoro (che per anni avevo sognato) a contatto con il pubblico ma portai avanti parallelamente anche l’amore per il cucito: ad esempio mi occupavo anche di fare tovagliette e arredo per l’hotel e creavo i miei vestiti.
Andavo in città a scegliere le stoffe, passavo le ore tra i tessuti colorati anche se l’amore con i wax, i tessuti simbolo dell’Africa, non era ancora scattato.
Nel 2018, mentre nel frattempo eravamo tornati a vivere in Italia (dov’era nata nostra figlia e dove lavoravo in una tappezzeria), durante un viaggio di qualche mese in Tanzania scattò la scintilla con i vitenge. Mentre giravo per il colorato mercato di stoffe di Kariakoo a Dar es Salaam la mia attenzione fu inevitabilmente catturata da questi meravigliosi tessuti dai pattern e colori sgargianti. Il nome più famoso con cui sono conosciuti in tutto il mondo è wax e anche se non sono nati in Africa ne sono ormai diventati il simbolo.
Questi tessuti furono inizialmente creati dagli olandesi per il mercato Indonesiano (come competitor dei batik) ma sfortunatamente non furono apprezzati e successivamente grazie a dei missionari arrivarono fino in Africa dove ebbero subito un grande successo. Rappresentano appieno l’anima colorata di questo continente variegato e dai mille contrasti.
Ma torniamo a noi: decisi di acquistarne delle pezze e le portai con me in Italia. Appena arrivata realizzai un set abbinato per tutta la famiglia: un vestito per me, uno per mia figlia Raheli e la maglia per Mosses, il mio compagno. Realizzai un completo anche per la mia migliore amica e il marito, anche loro una coppia mista. Immediatamente ne fui conquistata e mi chiesi come avessi fatto per tutti questi anni a fare a meno di questi meravigliosi colori.
Da quel giorno io e i wax siamo diventati inseparabili!
https://it.wikipedia.org/wiki/Zanzibar