L’albero della danza di Kiran Millwood Hargrave

Voce alle Donne

recensione di Emma Fenu

L'albero della danza

 

 

L’albero della danza è un romanzo di Kiran Millwood Hargrave edito da Neri Pozza nel 2023.

Di cosa tratta L’albero della danza?

A Strasburgo, nei tempi  del Sacro Romano impero, precisamente nel 1518, in un’estate torrida e afosa, una donna comincia danzare senza sosta per giorni e a lei si uniscono prima decine, poi centinaia di donne che battono i piedi sporchi e sanguinanenti sui palchi apposta eretti.

Le autorità, infatti, inizialmente danno appoggio a questa epidemia, vedendovi un segno di volontà di espiazione e purificazione in un periodo storico tormentato: dopo la caduta di una cometa, secondo quando predetto dai predicatori, si stava concretizzando la conseguenza dell’ira divina per i peccati degli uomini: carestie, sbalzi climatici e pestilenze portavano alla fame, alla povertà e alla disperazione.

In un clima di proibizioni e colpe. che gravavano come sempre, in ogni epoca e luogo, maggiormente sulle donne, sono queste ultime che traggono la possibilità di avere voce tramite fenomeni riconducibili al misticismo o all’isteria.

Secondo alcuni studi, la coreomania è indotta dall’ingerimento, spesso incosapovole, di funghi allucinogeni, secondo altri è un fenomeno psicologico che risponde ai tempi e ai luoghi, dove tutto è divino o diabolico, santità o perdizione, celestiale ispirazione o tenebrosa follia. E le donne sono o angeli o demoni, figlie di Eva, sempre.

I santi uomini, ossia le autorità, sono spesso corrotti, ossessionati dall’abuso di potere e assetati di sangue: le esecuzioni capitali dei facinorosi, che si ribellano alle estosioni economiche della Chiesa sono all’ordine del giorno.

Si impiccano uomini e le madri si vedono costrette ad annegare i neonati, perchè non possono sfamarli.

Lisbet, nata il giorno della caduta della cometa, rimasta orfana a 12 anni di una madre che ha perso il senno e si è suicidata, è in attesa del suo tredicesimo bambino, dopo dodici aborti spontanei. Divenuta abilissima apicultrice, difende le sue arnie dalle grinfie del monastero, pertanto il marito si reca dalle autorità per ottenere giustizia.

E durante il viaggio del marito, Lisbet vedrà la prima donna ballare, scoprirà che la nuora, tornata a casa dopo sette anni di espiazione in clausura, e la sua migliore amica le nascondono un segreto e lei stessa ne nasconde uno: un’albero della danza, in mezzo alla foresta, un tiglio ai cui rami ha attaccato i nastri del corredino di ciascuno dei suoi bambini morti.

Non immaginatevi una foresta silenziosa e vuota, al calare delle tenebre. Le danzatrici hanno condotto a Strasburgo molti turisti , curiosi e donne dal vissuto tormentato, e la foresta vibra di urla e bisbigli degli amanti, dei criminali e di coloro che tramano terribili segreti.

Perchè leggere L’albero della danza?

L’albero della danza è un romanzo che incanta. Perfino la descrizione del ronzio delle api e lo spostamento d’aria che produce il battito delle loro ali sulla pelle arriva e cattura il lettore in una foresta, come nel focolare domestico davanti a un boccale di birra o fra le folla accalcata dei mercati o fra le donne che danzano, con gli occhi bianchi e la bocca aperta, a mostrare solo di gengive, per età o per necessità di vendere i propri denti, rivolta al cielo, fino a cadere morte, in ultimo tonfo.

E il cuore si adegua al ritmo delle pagine, segue i piedi che battono la danza, il rullo del tamburo, l’affanno della corsa fra gli alberi, il rallentare del flusso del sangue per uniformarsi al ronzio di un’ape, al corso di un fiume, a una goccia che scende, lenta, da un catino.

E, pur ambientato in un medioevo storicamente inececcipibile, con riferimento a una vicenda reale, L’albero della danza affronta temi attuali, dalla paura del diverso al sessismo, all’omofobia fino al razzismo; per essere nel giusto occorre in primis essere uomo, bianco, cristiano e ricco.

 

Link d’acquisto

 

https://www.ibs.it/albero-della-danza-libro-kiran-millwood-hargrave/e/9788854526747

Sinossi

In un’estate rovente del 1518, un’estate che porta con sé carestia e siccità, una donna, una figura solitaria e forse impazzita, comincia a danzare nel centro della piazza principale di Strasburgo.
Danza per giorni, senza tregua, agitando la testa e dimenando le membra, che sembrano tirate da funi demoniache.
È la fame a provocarla, la sete, la ruggine nel pane, forse il diavolo: le autorità, vescovo in testa, si affannano a cercare le cause di quel bizzarro comportamento, per evitare che minacci la vita della comunità.
Ben presto, però, alla prima donna danzante se ne uniscono altre, centinaia di donne di tutte le età che si sfiniscono a forza di dimenarsi, senza fermarsi neppure quando sono allo stremo delle forze. Neppure davanti alla morte.
Poco distante da lí, nella fattoria dei Wiler, vive Lisbet, con la suocera e il marito. Il suo lavoro è occuparsi delle api, fonte di sostentamento della famiglia. È incinta per l’ennesima volta, la tredicesima, ma in questa occasione, al contrario delle altre, spera che il bambino sopravviva, spera di non sanguinare, di non dover appendere al suo albero l’ennesimo nastro in memoria di un essere umano che non ha mai visto la luce.
Nei giorni in cui lei lotta per la sopravvivenza del bambino non ancora nato, fra un marito che non la desidera piú e una suocera che non le ha mai voluto bene, torna dalle montagne Nethe, la cognata in esilio ormai da sette anni per un peccato che non può essere nominato. Un segreto che Lisbet, tuttavia, vuole scoprire a ogni costo.

Cosí, mentre in città rimbomba il suono di centinaia di piedi danzanti e di musica mescolata a inutili litanie religiose, Lisbet si trova invischiata in una storia di passioni proibite e inganni, che le insegnerà che cosa significa essere donna nel sedicesimo secolo, epoca di superstizione e di straordinarie scoperte, di pericoli e di paure.

 

 

Titolo: L’albero della danza
Autore: Kiran Millwood Hargrave
Edizione: Neri Pozza, 2023