Magia in Sardegna. Storie fra ‘800 e ‘900
di Alessandra Derriu
Voce alle Donne
recensione di Emma Fenu
Magia in Sardegna. Storie fra ‘800 e ‘900 di Alessandra Derriu, edito da Nemapress nel 2023, è un resoconto storico e documentario del processo per truffa aggravata che coinvolse sei donne fra il 1913 e il 1914.
Di cosa tratta Magia in Sardegna?
Il 30 aprile del 1914 sei donne vennero condannate, a seguito di un annoso processo, per “lucrosa agenzia di superstizione truffaldina”.
La vicenda giudiziaria si svolse presso il Tribunale di Sassari, la Corte d’Appello di Cagliari e la Corte di Cassazione di Roma.
Le donne protagoniste del processo hanno un nome: Rosa Aru, Maria Ignazia Chessa, Teresa Pinna, Marianna Porcheddu e Agostina Saba; sono tutte sarde, domiciliate a Sassari, di età compresa fra i 38 e i 60 anni. Solo una di loro era capace di scrivere e leggere.
Furono ritenute colpevoli di aver estorto denaro a un popolo “primitivo”, privo di cultura e facilmente circuibile, che si recava da loro per ottenere guarigioni e buona sorte, ritendole capaci di entrare in contatto, come medium, con il mondo degli spiriti.
Siamo agli inizi del Novecento, in un mondo duro e dalle leggi imperscrutabili in cui si vive o muore senza il ricorso ad accertamenti clinici, in cui non si formulano diagnosi certe e in cui una tempesta può distruggere il raccolto e sterminare una famiglia per la fame.
In questo mondo l’unica forza è la fede nella possibilità di mutare il corso degli eventi rivolgendosi a coloro che tali eventi li determinano: gli spiriti della natura e dei morti che, tramite preghiere, sacrifici e rituali, possono diventare favorevoli e benevoli.
Le donne incrimanate praticavano una sorta di magia bianca in un sincretismo fra credenze pagane, trasmesse di madre in figlia, e orazioni rivolte ad anime del Purgatorio e Santi; pertanto non si autopercepiscono come streghe, ma come donne devote.
Perché leggere Magia in Sardegna?
Liberatevi dai pregiudizi: non si deve giudicare ma abbandonare il nostro codice di norme per comprendere un contesto storico lontano e diverso in cui le donne, da sempre canali e porte d’accesso al mondo Altro del divino e della Morte, diventano da streghe, termine con una valenza antropologica legata alla confessione cristiana, truffatrici, termine che, invece, include una convalida umana e legislativa alla condanna.
Le donne non sono più le alleate del diavolo, ma perdono sacralità: sono ladre e bugiarde con il semplice obiettivo di arricchirsi ai danni dei creduloni.
Ma davvero la componente dell’ancestrale potere delle sacerdotesse della dea madre è andato perduto?
Davvero queste donne non pensavano di essere medium e di avere un dono?
Cosa nascondono le carte processuali che in un archivio hanno atteso gli occhi e le mani di una studiosa e di una Donna per raccontare una storia dimenticata?
Grazie a Alessandra Derriu per averci fatto rivivere l’atmosfera della Sardegna degli inizi del Novecento: grazie per la dedizione e la meticolisità dell’analisi storica di un carteggio di oltre ottocento pagine; grazie per il rigore scientifico della narrazione della vicenda processuale; grazie, infine, per l’intensità della passione con cui ha voluto dare voce a chi scontava la colpa di essere donna quando non era facile nemmeno essere uomini, se poveri e analfabeti.
Link d’acquisto
Sinossi
Sardegna, primi del ‘900 sei donne, un processo, una vicenda realmente accaduta emerge dalle carte d’archivio di Sassari: credenze e riti antichi, ci riportano indietro nel tempo tra devozione, magia e superstizione.
Il libro, attraverso la documentazione d’archivio, fa immergere il lettore nella vicenda ambientate nella Sardegna dei primi del secolo scorso, analizzando i fatti e le persone coinvolte.
L’autrice arricchisce la storia, approfondendola con la spiegazione di riti, rituali, oggetti e formule usate dalle “maghe” del tempo.