La profezia della curandera – di Hernán Huarache Mamani
recensione di Serena Savarelli
Rubrica IO MI CURO CON UN LIBRO
La profezia della curandera di Hernán Huarache Mamani è il romanzo che ho amato in assoluto, che custodisco nella mente e nel cuore, come donna alla ricerca di sé stessa.
Per la rubrica Io mi curo con un libro oggi ci immergiamo nella tradizione andina attraverso un romanzo che è stato definito “un libro dal potere terapeutico”.
La Repubblica parla dell’autore con queste parole: “Mamani guarisce con la calma, la parola antica, il racconto mitico.”
“Il giorno in cui ti amerai, conoscerai e rispetterai te stessa, scoprirai che la Terra comunica con te … allora saprai che sei tutt’uno con l’Universo, che sei come l’acqua che si espande. Il giorno che ti accetterai davvero, orizzonti sconosciuti ti si schiuderanno e una musica mai ascoltata giungerà alle tue orecchie.
Sei nata donna per insegnare al mondo a stare vicino alla Pachemama perché tu sei l’espressione più profonda dell’amore.”
Sono molto affezionata a questa storia che ho conosciuto attraverso un’amica.
Nelle prime pagine di questo romanzo, proprio lei mi ha fatto una dedica:
“Alla mia curandera… Condivido molte cose scritte in questo libro forse per quello che ho vissuto in questa vita… forse per quello che ho vissuto nelle altre… ma anche perché molte me le hai fatte capire tu… e quindi è il nostro libro! Con affetto, Roberta”.
Ma chi è la curandera?
Questo termine è molto utilizzato nell’America Latina e rappresenta la figura moderna del guaritore sciamano. È una persona da cui la gente va per curarsi fisicamente o per scacciare il malocchio, in quanto si presuppone dotato di arti magiche. Proprio Mamani scrive:
“Il curandero non guarisce solo il corpo o l’anima individuale, ma guarisce tutta la comunità. Il curandero è in grado di influenzare gli elementi della Natura proprio perché ne conosce le leggi. Quella che sembra magia è in realtà un’applicazione delle leggi.
L’amore e la conoscenza stanno alla base del suo potere e il suo anelito deve essere quello di aiutare gli altri.
Nel mio caso specifico, nel mondo occidentale, significa divulgare un messaggio di rispetto per la Natura e di raggiungimento di una maggiore spiritualità per dar vita a una società amorevole e pacifica.”
Mamani ha conosciuto davvero una maestra andina, Mama Qoyllurchiy, presso la comunità di Ipana, luogo dove tutt’oggi si conservano e si trasmettono le conoscenze e le tradizioni andine.
Ciò che l’autore ha appreso da lei è senz’altro che la vita è una scuola dove bisogna imparare ad amare e servire il prossimo, dove la scienza della Pachamama insegna a capire e rispettare la natura.
Grazie a questa curandera la consapevolezza di Mamani evolve. Lui concepisce, per la prima volta, la reale importanza della donna, del grande potere che possiede e con il quale potrebbe guidare la società. È la donna che deve lavorare con la terra, con l’acqua, con l’aria e con il fuoco.
Le tradizioni andine raccontano una profezia:
“La chiave per entrare nella sesta umanità, nel nuovo millennio, è nelle mani delle donne”.
Mamani, a sua volta, scrive:
“Ho deciso di scrivere questo libro per diffondere gli insegnamenti della mia maestra e per mostrare la via iniziatica andina che seguirono le donne sagge del nostro popolo mantenendo in segreto le sacre conoscenze della Pachamama.”
La profezia della curandera narra le esperienze vissute da una donna, Kantu, le quali possono essere applicabili a qualsiasi donna, per riacquistare il ruolo che la natura le ha assegnato.
La storia di Kantu, una storia vera, fatta di amori e delusioni, di fatiche quotidiane e di grandi sogni, ci apre il cuore. Ci dimostra che è possibile trovare in noi stessi la forza, il coraggio, la volontà per cambiare il nostro destino, facendo di ogni dolore, di ogni solitudine, di ogni tristezza, un mondo di gioia, di amicizia e di pienezza.
Ci insegna che occorre spezzare le gabbie che ci circondano per imparare a volare e ritrovare l’armonia perduta. Ci dimostra che la relazione tra uomo e donna non deve essere basata sulla sottomissione che lo stesso uomo ha creato, bensì su un continuo e rispettoso connubio.
Mi sono trascritta molte frasi di questo romanzo, alcune di queste su pezzi di carta volanti che tengo nella mia agenda da rileggere per riflettere continuamente.
“Nonna, come dev’essere la vita della vera donna?”
“La vera donna è una maestra di vita: guida il suo compagno, educa i suoi figli con l’azione, con gli insegnamenti, con l’esempio. Kantu, ricorda che nel cuore della donna risiede il pozzo della sapienza al quale attingono sia i geni che gli stolti. La donna ha bisogno di discepoli ai quali insegnare ad andare. L’uomo ha bisogno di una maestra che gli suggerisca degli ideali da poter concretizzare.
Uomo e donna hanno ruoli differenti ma hanno bisogno l’uno dell’altra per completarsi. (…)
La vera donna non ha bisogno di competere con l’uomo. (…) La donna in comunione, in cooperazione assoluta con il suo uomo, intraprende il cammino dell’amore, della verità, del rispetto delle leggi universali.
Una vera donna cammina verso il futuro con amore, con dedicazione e accettazione. Ha uno sguardo sereno e parla con dolcezza e rispetto; c’è tenerezza nel suo cuore.”
In passato la donna, per diventare una vera donna, riceveva un’iniziazione, entrando sola nel Tempio del Puma per sette giorni e otto notti. Lì, assaporava la vera solitudine, affrontando la paura dell’ignoto e, nel silenzio più assoluto, conosceva la sua vera natura.
Conoscere sé stessi è da sempre la lotta più dura. Riconoscere i propri timori e le proprie paure per vincere contro di questi, portava la donna a capire chi era e cosa era venuta a fare in questa terra.
“Lì dentro era continuamente assalita da paure e dubbi: doveva imparare ad avere fede, perché chi non ha fede in sé stesso è perduto. (…)
Tutte le donne possono, è solo questione di volontà. Se tu vuoi qualcosa, puoi; basta semplicemente che lo desideri con tutte le tue forze. Se, invece, la tua volontà è debole, fragile, allora non ce la farai.
Una volta che avrai compreso la potenza che risiede dentro di te, potrai alzare la testa, guardare gli altri con amore e con dolcezza e agire, al tempo stesso, con serenità e determinazione.”
La profezia della curandera deve raggiungere il cuore di ogni donna, affinché si compia, in ognuna di loro, la vera missione sulla Terra: seminare amore ovunque.
Come Kantu, ogni donna ha la possibilità di conoscere sé stessa, scoprire le proprie potenzialità, diventare energia in azione e non restare una semplice donna, ma trasformarsi in una Dea dell’Amore.
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SINOSSI
Kantu è giovane, bella, piena di interessi e di entusiasmo. Vive a Cuzco, una città del Perù, e trascorre le sue giornate tra lo studio, gli amici, le feste. Non conosce nulla delle antiche tradizioni andine, della scienza della Pachamama, degli insegnamenti dei curanderos.