La volontà di cambiare di bell hooks
recensione di Donatella Vassallo
Di cosa tratta La volontà di cambiare?
Alcuni gesti sono capaci di riscrivere un immaginario.
Lo scorso 23 settembre, dopo la partita di addio al tennis di Roger Federer, uno spelacchiato Nadal, con gli occhi arrossati dal pianto, ha allungato timidamente la mano in cerca di quella del suo avversario di una vita e gliel’ha stretta.
Un gesto istintivo quando ci si sente soverchiati da emozioni più grandi della nostra capacità di contenerle. Ma non si fa. Non tra maschi. Il dibattito pubblico che ne è scaturito ha amplificato la forza del gesto: quelle mani hanno disegnato dei baffi sul sorriso della Gioconda.
Il comportamento dei due tennisti resterà forse un caso eccezionale. Intanto ha però ha avuto il merito di mostrare che si può fare: gli uomini possono esprimere le proprie emozioni senza per questo essere scambiati per delle femminucce.
Perché così, da sempre, ci ha insegnato il patriarcato, quel mare magnum in cui tutti, uomini e donne, nuotiamo quotidianamente rischiando di affogarci dentro. Rimettendoci, talvolta, la pelle.
Lo dice, senza giri di parole, la studiosa femminista bell hooks nel libro La volontà di cambiare. Mascolinità e amore:
“Il pensiero patriarcale plasma i valori della nostra cultura. Maschi e femmine sono educati all’interno di questo sistema.
“La maggior parte di noi ha imparato gli atteggiamenti patriarcali dalla propria famiglia di origine, e spesso ce li hanno insegnati le nostre madri. Questi atteggiamenti sono poi stati rafforzati dalle scuole e dalle istituzioni religiose.”
E come avviene questo indottrinamento da parte del patriarcato capitalista, imperialista e suprematista bianco?
bell hooks riprende un’espressione dello psicoterapeuta Terence Real e parla di “normale traumatizzazione del maschio”, ovvero della capacità del patriarcato di far diventare gli uomini storpi emotivamente.
Comincia nelle famiglie con l’educazione dei figli maschi:
“I ragazzi patriarcali, come le loro controparti adulte, conoscono le regole: sanno che non devono esprimere le loro emozioni, fatta eccezione per la rabbia, e non devono fare nulla che possa essere considerato femminile”.
Prosegue nell’ambiente sociale con i condizionamenti dei media e della letteratura per ragazzi: l’incredibile Hulk è il modello ideale proposto agli adolescenti, uno scienziato che, quando si arrabbia, diventa verde e commette atti violenti.
E sui luoghi di lavoro, che diventano spesso per gli uomini delle vie di fuga in cui stordirsi di stanchezza per non ascoltare se stessi e il malessere che provano.
Perché gli uomini soffrono di questa situazione, questa è la grande intuizione di bell hooks: nelle società patriarcali, gli uomini sono frammentati, arrabbiati, depressi e spesso trovano nella violenza o nelle dipendenze (dall’alcol, dal sesso, ecc) l’unica via di fuga dal “problema senza nome”.
Ma, a questo punto occorre fare un ulteriore atto di sincerità: Hooks pesca tra i suoi ricordi di infanzia e ricorda un padre perennemente arrabbiato, che scaricava spesso su di lei le proprie frustrazioni. Mentre la madre tendeva a giustificarlo ritenendo fosse un suo diritto comportarsi così.
Diventata grande, durante i suoi anni di frequenza del college, quando chiamava a casa, se rispondeva il padre, lei riattaccava il telefono.
“Il femminismo mi aveva insegnato che potevo dimenticarmi di lui. Nell’allontanarmi da mio padre, mi sono allontanata da una parte di me stessa”.
Perché leggere La volontà di cambiare?
Nella cultura patriarcale, quindi, anche le donne diventano custodi del sistema.
Lo fanno nel ruolo di madri esercitando una sorta di sadismo emotivo nel confronti dei figli maschi: “Ti abituo a diventare un uomo forte, che non deve piangere mai e non deve mai mostrarsi debole”.
Lo fanno nel ruolo di compagne, quando si mostrano incapaci di comprendere i momenti di fragilità emotiva degli uomini: “Se fa così, come riuscirà a proteggermi?”.
Lo fanno, quando sono single, quando provano un misto di paura e di rabbia nei loro confronti.
In definitiva, soffrono tutti, uomini e donne indistintamente. Come se ne esce?
Hooks ne è convinta: il cambiamento va fatto insieme, vanno creati modelli educativi alternativi a quelli offerti dalla cultura patriarcale, nuove guide, nuovi percorsi.
“Se vogliamo creare una cultura in cui tutti i maschi possano imparare ad amare, dobbiamo prima immaginare la famiglia, in tutte le sue diverse forme, come luogo di resistenza.
Dobbiamo essere disposti a vedere l’infanzia dei maschi in modo diverso, non come un periodo in cui devono essere indottrinati in funzione di una virilità violenta e mortifera, ma piuttosto come un momento in cui imparano a godere del rapporto con gli altri, del piacere e della gioia dell’intimità, che è il desiderio umano fondamentale”.
Link d’acquisto
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Sinossi
Tutti hanno bisogno di amare e di essere amati, anche gli uomini.
È questa la verità essenziale che anima La volontà di cambiare, il libro a cui bell hooks ha affidato le sue riflessioni sulla mascolinità tossica, sull’inclinazione maschile alla violenza e all’assenza di emozioni, ma soprattutto sulla rivoluzione affettiva necessaria per immaginare una società nuova, in cui nessuno debba più avere paura del proprio universo sentimentale.
Cresciuti in una società patriarcale, in cui resta fondamentale gestire e preservare il mito della forza, gli uomini hanno imparato a fabbricare meccanismi di difesa per resistere alla pressione emotiva che viene esercitata sulle loro coscienze.
Sono spinti a indossare maschere sempre più convincenti per evitare di esprimere ciò che sentono davvero e rivelare così la loro incapacità di gestire relazioni profonde e aperte. Sono maschere di rabbia e violenza, con cui compiono i delitti che colpiscono migliaia di vittime ogni giorno.
Ma con una disposizione positiva al cambiamento, una rivoluzione delle coscienze non è più un’irraggiungibile utopia, diventa anzi un’indispensabile visione per abitare un futuro diverso: l’unico in cui tutti avranno il coraggio di amare e di essere amati.
