Caro Turista X di Alessandra Patrignani

Lettere al Femminile

A cura di Maria Cristina Sferra

Care amiche e cari amici di Cultura al Femminile, per la rubrica quindicinale Lettere al Femminile pubblichiamo oggi una missiva di Alessandra Patrignani, una lettera accorata dedicata a un Turista X, figura che incarna tutte le persone che viaggiano alla scoperta del nostro meraviglioso mondo.

Cari amici lontani e vicini

Caro Turista,
il tuo volto ignoro, come ignoro i motivi per i quali decidi di recarti in una zona diversa da quella dove abiti.
So che ne hai di diversi, di validi. Ognuno ha il suo.

Tu come lo vivi il turismo?
Quando viaggi, sai di star facendo una forma di turismo?
Quando viaggi, pensi a ciò che hai lasciato a casa o preferisci pensare a ciò che ti aspetta nella destinazione che hai scelto?

Io ho incontrato il turismo sulla mia strada per caso ed è stato amore a prima vista. Ma forse dentro di me c’è sempre stata questa attitudine, senza che da bambina riuscissi a darle un nome.

Da piccola adoravo i luoghi dove si potevano toccare con mano gli stessi oggetti e gli stessi resti che erano stati creati, toccati e visti da altre persone come me, ma secoli e millenni prima.

A volte, quando qualcuno mi raccontava di essere stato presso un sito archeologico e di aver provato una semi indifferenza, non ne capivo il senso: ma com’è possibile, mi chiedevo, non avvertire quel filo che unisce persone distantissime nello spazio temporale, nell’abbigliamento, negli oggetti; che vivono società diversissime, parlano linguaggi differenti, ma che in quel punto preciso hanno toccato esattamente quello che noi siamo ancora in grado di toccare; anche il panorama che noi possiamo ammirare è simile a ciò che hanno visto, prima di noi, tante altre persone ma in epoche talmente diverse da sembrare altre vite.

Del turismo io amo proprio questo: che si faccia ponte tra diverse persone, diverse culture, diverse forme di pensare e vivere la giornata; il valore aggiunto che apporta in ogni settore, quando viene elaborato, gestito e operato in maniera responsabile.

Il turismo come specchio dei nostri comportamenti, delle relazioni che intrecciamo, delle scelte che compiamo.
Il turismo come cartina tornasole dei valori che portiamo dentro di noi.

Turismo come amico, che ci fa accogliere da altri esseri umani, per farci svagare, divertire, apprendere, toccare con mano, riflettere. Siamo invitati a toccare la felicità con un dito, a rimanere attoniti di fronte a qualcosa, a provare rispetto, gratitudine, meraviglia.

Turismo è una lezione di civiltà: impariamo se lo agiamo.
Il viaggio verso l’esterno, è un viaggio anche verso le nostre regioni interne.

Ecco che, mi chiedo, come mai esistono persone che non capiscono il valore di tutto ciò?

Quando ci svestiamo dagli abiti della routine e vestiamo quelli del turista, sappiamo che andiamo a divertirci, a rilassarci, a stare bene ma, inconsciamente, sappiamo anche di avere una grande responsabilità e un grande impatto.

Quando ci svestiamo dagli abiti di persone lavoratrici, con ruoli ben inquadrati nella società e vestiamo quelli del viaggiatore, sappiamo che andiamo a scrivere una poesia di eterno benvenuto, un inno alla bellezza, un canto alla gioia, un’orazione alla speranza, un invito alla condivisione con persone del tutto sconosciute e che sono pronte a intrecciare momenti, esperienze e racconti della loro vita assieme a noi,
oppure con persone che già conosciamo e che segneranno, in un modo o nell’altro, le emozioni che proveremo.

Turismo è amore, è rispetto.
Così dovrebbe essere.

E questo è il mio umile ma potente invito a noi: agire un turismo che sia sempre più sostenibile per tutto e per tutti; un turismo che abbia come obiettivo principale l’incontro tra pari e che sia scintilla d’apprendimento; un turismo che abbia come sfondo la gratitudine. Per il turista e per la persona che fa del turismo, il suo appassionante lavoro.

Cari amici lontani e vicini

Per partecipare alla rubrica quindicinale Lettere al Femminile sul sito Cultura al Femminile, inviate la vostra lettera allegata in formato Word a letterealfemminile@gmail.com

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