La Malnata di Beatrice Salvioni
Voce alle Donne
Recensione di Emma Fenu
Di cosa tratta La Malnata?
“Sappiàtelo, o padri meschini I(nfelici) M(olti) d’ogni paese:se ancora il corpo offeso dei viventi resistein questo vostro mondo di sangue e di dentiè perché passano sempre quelle poche voci illesecon le loro allegre notizie.…Comunque, se vi piace la tristizia, godetevela voi la vostra.Questa terra non è mica roba vostra.”Il mondo salvato dai ragazzini, Elsa Morante Monza 1936.
La Malnata è una ragazzina con una zazzera di capelli neri, gambe lunghe, nude e graffiate e fierezza indomita nello sguardo.
Eppure questa non è solo la storia di un’ennesima strega per condanna sociale: è la storia di Francesca, una fanciulla borghese che diventa donna e della femminilità scopre tutte le sfumature grazie a una grande amicizia.
Essere donna impone una scelta fra opposti, la madre e la strega, la Santa e la puttana, opposti che il patriarcato ha generato per la paura del potere della Donna che è tutto, fin dal principio dei tempi.
Perché leggere La Malnata?
Mi ha convinta; nonostante il ritmo lento della fase iniziale, è un percorso di formazione in cui l’eroina è una ragazzina che ci racconta la vita attraverso i suoi occhi.
E resta la morale, struggente, per cui continuiamo a sperare e a credere che siano i ragazzini, con gli ideali puri e le parole bagnate di verità, a salvare il mondo.
LInk d’acquisto
https://www.ibs.it/malnata-libro-beatrice-salvioni/e/9788806253240
Sinossi
Monza, marzo 1936: sulla riva del Lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. Sono sconvolte e semisvestite.
È Francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a lì. Dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango.
Sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in città la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola Malnata. Ma quella sua aria decisa, l’aria di una che non ha paura di niente, la affascina.
Sarà il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche.
Sullo sfondo della guerra di Abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell’adolescenza, Francesca impara con lei a denunciare la sopraffazione e l’abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità.