L’umano come donna di Lou Andreas – Salomé

Voce ai diritti

Recensione di Veronica Sicari

 

L'umano come donna

 

 

L’umano come donna è un saggio di Lou Andreas – Salomé edito da VandA edizioni nel 2022.

 

 

Di cosa parla L’umano come donna?

 

 

L’umano come donna è un saggio molto breve scritto da Lou Andreas – Salomé nel 1899.

In L’umano come donna, l’autrice abbozza quelle che saranno le sue teorie sulla donna – da un punto di vista psicologico, fisico e culturale, che troveranno maggior compimento nei suoi scritti successivi, come Il tipo femmina e L’erotismo.

L’umano come donna viene, dunque, riproposto in una nuova traduzione, a cura di Giovanna Agabio.

Lou Andreas – Salomé è stata un’intellettuale nata in Russia ma che visse in giro per l’Europa.

Ebbe amicizie del calibro di Nietzsche, Rilke e lo stesso Freud.

Molto colta per l’epoca, l’autrice ebbe la possibilità, grazie alla propria famiglia, di studiare da autodidatta ed entrare in contatto con l’élite culturale dell’epoca.

Interessata alla nascente psicoanalisi, è stata allieva dello stesso Freud e divenne essa stessa psicanalista.

Libera ed indipendente, la sua attività di ricerca si è focalizzata sulla natura femminile.

In L’umano come donna, l’autrice, contrapponendosi alle teorie del tempo, afferma la netta separazione tra il femminile e il maschile, affermando del primo l’assoluta compiutezza.

La donna non è dipendente dall’uomo: al contrario, sarebbe dotata di una maggiore vicinanza con la natura, con il mondo, e perciò dotate di pulsioni più autentiche, più intime.

 

“Gli errori commessi quanto all’essenza del femminile rivelano in fondo sempre lo stesso principio, sia che si sottolinei la dipendenza e la passività femminili, per cui la donna è soltanto l’appendice dell’uomo, sia che si sottolinei soprattutto l’elemento meramente materno nella donna: anche il materno, se concepito soltanto come immagine del ricevere passivo – portare a compimento una gravidanza e partorire –  autorizza le medesime conclusioni sbagliate che si riscontrano dappertutto, persino tra le esponenti di questa tendenza all’interno del problema femminile.

Non meno delle altre, infatti, queste tendono a ignorare che la donna è anzitutto e soprattutto qualcosa di totalmente autonomo, che dà quanto l’uomo, e che per lei tutti gli altri rapporti ne sono la conseguenza”.

 

 

Perché leggere L’umano come donna?

 

Nella coinvolgente prefazione a questa edizione di L’umano come donna, Chiara Zamboni racconta l’opera di Lou Andreas – Salomé definendola una sorta di anticipazione, per certi versi meno elaborata, di quella che verrà definita, negli anni ’60, la teoria della differenza sessuale, e che vide esponenti del calibro di Carla Lonzi.

Proprio come quest’ultima, Lou Andreas – Salomé utilizza l’aspetto della sessualità come argomento in favore dell’autonomia e indipendenza delle donne rispetto agli uomini, in un mondo che le voleva soggetti deboli e sesso passivo.

L’umano come donna appare dunque come un vero e proprio testo di analisi della sessualità femminile, messa in contrapposizione con quella maschile, allo scopo di dispiegarne la diversità.

Leggere L’umano come donna permette di osservare da vicino come un’intellettuale raffinata e donna libera come Lou Andreas – Salomé cercò di validare scientificamente le legittime rivendicazioni del proprio sesso, che negli anni a venire sarebbero esplose nel movimento delle donne.

 

 

L’umano come donna

Sinossi

 

Un testo fondamentale che ha aperto la strada alla riflessione sulla femminilità e sulla differenza sessuale 

In questo breve saggio, scritto nel 1899, Salomé affronta la questione della differenza sessuale e dell’autonomia femminile, tracciando una sorta di “fenomenologia del femminile” – contemplato nella sua interezza, autonomia, perfezione – su cui fonda l’idea della superiorità della donna.

Il femminile è un genere capace di “comprendere”, contenere il maschile, mentre il maschile ha difficoltà a “contenere” il femminile.

Quest’ultimo, come l’ovulo, è indefinito e sferico, ma non per questo oscuro, incompleto e inquietante; al contrario esso è per sua natura luminoso, indivisibile e autonomo, “naturalmente felice” perché unito al tutto infinito ed eterno.

Mentre il maschile scopre la sua incompiutezza nella minuscola cellula che lo caratterizza, avanza all’infinito lungo una linea retta, in una eterna insoddisfazione che necessita sempre di nuovi obiettivi.

Non c’è dunque alcuna ragione di invidiare l’uomo: il femminile è “simbolo del tutto e dell’eterno”.

Ma finché le donne non prenderanno in considerazione se stesse, «cercando di capirsi con il maggiore impegno e la massima serietà possibile nella loro diversità dall’uomo… non sapranno mai quanto vasti siano in realtà i confini del loro mondo».

 

Titolo: L’umano come donna
Autore: Lou Andreas – Salomé
Editore: VandA edizioni, 2022