“Il tesoro di Santa Vittorina e la foresta fossile di Dunarobba” di Antonio Spadini
Recensione di Maria Cristina Sferra
“Il tesoro di Santa Vittorina e la foresta fossile di Dunarobba” è un romanzo storico di Antonio Spadini, edito da Ciessegi Editrice nel 2019.
Ho sempre ammirato la grande passione con cui Antonio Spadini si dedica alla ricerca storica legata al suo territorio di origine, l’Umbria, passione che ha trasfuso sia nel suo primo libro, “Sapore d’Umbria”, che in questa sua nuova fatica letteraria, “Il tesoro di Santa Vittorina e la foresta fossile di Dunarobba” che, come il precedente volume, è pubblicato da Ciessegi Editrice.
Questo ultimo libro è un testo complesso ed estremamente articolato a cui Antonio Spadini, colto studioso oltre che scrittore, ha lavorato per tre anni, al fine di offrire agli appassionati del genere un’opera ricca di dettagli e profondità.
Durante la narrazione, le vicende reali e le pagine romanzesche si intrecciano fittamente per condurre il lettore in un viaggio attraverso il territorio umbro e attraverso la Storia, quella con la S maiuscola.
Il libro si divide concettualmente in tre parti.
La prima parte tratta il periodo storico antico, con riferimenti precisi a situazioni realmente accadute. Una narrazione che illustra con dovizia di particolari l’evoluzione dei costumi locali nel corso dei secoli, fino a giungere ai giorni nostri.
La seconda parte è la visione immaginata dall’autore di un futuro possibile per la sua terra natia.
La terza parte, infine, è il racconto della vita dell’autore stesso, che da quella terra si è allontanato per stabilirsi in Lombardia, ma con la quale continua a mantenere un legame fortissimo.
Una nota a latere va all’appendice del libro, dove troviamo un breve pezzo teatrale, sempre a firma dell’autore, dedicato alle maschere umbre, quindi la raccolta di foto d’epoca in bianco e nero della chiesa e di tutto il complesso di Santa Vittorina. Una citazione meritano anche le opere pittoriche del maestro Piero Gauli che impreziosiscono la copertina.
È davvero encomiabile la forza con cui Antonio Spadini si dedica alla difesa e alla divulgazione del patrimonio culturale e naturale di cui è ricca la magnifica terra d’Umbria, così come è lodevole il suo grande impegno nel cercare di conservare la memoria del territorio attraverso i suoi testi.
Lui stesso, a conclusione del volume, dichiara la sua passione e il suo intento.
“In questo lavoro ho raccontato, dalle sue origini più lontane ai giorni nostri, la mia terra natale, un territorio dell’Umbria meridionale, così ricco di storia e di bellezze naturali.”
Ai lettori non resta che scoprire le vicende, reali o immaginarie ma sempre affascinanti, che Antonio Spadini ha saputo racchiudere nelle pagine di questo suo ultimo libro.
Per info: antoniospadini@gmail.com