Celeste. Il fenicottero di Veronica Marzi e Camilla Lilliu
Voce alle Donne
Recensione di Emma Fenu
Di cosa tratta Celeste?
Dopo una lunga attesa, arriva una femmina in una famiglia di fenicotteri della laguna.
La fenicottera, infatti, mangia ciò che le piace e non ciò che le viene indicato: opera una scelta personale di nutrimento, intenso anche metaforicamente come culturale e spirituale, che la rende visibilmente diversa. I
n una laguna popolata da fenicotteri rosa, lei, infatti, ha un piumaggio celeste che ne determina il nome.
Nome di cui è orgogliosa.
Perché leggere Celeste?
Celeste è una storia avvincente, magnificamente illustrata, studiata per i bambini nel linguaggio e nella struttura, ma con un messaggio rivolto anche ai grandi, soprattutto se genitori e educatori.
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Sinossi
Se vi capita di vedere a spasso per la laguna o in alto nel cielo un fenicottero azzurro, sappiate che si chiama Celeste. Ed è una femmina.
In una laguna vicino a un canneto, a una coppia di fenicotteri nasce una figlia, tanto attesa e desiderata.
Si capisce subito che la piccola fenicottero vuole essere indipendente e il papà la asseconda lasciandole la libertà di scegliere cosa mangiare. È così che lei scopre di preferire alghe e molluschi blu che daranno colore anche alle sue piume.
Inizialmente viene presa in giro e chiamata per questo Celeste. Ma poi scoprirà che sia il colore sia il nome le piacciono molto e sarà fiera di essere originale.
Celeste è una favola che parla ai più piccoli di accettazione della propria unicità, di assecondare scelte personali che non seguono la maggioranza o vanno contro decisioni imposte da altri.
Ma si rivolge anche ai loro genitori, perché non è sempre facile accettare che i figli e le figlie seguano le loro inclinazioni personali e il loro fisiologio bisogno di indipendenza.
Un libro da leggere insieme o, per i bambini in età scolare, in autonomia, grazie ai testi ad alta leggibilità. E alla fine della storia, tanti disegni da colorare e giochi divertenti.