Le ragazze di Emma Cline

Voce alle Donne

recensione di Emma Fenu

 

le ragazze

 

Le ragazze, scritto da Emma Cline, è un romanzo edito da Einaudi nel 2016.

Di cosa tratta Le ragazze?

Le ragazze è liberamente ispirato all’orrendo e altrettanto famoso caso di cronaca che coinvolse Charles Manson e la sua setta in un macabro delitto.

Passiamo dal vero al versosimile: la storia abbia inizio.

Evie è un’adolescente di 14 anni che si sente invisibile, priva di figure di sostegno genitoriali ed educative che possano esserle di supporto nell’affrontare “il passaggio” e le prime volte.
Tutte le situazioni estreme, come orge, sesso, droghe e alcol, attirano con paura e curiosità chi deve lasciare l’infanzia e affrontare il mondo ed è forte quanto manipolabile.

In particolar modo, Evie non si sente definita, ma tracciata a matita in un disegno incompiuto. Carina ma non non bella, medriocre ma non eccellente negli studi: è ancora per metà nel bozzolo e, senza le ali, può solo strisciare nell’ombra.

Ma in un giorno d’estate tutto cambia.

Si spiegano ali di piume nere.

Evie conosce Suzanne e altre ragazze, ma soprattutto Russell, il “guru” di una comunità hippy in un  ranch, che con studiate parole, musica che lui ritiene eccezionale, la sua, e l’uso di droghe, potenziato dalla giovane età dei componenti, una addirittura undici, dalla loro storia di drammi pregressi, dall’assenza di nutrimento adeguato e dall’abuso alcol, plagia i suoi adepti.

Il ranch è una struttura sporca, promiscua, con bimbetti in stato di abbandono, dove sembrano non esistano regole, e, anz,i si sia liberi da tali regole ipocrite di una società conformista, imborghesita, banale, ottusa e prigioniera di poteri forti che i seguaci di Russel disprezzano e vogliono distruggere, ritenendo lecito rubare, mentire, interrompere i rapporti con la famiglia e gli amici.

Se vi sembra già terribile quanto vi racconto, sappiate è nulla rispetto al seguito.

Questa vicenda è nota, quindi l’epilogo si conosce e mi preme che il lettore non sia ingannato nel pensare “solo” a una cruda storia degli abusi perpetuati su ragazze – osservate quanto il termine è forte: implica il loro solo essere strumenti a disposizione del burattinaio.

Carne, orifizi, occhi sgranati, ossa sporgenti, ginocchia sbucciate da bambine.

E anche emissarie di un crimine agghiacciante che commettono senza consapevolezza della distinzione fra bene male, giusto e ingiusto.

Eva non ha morso la mela, in questa storia. Si è moltiplicata in mille Evie striscianti come serpenti ai piedi di un Adamo maligno, perché questo non è l’Eden: è l’Inferno. E non c’è Dio che vi passeggia, ma Lucifero con i suoi occhi ammalianti.

 

Perché leggere Le ragazze?

Ragazze, solo ragazze. Giovani, sole, fragili, ribelli, non amate, non stimate, affette da depressione, divorate dalla noia, dall’assenza di modelli e dal bisogno di credere in qualcuno e qualcosa per trovare un senso.

Un paio di osservazioni

Il romanzo è valido, perchè non è chiudendo gli occhi che il male sparisce: questa non è fiaba gotica, è realtà.
Tuttavia, alcune parti sono un po’ ridondanti e, se l’espediente narrativo di affidare la voce narrante alla Evie bambina è molto riuscito, meno lo è l’inserimento di parti, non scorrevoli,ambientate presente in cui la protagonista ha circa sessant’anni e si rispecchia in una ragazzina come lei era: abbandonata, denutrita, drogata, usata come un oggetto sessuale, a testimoniare che niente è cambiato.

Sono ancora Ragazze.

Certo, paiono consenzienti, perchè drogati lo sono tutti, uomini compresi: non vengono alterate le percezioni solo delle bambine.

Tuttavia, far drogare una ragazzina, blandendola come un gioco, dato che è una facile preda nel bosco, farci sesso, lasciarla senza cibo e sapone, spingerla all’umiliazione di sè, umiliazione e denigrazione che solo reati o delitti commessi per il bene comune possono sanare è più di uno stupro: è l’assoluta mancanza di morale nella totale degenerazione dell’umanità. 

Infine, in quarta di copertina, si legge:

“Oppure Evie era troppo sedotta dalle ragazze per capire che tornare indietro sarebbe stato impossibile?”

A mio avviso, ed è quanto ben si evince dal libro, le ragazze sono vittime. Questo non le esime da condanna, ma dall’aggettivo seduttrice, usato in senso negativo e spesso sessista, sì.

Sono degli zombie che camminano: alcune sono maggiorenni, ma cresciute in un clima terribile, le espressioni usate sono molto forti e ben si capisce che sono vittime di plagio. Nelle scene di sesso, non vengono legate e trascinate: uomini adulti fanno loro cenno e, cito, loro si accucciano come cagnolini.

Quanto male può fare il non amore?

Se non si riceve amore, quante sono le possibilità di non avvertire empatia?

Il mostro si nasconde in chi è o è stata vittima?

Link d’acquisto

https://www.ibs.it/ragazze-libro-emma-cline/e/9788806226169

Sinossi

Evie voleva solo che qualcuno si accorgesse di lei.

Come tutte le adolescenti cercava su di sé lo sguardo degli altri. Un’occasione per essere trascinata via, anche a forza, dalla propria esistenza.

Ma non aveva mai creduto che questo potesse accadere davvero.

Finché non le vide: le ragazze. Le chiome lunghe e spettinate, i vestiti cortissimi. Il loro incedere fluido e incurante come di “squali che tagliano l’acqua”.

Poi il ranch, nascosto tra le colline. L’incenso, la musica, i corpi, il sesso. E, al centro di tutto, Russell.

Russell con il suo carisma oscuro.

Ci furono avvertimenti, segni di ciò che sarebbe accaduto? Oppure Evie era ormai troppo sedotta dalle ragazze per capire che tornare indietro sarebbe stato impossibile?

 

 

Titolo: Le ragazze

Autore: Emma Cline

Edizione: Einaudi, 2016