Storie di un tempo breve (anzi, brevissimo) – di Anna Fresu
Recensione di Federica Sanguigni
Storie di un tempo breve (anzi, brevissimo) è un libro scritto da Anna Fresu e pubblicato nella collana “Nodi” da Macabor Editore nel 2020.
Non è facile condensare in poche pagine, a volte pochissime righe, dei contenuti immensi.
Il nostro tempo, fatto di corse e di messaggi sempre più brevi, rischia di sfuggirci dalle mani se non lo fissiamo in momenti e testimonianze che ne rappresentino l’autenticità.
Ma non sempre c’è bisogno di lunghezza e di parole difficili, a volte possono bastare poche frasi a dare senso a una storia.
La brevità può cogliere l’essenza e non toglierle nulla, anzi, arrivare dritta al cuore.
Anna Fresu, con le sue Storie di un tempo breve ci è riuscita perfettamente.
I suoi microracconti parlano di solitudine, di dolore, di violenza, e lo fanno in modo tagliente.
Raccontano i sentimenti della speranza, dell’amore, della morte e della rinascita, e lo fanno con grande sensibilità.
Si legge il racconto, a volte ridotto a due righe, si arriva alla conclusione, e rimane come un senso di affanno, di strozzamento alla bocca del cuore. Le parole sedimentano nell’animo del lettore, prendono nuova forma, parlano una lingua speciale.
Quello che mi ha colpito maggiormente di questi piccolissimi racconti, è la poesia che ho avvertito scorrere in molti di essi.
Alcuni mi hanno davvero incantata. Essendo un’amante della poesia, ho letto alcuni degli scritti di Anna con la predisposizione d’animo che sovente si riserva a questo tipo di produzione letteraria.
“Nello specchio ti guardo saltare alla corda in cortile, entrare in una stanza con il tuo passo deciso, correre con i capelli al vento, percorrere ardita quel sentiero di montagna, venirmi incontro con le braccia aperte al futuro. […]
Mi guardo allo specchio su questa sedia a rotelle cercare inutilmente di alzarmi, immaginarmi come allora. Ma non posso. Allora guardo meglio e vedo radici di quel che sono e continuo ad essere, radici che diventano ali…”
Il passato, il presente e il futuro si intrecciano in questo racconto attraverso le emozioni della protagonista che, guardando nello specchio della vita, coglie le infinite possibilità che quest’ultima può ancora offrirle.
“Stendo lenta l’ordito che sarà la mia storia”
La prima frase di quest’altro brevissimo racconto è sublime come un verso che ruberei volentieri all’autrice.
Il libro è suddiviso in tre parti. La prima parte contiene racconti brevi di una pagina o poco più. La seconda parte contiene racconti brevissimi di poche battute ma molto profondi.
“Pianse la fanciulla. Le sue lacrime scalfirono la pietra ma lasciarono intatto il duro cuore dell’amato.”
Infine, “Sapori di me”: l’infanzia, l’isola, la ragazza con la valigia. Per entrare nel vissuto di Anna.
Il libro di Anna, Storie di un tempo breve, è un piccolo gioiello da tenere a portata di mano sul comodino, in borsa. Mentre tutto intorno (s)corre veloce, questi racconti sono una pausa di riflessione che arricchisce l’animo e profuma i minuti di una nuova consapevolezza.
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Sinossi
La brevità e la ricerca di essenzialità sono del nostro tempo che fugge; delle comunicazioni sempre più rapide e stringate, della concentrazione necessaria per afferrare un messaggio o una storia velocemente.
Tempo di instagram, facebook; tempo breve, tempo da non perdere.
Niente, o rarissime, descrizioni, lungaggini, psicologismi, queste sono le caratteristiche dei racconti di Anna Fresu.
Si entra subito nel vivo della storia con l’obbiettivo di colpire direttamente al cuore del lettore. E bisogna ammettere che l’autrice riesce a farlo in modo ammirevole.