Tre pregiudizi da sfatare contro le recensioni

di Emma Fenu

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Le recensioni dei libri non sono apprezzate da tutti: questo rientra nella libertà e nel gusto prettamente individuale, non soggetti in alcun modo a critica.

Tuttavia, a volte, per scarsa informazione o per poca professionalità degli addetti al settore, si è vittime di pregiudizi che portano a precludersi la possibilità di affermare con consapevolezza la propria indifferenza o diffidenza verso le recensioni.

Leggiamo, di seguito, i pregiudizi più comuni del lettore.

1. “Ho già letto il libro, non mi serve leggere la recensione. Posso commentare sotto di essa esprimendo la mia opinione”.

In realtà, spesso, la recensione offre uno specifico punto di riflessione, insistendo su alcuni elementi che contraddistinguono l’opera di un autore o lo legano ad altri; mettendo in luce simbologie e riferimenti intertestuali; proponendo un’esegesi alternativa.

Solo leggendo la recensione si può far maturare un dialogo costruttivo fra utenti, anche contrastando quanto in essa viene affermato.

2 “Non leggo la recensione perché non voglio essere condizionato prima di leggere il libro”.

Questa affermazione richiede dei distinguo: se si teme lo spoiler, ossia la rivelazione di elementi connessi allo svolgimento o all’epilogo del libro, si può stare tranquilli: un bravo recensore presta molta attenzione a questo punto e, se decide di soffermarsi sulla trama nel complesso, avvisa prima il lettore invitandolo a non leggere, se non vuole essere privato dell’effetto sorpresa.

Se, invece, si vuole evitare di essere influenzati dall’opinione del recensore, bisogna tener conto che molti di essi sono estremamente obiettivi, altri, invece, pur svolgendo una critica puntuale e personale, non si fermano al “mi piace/ non mi piace”, come nei feedback (con cui le recensioni non vanno confuse), ma argomentano.

Una recensione positiva non dovrebbe spingere un lettore all’acquisto, così come una negativa non dovrebbe distoglierlo.

Il compito del recensore è incuriosire per poi portare ad una scelta consapevole.

3 “Non leggo le recensioni perché leggo in libertà, senza condizionamenti altrui”.

Siamo tutti condizionati nell’acquisto da sapienti operazioni di marketing.

Anche quanti, per puntiglio, non leggono i libri in vetta alle classifiche, li stanno discriminando e, quindi, sono sensibili a messaggi palesi o subliminali.

Inoltre, si acquista ciò che si conosce e che è facilmente reperibile.

Non leggendo recensioni di libri di nicchia, spesso legati a piccole realtà editoriali, non si ha una visione completa del panorama saggistico e narrativo, ma solo di quella inerente a grandi Big.

Le recensioni sono uno strumento di conoscenza, che è la fonte della libertà, la quale non sfocia nell’invito all’acquisto, ma nella personale valutazione, supportata dalla ricerca di una maggiore varietà di libri.

Infine, ricordiamo che ci sono recensioni deludenti. Come ci sono libri deludenti e lettori approssimativi.

Ma a noi, da sempre, piace puntare l’attenzione sui bravi. Siano essi bravi autori, bravi lettori o bravi recensori.