Una buona madre di Catherine Dunne

Recensione di Sabrina Corti

Voce alla Storia

Una buona madre

Una buona madre di Catherine Dunne è un romanzo  edito da Guanda nel 2022

Di cosa parla “Una buona madre”?

Il titolo potrebbe far pensare alla storia di una donna ed al suo rapporto con la maternità.

Chi è una buona madre?

Cosa bisogna fare per essere una buona madre?

Nulla di tutto ciò.

La sinossi così recita

Un appuntamento tra due donne in un caffè di Dublino, che segnerà per sempre il loro futuro. Tess non ha idea di chi sia Maeve, questa donna che l’ha cercata dicendole di avere informazioni importanti su uno dei suoi figli, Luke, quello scapestrato, quello che a tutti i costi deve distruggere la serenità dei genitori e del fratello Aengus, spesso costretto suo malgrado a coprirlo. Che cosa avrà fatto questa volta Luke?

Vi svelo un segreto.

Nel romanzo, questo appuntamento da Bewleys a Dublino (se non ci siete stati è un luogo che vi consiglio di visitare), che ci si aspetterebbe nelle prime pagine, si verifica ben oltre la metà del libro.

Si tratta dunque di scoprire, nelle pagine che precedono questo appuntamento, cosa si accaduto tra queste due donne.

Nelle pagine precedenti troviamo quattro donne ognuna, a prima vista, con una storia a sé.

In realtà le donne di questo romanzo squisitamente al femminile sono legate tra loro da un filo invisibile. Solo dopo quell’appuntamento, il lettore vedrà aprirsi uno scenario sbalorditivo.

Siamo in Irlanda in un periodo che va dagli anni cinquanta ai giorni nostri.

Le protagoniste di “Una buona madre” sono donne alle prese con la maternità e, per alcune di loro, con una banale quotidianità.

Per alcune di loro la strada è stata in discesa perchè hanno seguito le regole convenzionali: prima ti sposi e poi fai un figlio.

Prima è peccato. E le altre donne di questo romanzo sono peccatrici.

E sono peccatrici a prescindere da come si sia avvenuta la gravidanza.

Poco importa se sei stata abusata, se non volevi, o se è stato un rapporto consensuale. In Irlanda i figli si fanno dopo il matrimonio. Le gravidanze prematrimoniali sono da nascondere. Le madri vanno isolate, abbandonate, dimenticate.

Donne recluse dalla loro stessa famiglia nelle Casa Magdalene e poi abbandonate.

Ragazze anche giovanissime che quel figlio che si portavano dentro la pancia e dentro il cuore, non solo lo amavano immensamente, ma lo avrebbero voluto tenere.

Donne fatte lavorare duramente sino a poche ore prima del parto, e poi lasciate partorire nel dolore e nel disinteresse.

Donne che potevano solo allattare i loro figli e poi, da un giorno all’altro, non li trovavano più: venduti a famiglie benestanti, a famiglie in ordine con le convenzioni.

Questo non è un paese che perdona. Non perdona i cosiddetti ‘figli illegittimi’ e certamente non le donne perdute

Una buona madre è la storia di tutte queste donne e di Maeve, una donna irlandese sposata con due figli maschi poco più che adolescenti. Uno di loro, Luke, il più problematico, il più incomprensibile, il più ribelle, viene prelevato dalla polizia e sottoposto ad un lungo interrogatorio.

Nessuno sa per quale motivo. Maeve è angosciata. Perchè i suoi figli sono così diversi? Non è una buona madre? Di cosa sarà accusato Luke? Cosa lega Maeve a tutte le altre donne?

Perché leggere Una buona madre?

Una buona madre, a tratti, è un giallo.

Perchè Luke è stato trattenuto dalla Garda (la polizia irlandese)?

Ma oltre a voler scoprire la risposta a questa domanda e comprendere quale sia il legame che unisce queste donne, c’è dell’altro: un senso più profondo.

Una buona madre è un libro di denuncia che non deve far dimenticare una delle pagine più buie della storia irlandese (l’ultima Casa Magdalene è stata chiusa nel 1998) ma che ci fa anche riflettere sul significato misterioso e profondo della maternità che, intimamente, lega le donne dall’inizio del Mondo in poi.

Potete aquistare qui Una buona madre

Sinossi

Un appuntamento tra due donne in un caffè di Dublino, che segnerà per sempre il loro futuro. Tess non ha idea di chi sia Maeve, questa donna che l’ha cercata dicendole di avere informazioni importanti su uno dei suoi figli, Luke, quello scapestrato, quello che a tutti i costi deve distruggere la serenità dei genitori e del fratello Aengus, spesso costretto suo malgrado a coprirlo.

Che cosa avrà fatto questa volta Luke? Ma se veramente Maeve è una sconosciuta, perché Tess ha la vaga impressione di averla già vista? Dall’incontro tra Tess e Maeve si dipanano le storie delle loro famiglie, che si scopriranno legate in un intreccio indissolubile.

Tess è cresciuta in una famiglia numerosa nell’Irlanda degli anni Settanta, troppe responsabilità hanno gravato precocemente sulle sue spalle perché avesse voglia di diventare madre a sua volta, e ha faticato a calarsi in quel ruolo. Invece Maeve è rimasta incinta troppo presto, ha rischiato di vedersi sottrarre sua figlia, e solo il coraggio di una zia che aveva subito quel feroce destino è riuscito a salvarla da un istituto per ragazze madri molto simile a una prigione.

Tess e Maeve sono due facce della maternità in un’Irlanda che, attraverso le generazioni, sembra negare alle donne la possibilità di scegliere. Un filo sottile lega le protagoniste di questo romanzo corale – e le loro madri, e i loro figli –, un filo simile a quello delle coperte patchwork che una di loro realizza, metafora dell’inesauribile capacità femminile di tessere, creare, rammendare e rinnovare sentimenti e relazioni.

Titolo: Una buona madre
Autore: Catherine Dunne
Editore: Guanda