Attraverso la vita di Sigrid Nunez
Voce alle Donne
recensione di Emma Fenu
Attraverso la vita è un romanzo di Sigrid Nunez edito da Garzanti nel 2022.
Di cosa tratta Attaverso la vita?
Piccole cose. Sembrano solo piccole.
Una scrittrice si trova ospite in un Airbnb e si appresta ad ascoltare un evento culturale fra quelli esposti nella bacheca della struttura: la conferenza, preceduta dalla divulgazione di un articolo, è tenuta di uno studioso che per un’ora tuona sugli effetti devastanti della nostra società, della crisi ambientale, corredata da pandemie e guerre, e preannuncia disastri climatici, instaurazione di regimi totalitaristici e incapacità di interazione fra gli individui.
Un messaggio distopico, anche se non troppo, che non arriva a consigliare la non riproduzione, ma il tema lo fa aleggiare, sfuggente e nero.
Al termine dela conferenza, non sono ammesse domande.
Scelta anomala, ma perfettamente in linea con la profezia apocalittica di persone sole, che hanno perso capacità di ascolto, di confronto. Di rivoluzione.
La scrittrice si trova fuori casa per essere di sostegno a una cara amica si è ammalata di cancro e ha con la figlia rapporti inesistenti, falsati, non autentici.
Grandi cose. Sembrano troppo grandi.
E se l’uomo è un animale narrativo, e se l’uomo ha bisogno di storie fin dalla notte dei tempi, notti di fuochi e tamburi, lo è anche in quanto voce narrante.
Di ascolto abbiamo bisogno, di storie spezzate, senza finale perché lo si è dimenticato o non c’è mai stato; di storie sospese, che fanno piangere o sorridere; di storie da ricordare o da far ricordare, perchè nelle parole si vive.
Si vive nelle parole ascoltate, lette, intuite nel silenzio.
In quelle che non trovano ascolto, invece, in quelle si muore vivi e ancora di più dopo il trapasso, e con esse muore la società, la storia di ciascuno e quella universale.
Il silenzio uccide.
Se non mi ascolti, perderò voce.
Se la mia voce tacerà, non avrai storie.
Sarai orfano di vite, ricordi, immagini, emozioni.
E sarai anche tu muto, che lo voglia o meno.
La scrittrice accompagna gli ingressi in sceni di altri personaggi, a volte a tutto tondo, a volte con citazioni che si incastrano in trame di libri letti mai del tutto o letti e riletti fino a confonderli con la memoria colletiva. Lo ha cetto Platone? Non lo so di certo, ma è stato detto.
Ma è soprattutto nel rapporto con l’amica malata che la comunicazione, l’empatia (mi rifiuto di rigettare il termine perchè è abusato, preferisco non abusarne io e essere madre responsabile delle mie parole) si fanno carne, corpo che si muove, respira. Respira ancora. Ancora.
Avrebbe voluto scrivere un diario degli ultimi giorni dell’amica, la scrittrice, Ma non lo ha fatto. Ha raccontato altre storie, altri dettagli: lo scoiattolo, la signora con la paletta, gli innamorati che fanno pace.
Fino a quando le parole con l’amica non hanno scelto.
Una scelta autentica, spontanea, naturale.
Una scelta che non vi svelo, per pudore, per amore, per commozione.
Perchè leggere Attraverso la vita?
Ho appena serrato il libro fra le mani, chiudendolo in un gesto di preghiera. Ho fatto spazio alle storie nel cuore e cervello, volevo farlo anche con le mani.
Non è un libro facile, Attraversi la vita, non è subito struggente, non si legge d’un soffio.
Richiede pazienza, un attimo di noia, un attimo di straniamento, un attimo di nausea da citazioni troppo sentite nei salotti in cui ci si domamda se sotto i cuscini ci sia un aforismario.
Non è un libro per tutti, potrebbe deludere: ma è per te?
Sei pronto a lasciarti cadere attraverso la vita? Sarai solo, io ti lascio qui, e ti sorrido.
Link d’acquisto
https://www.garzanti.it/libri/sigrid-nunez-attraverso-la-vita-9788811004448/
Sinossi
Una donna racconta diversi incontri che si snodano nella quotidianità della sua vita: un ex in cui si imbatte per caso durante un evento pubblico, un host di Airbnb incerto su come interagire con i propri ospiti, uno sconosciuto che cerca aiuto per confortare l’anziana madre, un’amica di gioventù ricoverata in ospedale con un cancro terminale.
In ognuna di queste persone riconosce un bisogno comune: l’urgenza di parlare di sé e di trovare qualcuno cui raccontare la propria esistenza.
La narratrice orchestra questo coro di voci come un interlocutore passivo, finché non riceve una richiesta inusuale, che la trascinerà in un’esperienza intensa e di profondo cambiamento.