“CURIOSITA’ SU PINOCCHIO TRA TELEVISIONE, CINEMA, TEATRO e MUSICA”

a cura di Lina Mazzotti

 

Pinocchio

Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è un romanzo scritto da Carlo Collodi, pseudonimo dello scrittore Carlo Lorenzini, a Firenze nel 1881. Si tratta di un classico della letteratura per ragazzi, entrato tra le grandi opere della letteratura italiana grazie anche al giudizio favorevole di Benedetto Croce, che ne scrisse nel 1903.

È un capolavoro per l’unicità del testo e per le situazioni simboliche e metaforiche, la narrazione è piena di temi, immagini tra il magico e il realistico e di giochi, testo originale e peculiare. Pinocchio muore e rinasce continuamente dentro il racconto di Collodi ma anche fuori riproponendosi in freschezza nuova.

Molti autori si sono ispirati al personaggio frutto della fantasia di Collodi in diverse forme d’arte, numerosissime sono state in tutto il mondo le versioni teatrali dell’opera, ma anche nel cinema sono stati prodotti molti film ispirati alla storia del famoso burattino.

pinocchio

 

Oltre alla celebre versione in cartoni animati prodotta dalla Walt Disney nel 1940, inclusa nell’elenco delle opere filmiche da preservare, è stata particolarmente fortunata e di successo la trasposizione cinematografica di Luigi Comencini del 1971 trasmessa a puntate sul principale canale televisivo italiano della RAI.

 

Pinocchio

 

Meno fortunata è stata invece il film del 2002 diretta da Roberto Benigni che interpretava Pinocchio e recensito negativamente da gran parte della critica.

 

Pinocchio

 

Nello sceneggiato televisivo: “Le avventure di Pinocchio” in cinque puntate, tratto dall’omonimo romanzo, è stato trasmesso per la prima volta dalla RAI nel 1972 e rimesso in onda nel 1982 con varie repliche nel corso degli anni, sempre dalla RAI.

 

Pinocchio

 

Comencini ha dato del “suo” Pinocchio una visione particolarmente delicata e poetica, restituendo una patina di sommessa malinconia all’intera vicenda, nonostante la partecipazione di alcuni attori conosciuti più che altro per le loro interpretazioni in ruoli comici e ebbe un grande successo, confermato anche nelle pubblicazioni Home video.

Gli attori protagonisti sono: Andrea Balestri è Pinocchio

Pinocchio

 

Nino Manfredi interpreta Geppetto

 

Pinocchio

Gina Lollobrigida è la bellissima Fata Turchina

Pinocchio

 

Franco Franchi e Ciccio Ingrassia sono il Gatto e la Volpe, mentre il giudice è Vittorio De Sica, Mangiafuoco lo interpreta Lionel Standr.

Pinocchio

La celebre colonna sonora fu composta da Fiorenzo Carpi, e ha avuto molte reinterpretazioni.

Molti i lungometraggi dal 1936 al 2012, mentre i mediometraggi iniziano dal 1911, moltissime le serie animate e i video clip. Altra serie televisiva è Pinocchio del 2009, coprodotta da RAI e Luxvide, divisa in due puntate. Tante le riletture e le influenze su film e animazioni, album, opere musicali e singoli.

A teatro svariate le rappresentazioni, interessante il musical ” Pinocchio ” del 2002 con musiche dei Pooh. Indimenticabile “Lettera a Pinocchio” scritta da Mario Panzieri, una dolce ninna nanna cantata da Johnny Dorelli che nel 1959 partecipa al primo Zecchino d’oro e al gran galà delle 50 edizioni dello Zecchino d’Oro nel 2007 dove viene definita la canzone regina del Concorso.

 

Ma talvolta la storia di Pinocchio è presa in prestito per parlare di altro, come ha fatto Edoardo Bennato con il Pinocchio rock tra i solchi di «Burattino senza fili», album pubblicato nel ’77 e arrivato ben oltre il traguardo delle 600 mila copie vendute.  Il messaggio, assicura Bennato, rimane però lo stesso.

“La favola di Collodi aveva una sua morale: se ti comporti bene, diventerai un adulto in regola. La mia, invece, ne ha una diversa: se segui le regole, ti ritroverai legato da mille fili, come un burattino nelle mani del potere”.

 

A teatro nel 2015 Bennato porta un musical “Burattino senza fili” arricchendo lo show con canzoni inedite: ”Lucignolo”, che ho messo anche nel disco, e ”Al diavolo il grillo parlante”.

In altri generi musicali troviamo citazioni di Chris Fehn, uno dei percussionisti del gruppo rock Slipknot, usa una maschera il cui volto ricorda quello di Pinocchio con naso lunghissimo, anche Fabrizio De Andrè lo ha citato nella canzone Il Bombarolo, dell’album Storia di un impiegato del 1973.

Nella saggistica centinaia di libri hanno come argomento Pinocchio; declinato in romanzi e riscritture o confronti e analisi pedagogiche e sociali. Anche Gianni Rodari fa omaggio a Pinocchio con le sue filastrocche fedeli all’originale sia per i personaggi che per sequenze, apparsa fra il 1954 e il 1955 sul settimanale per ragazzi “Il Pioniere”.

Pinocchio

 

Moltissimi sono gli artisti che si sono cimentati con le tavole di Pinocchio, spesso dovendo fare i conti con le illustrazioni storiche di Mazzanti, Chiostri e Mussino. Varie le versioni a fumetti, ma secondo il modello delle tavole del Corriere dei Piccoli, venne pubblicata dalla De Agostini di Novara nel 1948 con le illustrazioni di Sto, l’autore del Signor Bonaventura, e i versi di Grisostomo, uno pseudonimo sotto cui si celava l’illustre bibliografo Marino Parenti.

UN PO’ DI CURIOSITA’

Il piccolo Pinocchio (Andrea Balestri) ed il giovanissimo Lucignolo (Domenico Santoro) furono scelti da Comencini tra numerosi bambini convocati dal regista per l’audizione. Balestri, pisano, nonostante la tenera età era caratterialmente ribelle. Santoro, napoletano, con dieci fratelli, lavorava in un’officina di autoriparazioni. Nonostante il successo della serie, entrambi non ebbero fortuna con il cinema

Mastro Ciliegia è doppiato da Riccardo Billi, lo stesso che doppiò il Grillo Parlante nella canzone “Una stella cade” nel celeberrimo film animato prodotto dalla Disney nel 1940, qui interprete anche dell’Omino di Burro. Lo stesso Riccardo Billi, inoltre, aveva recitato in un ruolo secondario nel film Le avventure di Pinocchio di Giannetto Guardone nel 1947. Mario Adorf, che interpreta il direttore del circo in questo sceneggiato, interpretò Geppetto nella miniserie televisiva del 2013 sullo stesso soggetto, realizzata dalla regista tedesca Anna Justice e ancora inedita in Italia.

La storica marionetta utilizzata nello sceneggiato è stata venduta a un imprenditore d’oltralpe per circa trentamila euro.  A venderlo è stato il pittore Oscar Tirelli, ideatore e proprietario del pupazzo, che dopo averlo restaurato lo ha messo in vendita su internet. Un burattino con l’anima in metallo e la struttura in vetroresina, con 300 metri di cavo per manovrarlo grazie ad un meccanismo di leve e all’abilità di quattro persone.

Andrea Balestri, interprete dell’indimenticabile Pinocchio di Comencini, ha promosso una petizione per riportare in Italia il celebre burattino di legno che ora si trova in Francia. L’ultimo esemplare originale ancora integro tra i diversi “pinocchi” che furono costruiti per il film. Il desiderio sarebbe di riportarlo nel parco fondato nel 1956 a Collodi Comune di Pescia (Pistoia) per farlo ammirare ai tantissimi visitatori della casa di Pinocchio.

Molte sono le statue dedicate al famoso burattino ad Ancona, nel rione del Pinocchio, venne posta nel 1954 la Statua di Pinocchio dello scultore Vittorio Morelli. Mentre all‘Expo Universale di Shanghai 2010, nel Padiglione Italia, viene esposta la nota scultura “Pinocchio Art” di Giuseppe Bartolozzi e Clara Tesi.

L’asteroide 12927 scoperta nel 1999 è dedicato a Pinocchio.

Molti concetti e situazioni espressi nel libro sono diventati luoghi comuni e modi di dire usati frequentemente non solo in Italia. Il naso lungo è sinonimo di bugia, il paese dei Balocchi per indicare un luogo di divertimento che nasconde dell’altro. Ma anche i personaggi e le loro peculiarità sono prese ad esempio per sintetizzarne i difetti: Mangiafuoco per rappresentare un uomo irascibile e burbero, elementi non affidabili come il Gatto e la Volpe, Lucignolo invece è il prototipo di un ragazzo scapestrato mentre il Grillo Parlante indica colui che dà buoni consigli inascoltati.

L’albero a cui si è ispirato Collodi dove la marionetta viene impiccata dagli assassini esiste ancora in provincia di Lucca nei pressi di Gragnano ed è chiamato Quercia delle streghe.

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