Francesca Cuzzocrea: esploratrice dell’anima delle Donne

intervista a cura di Emma Fenu

cuzzocrea

 

 

Conosco Francesca Cuzzocrea, torinese, da molti anni. Siamo cresciute, cambiate, evolute.

 

Oggi non dimenticando la sua formazione professionale antecedente, Francesca ama definirsi Esploratrice dell’Anima, colei che ti prende per mano ti accompagna in un luogo che sembra lontanissimo, ma che in realtà è vicinissimo: l’Anima.

Se le donne a riscoprono i veri talenti e desideri che la società patriarcale ha sepolto nel dovere di accudimento dell’altro, sacrificando se stesse, cambiano, maturano nuove priorità e consapevolezza del proprio scopo sulla terra. 

 

Sono felice di avere con noi Francesca Cuzzocrea nel salotto di Cultura al Femminile.

 

Cosa può aiutarci nei momenti difficili?

Diventare consapevoli che quello che oggi sembra un ostacolo in realtà può portarci verso mete che oggi non riusciamo neanche a immaginare.
Prova a pensare a due, tre momenti difficili vissuti nel passato.

Guarda dove ti hanno portato, guarda come ti hanno permesso di evolvere, cambiare, crescere. Come ti hanno reso quella che sei. Con il senno di poi, oggi magari nel ripensarci, ti scappa anche un sorriso.
Facciamo un esempio: ti sei rotta la gamba e sei costretta a un lungo riposo ferma a letto e successivamente a una lunga riabilitazione. La situazione è difficile, ti senti sola, le giornate trascorrono lente, la momentanea disabilità ti fa sentire inutile e limitata.

Però poi, durante i vari trattamenti fisioterapici, conosci l’uomo della tua vita oppure in ospedale scopri l’esistenza di un’associazione che aiuta a migliorare la qualità di vita delle persone allettate a lungo per traumi, così decidi che vuoi dare il tuo contributo alla causa perché non vuoi che altre persone soffrano come hai sofferto tu. Quel dramma ti porta da una situazione A ad una situazione B in cui tu diventi una persona completamente diversa.

Trasformare la difficoltà in occasione: “va bene, mi è successa questa situazione. La vedo, la riconosco, accetto che è così ora, come posso trasformarla?”

Per compiere questo salto mentale è necessario non attaccarsi troppo alle cose che ci circondano, perché noi soffriamo maggiormente quando teniamo ad una situazione che non può più andare avanti, per come si è evoluta ma, nonostante questo, non la lasciamo andare. Quel tenerci stretto qualcosa che invece richiede cambiamento, lì nasce la sofferenza; ma se tu riesci a lasciar andare la presa e a dare un’opportunità a quella situazione nuova, allora possono nascere magie.

Una buona mano tesa è quella che saprà insegnarti a procedere da sola?

Assolutamente. Soprattutto per le donne, che oggi la cultura patriarcale vorrebbe ancora bisognose, inermi e dipendenti. Una buona mano tesa è quella di una persona che sa mostrarti le tue potenzialità, che ti ricorda che una donna non ha bisogno di un uomo, di una famiglia, di un figlio etc per essere integra.

Siamo nate intere e quel che arriva è un dono in più. Una buona mano non ti lega a sé, creando un’ulteriore dinamica di dipendenza, ma ti permette di volare.
Però non è così immediato. La mano arriva quando sei pronta. Occorre sapere guardarsi dentrocon grande sincerità e senza giudizio e comprendere che: “sono arrivata fino a qui, non riesco a fare di più da sola, sono pronta a chiedere aiuto, sono pronta a riceverlo e sono pronta a cambiare”.
Sembra banale ma moltissime persone non sanno chiedere o hanno paura di farlo per mille motivi:
“perché chiedere aiuto vuol dire aver fallito”, “perché so di averne bisogno ma non mi sento meritevole ad averlo”,

“perché ho paura di ricevere un rifiuto e, piuttosto che sentirmi dire no, vado avanti da sola, annaspando, perché quel no mi farebbe ancora più male”.
Una volta che mi apro a ricevere allora posso permettere a quella meno tesa di aiutarmi a volare.

 

Qual è il primo passo per scoprire il bisogno di prendersi cura di sé e del proprio spirito?

Il primo passo è comprendere che noi veniamo prima degli altri. Di tutti gli altri, proprio tutti.
Anche questa consapevolezza richiede un enorme lavoro interiore e anche qui, ancora una volta, le donne sono più penalizzate dell’uomo.
La donna è tacitamente colei che si deve prendere cura: dei figli, della casa, del marito, dei genitori. Poi deve anche lavorare. E poi, solo a quel punto, viene lei.

Viviamo in una società che elogia spesso lo spirito del sacrificio: una donna che sacrifica se stessa per gli altri è una buona donna, una brava persona. Ci viene insegnato fin da piccoli che il sacrificio di sé è un’azione eroica e positiva. Ma non è così, in realtà si coltiva una grandissima menzogna sociale.

La verità è che ci si può prendere cura degli altri solo quando ci siamo presi così tanta cura di noi, solo quando ci siamo amati così tanto, che tutta quell’abbondanza fluisce al di fuori, nutrendo anche chi ci è intorno. Bisogna riscoprire l’importanza che noi veniamo prima di tutti gli altri, perché solo se noi siamo in una condizione di benessere e salute possiamo davvero aiutare gli altri.

E questa lezione si fa propria imparando a dire “no”, senza sentirci in colpa, a quelle richieste esterne che ci svuotano. Quando inizia questo processo di cambiamento si torna ad essere in contatto con la propria anima e riusciamo ad ascoltarla e a nutrirla.

Sei da sempre una attenta lettrice: quali titoli ti piacerebbe consigliarci?

Ci sono moltissimi saggi di spiritualità che apprezzo, oggi te ne consiglio 4:
1. “Il potere di adesso” di Tolle, che ci insegna come la sofferenza si provi quando viviamo proiettati nella paura del futuro o nell’ansia del passato;
2. “Io non mi lamento” di Bowen, che dimostra come il pensiero collegato alla lamentela sia manipolatorio e dannoso nella nostra vita, nelle relazioni e anche nella salute;
3. “Con te o senza di te” di Osho, che ci racconta l’amore di coppia spogliato dal bisogno e dalla dipendenza;
4. “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”, di De Mello, che racconta con grande ironia che cos’è il risveglio spirituale.

Cosa sono i registri Akashici? Cosa insegnano? 

I Registri Akashici sono i libri della nostra anima. Nelle antiche tradizioni vengono chiamati libri della vita o rotoli della vita. Ogni cosa, oggetto, vivente e non vivente, ha un suo Registro.

Ogni persona ha il suo Registro nel quale sono contenute tutte le informazioni che la riguardano, di questa vita, delle altre vite sincroniche e del periodo vissuto tra le varie esistenze.
Ricevere una lettura del Registro Akashico permette di venire a conoscenza della propria missione di anima, dei propri doni e talenti, di scoprire chi sono le guide spirituali, di comprendere i perché dei momenti difficili, del ripetersi di certe relazioni e molto altro. La conoscenza è sempre finalizzata alla guarigione di noi stessi: comprendiamo la motivazione animica di certe situazioni per poterci rappacificare con noi stesse.

Diventare lettrice di Registri Akashici,come lo sono io e le ragazze a cui ho trasmesso questo strumento, è ancora diverso. In questo caso si vive costantemente connessi al proprio Registro, si vive in una comunicazione costante con il proprio Sé Superiore, le proprie guide e maestri.

Per ogni cosa che fai, in ogni momento della giornata, puoi chiedere consiglio per come farla al meglio.
Essere lettrice di Registri Akashici ti permette di cambiare il modo in cui vivi la tua vita, perché la comprensione degli eventi diventa molto più profonda, si comprende che c’è un motivo per ogni cosa che accade e che noi non siamo mai soli, ma che basta saper ascoltare.

Cosa auguri alle donne domani, da donna e da madre di una bambina?

Auguro alle donne di non cercare più di essere come gli uomini: la donna ha energie diverse, cicliche, profonde. Non sono energie legate al fare, fare, fare ma al sentire profondo, all’intuito, alle emozioni. Solo ristabilendo un contatto con quel sentire, le azioni saranno ispirate, vibranti di vita e trasformative.
Auguro alle donne di accogliersi in tutte le loro sfumature, di amare il proprio corpo e considerarlo uno spazio sacro. Auguro di non aver timore della propria sensualità e di poter vivere una sessualità libera.
Auguro di poter vivere la vita che vogliono e non quella che la famiglia ritiene sia meglio per loro.
Auguro alle donne di potersi realizzare nel modo in cui preferiscono, senza sentire più il peso del giudizio sulle loro spalle.

Auguro alle donne che possano sentirsi integre, autonome e indipendenti e, in quell’integrità di se stesse, risplendere.

Se vuoi conoscere di più su di me e i miei servizi visita il mio sito www.eirsoffiodiluce.it

Se vuoi fare una lettura di Registri Akashici o diventare tu stessa lettrice, scrivi a
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