Un Mistero Buffo contro il pregiudizio di genere

recensione di Giuseppina Ragucci

Mistero Buffo

 

Mistero Buffo, giullarata popolare in chiave post moderna, rappresentato sul palco dalla giovane Elisa Pistis, é stata una delle novità più interessanti del teatro italiano degli ultimi anni che affronta, tra gli altri, i luoghi comuni sui pregiudizi di genere.

Partendo da una fisicità molto femminile, quasi efebica, l’attrice sarda, con piglio originale e indipendente, ha affrontato l’opera di Dario Fo, scritta e recitata da lui medesimo e da Franca Rame a partire dal 1969, rinnovandola con coraggio e testardaggine tutta sarda.

Afferma Elisa Pistis:

“Dario ci ha lasciato la possibilità di far rivivere le sue parole, infatti, nessuno, quando vede il mio spettacolo, dice che ricorda l’opera del Premio Nobel: questa è la prova che sono riuscita nell’intento di rielaborarlo a mio modo, farlo diventare un abito femminile.

“Le grandi opere hanno il magico potere di parlare al cuore della gente anche dopo anni, ed anche in nuovi contesti, attraverso la bocca e il corpo di attori sempre nuovi.”

Elisa ricorda un po’ la protagonista di una delle opere di Grazia Deledda, “piccola, pallida e bruna, un po’ spagnola, un po’ araba, un po’ latina…”.

Sul proscenio appare come una nera figura, avvolta per alcuni momenti nello scialle di colore corallo, tipico dell’abito sardo delle feste; trascina il pubblico attraverso le vicende quotidiane di chi, a causa del colore della pelle, subisce discriminazioni che a prima vista sembrano banali, nel prologo dell’opera che ha fatto guadagnare a Fo il Nobel per la letteratura nel 1997.

Ispirato ai Vangeli Apocrifi, i cantari medievali e i racconti popolari, lo spettacolo porta in scena due episodi della vita di Gesù.

Nel primo, la storia della Sacra famiglia si riveste delle tematiche quotidiane di un uomo ed una donna lavoratori, alle prese con un figlio “particolare” che, per essere accettato, sapete cosa s’inventa? Un gran bel miracolo, che lo trasformerà da emarginato e bullizzato a leader della marmaglia di ragazzini in quel di Giaffa!
Il secondo episodio rappresenta Maria ai piedi della croce, scena magistralmente recitata in passato da Franca Rame, improntata sul dolore che prova una madre nel vedere, tragicamente impotente, il figlio sofferente e moribondo.

Un grande pathos, quindi, si accompagna alla dignità che spinge “la donna tra le donne” a rifiutare la proposta dell’Arcangelo Gabriele, di agevolare la morte di Cristo per non vederlo più disperato e sofferente.

Il one woman show si riveste di particolare espressività grazie alla dinamica fisicità dell’attrice, che si muove senza posa accostando il famoso gramelot di Dario Fo al dialetto sardo, in una festa di colori linguistici e di suoni che diventano musica universale (lo spettacolo è stato rappresentato in tutta Italia e ne ha varcato i confini fino al Giappone).

La pièce incrocia l’ordito dell’ironia della condizione umana, con la trama tragica di una visione laica del sacrificio di Cristo che vendica tutte le vittime della storia.

Rappresentata per la prima volta il 31 marzo 2018 presso il Teatro Comunale di Elmas (Cagliari), Mistero buffo compie due anni e conta ormai quasi 100 repliche: i temi più sentiti oggi, come l’emarginazione, il diverso e la sofferenza degli ultimi, toccano il cuore degli spettatori e ne stimolano empaticamente la riflessione, ma al contempo strappano la risata e solleticano l’ironia, proprio come il grande Dario Fo sapeva magistralmente fare.

Elisa Pistis, pur essendo molto giovane, vanta un lungo curriculum di studi: laureata in Beni culturali a Cagliari, ha frequentato l’Accademia di Arte Drammatica Nico Pepe di Udine ed ha conseguito anche un master in Drammaturgia e sceneggiatura all’Accademia Silvio d’Amico di Roma.

Oltre a recitare, scrive anche per il teatro: il suo testo “Ai miei tempi”, ad esempio, é stato prodotto da Sardegna Teatro.

Ha lavorato spesso anche per la Rai e per la radio, ed ha girato l’Italia in lungo e in largo grazie allo spettacolo “Human”, con Marco Baliani e Lella Costa.
Recentemente ha partecipato ad un “TED for women” a Zurigo, il 6.12.2019, in cui ha parlato dell’enpowerment femminile nell’arte: nello speech ha raccontato la sua esperienza relativa a Mistero Buffo, compresa la lotta ai pregiudizi di genere ed ai luoghi comuni, affrontata con coraggio e determinazione, nonché la gran soddisfazione di aver condiviso tanto con Dario Fo, che l’ha incoraggiata e messa in guardia, diventando il suo padre artistico.