Non mi cercare… Io sono il mare
di Pablo Paolo Peretti
Voce alle Donne
Recensione di Emma Fenu
Non mi cercare… Io sono il mare è una silloge poetica di Pablo Paolo Peretti edita da Nonsolopoesie nel 2024.
Non mi cercare… Io sono AL mare.
Sono il bambino che gioca con le biglie su Marte e segue i passi della madre bellissima, troppo di tutto.
Sono il ragazzo sfacciato, assetato, affamato, timido e incosciente, innamorato, deluso e deludente.
Sono l’uomo dubbioso, solo, assediato, malinconico, rinato, ancora vivo, stupito di esserlo.
Ma non mi cercare, perché, ad essere sinceri, io sono IL mare.
Piatto e luminoso, su cui tuffarti.
Scuro e mosso, in cui perderci.
Infinito e fuso con il tutto, in cui riconoscerci.
Sono io, sono acque in movimento, sono abissi di segreti, sono il riverbero del sorriso e del pianto, sono il caldo dei Tropici e il gelo del Nord, sono sale sul pane e sulle ferite, sono quello di ieri, quello di oggi e quello di domani.
Riconoscimi.
Non mi cercare, perché sai dove sono. Sai chi sono.
In una lettera in poesia a brandelli di carta e pelle, Pablo Paolo Peretti scrive a se stesso, all’uomo adulto che è diventato, al fanciullo che gli scalpita dentro, al ragazzo che è stato senza consapevolezza, senza nome e essenza.
E ora al poeta resta il meraviglioso annullarsi e rimodellarsi senza perdersi, resta l’imperfezione di una ruga e di una sera di freddo, la magia della vita che scorre, che trascina, che involve, che avvolge.
Naufragato in se stesso, Paolo si salva, si salva sempre, con nuove parole, cpon nuovi versi, in armonia con l’ombra e la luce.
Link d’acquisto
Sinossi
“Non mi cercare… io sono il mare e come il mare che si infrange sugli scogli, trovo sempre la forza di riprovarci”, questo diceva Jim Morrison, e questa raccolta poetica di Pablo Paolo Peretti si allinea del tutto su tale affermazione.
Poesie scritte in punta di piedi, quasi a non disturbare il lettore, la volontà di non interferire nel giudizio critico. Un intercalare di sentimenti primari, la paura e la felicità, la solitudine assaporata, … ” com’ero meravigliosamente solo…” per tornare poi a rivivere.
Il mare come metafora di vita, come ricordo di gioventù, quando ancora era “sfacciata”.
Un viaggio interiore ricco di atmosfere legate alla realtà intangibile dei luoghi e delle esperienze, quadri di vita vissuta dall’autore che coinvolge il lettore con la sua vitalità rigogliosa in una affascinante caleidoscopica ricchezza espressiva.
