Come tigri nella neve di Juhea Kim

Voce alle Donne

recensione di Emma Fenu

come tigri neve

 

Come tigri nella neve è il romanzio d’esordio di Juhea Kim edito da Nord nel 2022. 

Di cosa tratta Come tigri nella neve?

1917

La tigre siberiana scruta la neve. Una distesa bianca e immobile.

Ma i suoi cuccioli hanno fame.

I cacciatori le sparano addosso; lei balza lontano, ferita a una zampa.

Ora è furiosa.

Ma un uomo della sua terra che, in quella Corea a Nord, a inizi dello scorso secolo, cercava anche lui di cacciare per i propri figli, salva il manipolo di uomini.

Si crea fra il cacciatore e la tigre un legame profondo e non lacerabile se non per volontà del destino, in coreano basta una parola: inyeon.

1918

Jade raggiunge Seul dalle campagne, la madre ha bisogno che si guadagni da vivere come cameriera in una casa di cortigiane. Ma il posto è già stato assegnato, la bambina viene acquistata per essere istruita nelle lingue, nel canto, nel ballo e diventare una cortigiana.

Il cacciatore che incrociò la tigre, muore di inedia: il suo figlio maggiore, Jung-ho, di dodici anni, si reca a Seul in cerca di fortuna. Fra la folla vede Jade e se ne innamora: da allora ogni sua decisione sarà mossa dal desiderio di essere degno dell’amore della fanciulla.

La aiuterà più volte, nel corso degli anni, dei decenni.

Sullo sfondo travagliato della Corea, contesa fra gli Stati Uniti, la Cina e la Russia e in preda ai saccheggi e agli stupri del Giappone, in lotta per l’indipendenza di ispirazione comunista, fino allo scoppiare della Guerra e delle vicende che conosciamo, fra cui la bomba atomica e la divisione paese in Nord e Sud e alla condanna a morte dei comunisti, su tale sfondo, Jade e Jung-ho sono i protagonisti della sottostoria.

Ma altre sottostorie si intrecciano con loro, in nome di quei legami antichi, che compaiono spesso nel romanzo, Come tigri nella neve, senza fortature della verosimiglianza, ma come fili che si tendono per incontrarsi, prima o poi, perchè così è la vita, così è la morte.

Disegni, intrecci, gioia, amore: dipende dal filo che viene solleticato. E ogni filo torna a casa nell’amore, nell’amicizia, nell’affetto, nella complicità, nella gratitudine, in quel caso che non è tale, perchè non c’è capriccio di eventi, ma saggezza del Fato.

E bisogna seguire il legame, non mollare, non arrendersi, resistere. Come le tigri nella neve, ferite e affamate. Ma che si mostrano quando vogliono essere viste, per chi sa attendere.

Perchè leggere Come tigri nella neve?

Il romanzo ci narra un lungo periodo storico, dal 1917 al 1965: una fase terribile per un popolo, per un mondo, per due ragazzi.
Le descrizioni sono precise e puntuali, i fatti storici si insinuano come sangue nelle crepe delle vite, ma mai annoiano, anzi coinvolgono e seducono il lettore, trascinato altrove, dove il dolore ha altro sapore e altro odore, ma provoca la medesima sensazione.

Dove, a volte, sarebbe semplice amarsi vicendevolmente e non ferirsi, dove tutto potrebbe scorrere facile senza essere invasi e dissanguati nelle proprie terre di contadini, dove le contraddizioni di un paese in crescita si scontrano con antichi pregiudizi, dove, dopo lo strazio di una guerra, ci mancava una ferita in pus a vomitare il sangue dei morti in una divisione, lacerazione, mutilazione.

E quello che ora accade lo sappiamo.

Ma dimentichiamo, da occidentali, da quale eredità sacra arriva il trand coreano, un paese che al nord aveva neve e tigri e uomini e donne che lo attraversarono tutto, con pochi mezzi, vedendo Seul trasformarsi come un prestigiatore.

Tutto torna, sembra dirci il libro.
Nessun gesto rimane obliato dall’universo, se c’è il legame, se è destino che sia, se l’amore lo richiede o l’odio lo esige. Pensa a ogni gesto, te lo porti dietro, anzi dentro, e verrà il giorno in cui, delle miserie della vita tue o altrui, troverai non la colpa, ma il senso ultimo, sublime, necessario.

Tu cammina, lascia impronte. Come le tigri sulla neve, scrivi la storia.

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Sinossi

In un Paese che combatte per la libertà, un uomo e una donna si perderanno e si ritroveranno, legati da un istante voluto dal destino.

Corea, 1917. È la disperazione a spingere il cacciatore. Da giorni segue le tracce sulla neve, nella speranza di trovare una preda con cui poter sfamare i suoi figli.

Ma la ricerca viene interrotta dall’incontro con un gruppo di ufficiali giapponesi, persi tra quelle montagne. E dall’apparizione di una tigre. D’istinto il cacciatore interviene facendo fuggire la tigre, per poi guidare i giapponesi verso la salvezza. Un gesto che segnerà il futuro della sua famiglia.

Jade ha solo dieci anni quando la madre la vende a una casa di cortigiane.

Un sacrificio dettato dalla povertà, che però Jade ben presto capisce essere un’occasione. Solo le donne più belle e raffinate possono far parte di quel mondo e, un giorno, comprare la propria libertà. Tuttavia, quando una tragedia colpisce la casa, Jade è costretta a trasferirsi a Seul. Dove il suo destino l’aspetta…

Alla morte del padre, Jung-ho non ha altra scelta che lasciare il suo villaggio di cacciatori e tentare la sorte nella capitale, ingrossando le fila dei giovani randagi che sopravvivono grazie a sotterfugi e piccoli furti.

Eppure gli basta posare una volta lo sguardo su Jade, per capire di voler diventare un uomo degno di lei.

Comincia allora la sua scalata verso il successo, prima nel sottobosco della malavita, poi nel mondo ancora più insidioso e ambiguo della politica, diviso tra i padroni giapponesi e il movimento nazionalista che lotta per l’indipendenza.

Una corsa al potere su cui Jung-ho scommette ogni cosa, rischiando però di perdere tutto… Una grande epopea di riscatto, amore e guerra sullo sfondo di cinquant’anni di storia coreana.

Titolo: Come tigri nella neve
Autore: Juhea Kim
Edizione: Nord, 2022