Mal di pietre
di Milena Agus
Voce all’Arte
Recensione di Paola Treu
“Mal di pietre”, è un romanzo breve scritto da Milena Agus e pubblicato dalla casa editrice Nottetempo nel 2006. È stato finalista al premio Strega e al premio Campiello.
Di cosa tratta Mal di pietre?
Protagonista di “Mal di pietre” è una donna vissuta nella Sardegna del secondo dopoguerra, intrisa di tabù e pregiudizi. A raccontarne la vita è la nipote, che è poi l’autrice stessa.
L’amore è al centro della sua vita e il “mal di pietre”, cioè i calcoli renali di cui soffre, sono metafora del “mal d’amore”, ovvero di quell’amore che tarda ad arrivare.
“Nonna si chiedeva com’è strano l’amore, che se non vuole arrivare non arriva con il letto e neppure con la gentilezza e le buone azioni ed era strano che proprio quella, che era la cosa più importante, non ci fosse verso di farla venire in nessun modo.”
È una donna speciale, sensibile, fuori dagli schemi, perciò ritenuta pazza dalla famiglia e dalla società dell’epoca.
“Lei non era matta, era una creatura fatta in un momento in cui Dio semplicemente non aveva voglia delle solite donne in serie e gli era venuta la vena poetica e l’aveva creata.”
E ama scrivere, ma è un segreto, perché più che mai questa pratica era ritenuta inappropriata per una donna.
A un certo punto, si sposa con un uomo più grande di lei, impostole dalla famiglia. A causa dei calcoli, non riesce ad avere bambini, finché non va nel Continente, a curarsi in una struttura specializzata.
Qui incontra il Reduce, il grande amore della sua vita, quello tanto atteso e immaginato.
“E siccome per tutta la vita le avevano detto che sembrava una di un paese della luna, le sembrò di aver incontrato, finalmente, uno di quel suo stesso paese.”
Tornata a casa, dopo nove mesi nascerà il figlio tanto desiderato.
La storia dell’amata nonna non è una semplice biografia, ma è il racconto di molte donne e rispecchia la condizione femminile, per certi versi ancora attuale, e grazie anche alle toccanti riflessioni comprendiamo una volta di più l’importanza della libertà di essere sé stesse, senza per questo venire bollate come “diverse” o, peggio, folli.
Perché leggere Mal di pietre?
“Mal di pietre” è il primo libro che leggo di questa scrittrice, non un capolavoro a mio avviso, ma senz’altro una buona lettura, grazie anche allo stile scorrevole e intenso, con sfumature poetiche in alcuni passi.
Diverse sono anche le espressioni del dialetto sardo, che rendono il racconto più “vero” e coinvolgente. Ho apprezzato pure la franchezza nel descrivere certe parti erotiche piuttosto pronunciate.
Il finale, che mi ha sorpresa, chiude la vena malinconica e nostalgica che percorre tutto il libro.
Dal romanzo è stato tratto il film del 2016, ambientato tra Francia e Belgio, dal titolo “Mal de pierres”.
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Sinossi
Nel suo secondo romanzo Milena Agus racconta la storia di una donna (nonna della narratrice), della sua vita, del suo matrimonio e dei suoi amori.
In quest’ordine, appunto, perché alla nonna tutto capita un po’ in ritardo, quando ormai non ci spera più.
A cominciare dal matrimonio tardivo con un uomo che, ospitato dalla famiglia, si sdebita sposandola.
E l’amore, quell’amore vagheggiato e sognato da tutti i personaggi di Milena Agus con tanto sfortunato ardore, arriva inaspettato, durante una cura termale per curare il “mal di pietre”, i calcoli renali.
Il mal di pietre finisce così con l’identificarsi col mal d’amore e trascinare l’eroina in una vicenda di assoluta, impensata felicità con il Reduce, un uomo zoppo e sposato, che soffre dello stesso male.
Titolo: Mal di pietre
Autore: Milena Agus
Edizione: Nottetempo, 2006