Mamma Trollope – Frances Trollope, le madri incredibili di figli celebri
di Romina Angelici
Approfitto della recente uscita di questo libro, Le maniere degli americani, per parlarvi di Frances Trollope, tradotta per la prima volta in Italia da La Torre dei Venti[1].
Frances Milton Trollope, o Fanny, nacque a Stapleton, il 10 marzo del 1779, in un sobborgo di Bristol. Sposò nel 1809 l’avvocato Thomas Anthony Trollope non troppo felicemente. Numerose, ma meno fortunate, furono le gravidanze: dei suoi sette bambini rimasero in vita solo alcuni figli, di cui i più famosi sono Thomas Adolphus, che visse sempre accanto a lei, il più longevo, e Anthony, scrittore vittoriano di successo[2].
Frances era la figlia più giovane di Frances Gelsey Milton e William Milton, un ministro benestante. Sua madre morì poco dopo la sua nascita, lasciando il padre a crescere lei e i suoi fratelli da soli. Il reverendo Milton, un uomo ottimista educato a Oxford che si è molto divertito a studiare letteratura, scienza e matematica, diede a Frances e sua sorella Mary Milton la stessa educazione classica ricevuta dal fratello maggiore. Se sua madre fosse stata viva, è molto probabile che l’educazione di Frances sarebbe stata più improntata alla vita domestica come moglie e madre. Invece, Frances e Mary approfittarono dell’ampia biblioteca del reverendo e furono istruite in francese, italiano e latino, oltre a letteratura, arte e scrittura.
Frances è così cresciuta molto meglio della maggior parte delle giovani donne inglesi del suo tempo, un fatto che l’ha preparata per la sua futura carriera di scrittore. Insieme a suo fratello e sua sorella, ha ereditato la personalità allegra e rilassata di suo padre. Come nella vita successiva, Frances viaggiò spesso in gioventù; la famiglia aveva case a Heckfield e Bristol, e i bambini seguivano il padre durante i suoi numerosi viaggi anche in altre parrocchie. Altro fatto diverso dal solito, il reverendo Milton non aveva fretta di far sposare le sue figlie, sebbene la maggior parte delle donne all’epoca si sposasse giovane, e Frances era libera di fare ciò che le piaceva.
Nel 1802, fu lui a risposarsi e questo evento fu quello che spezzò l’unità familiare stretta. Frances e Mary si trasferirono a Londra l’anno successivo dove già viveva il loro fratello Henry, sia per sfuggire all’imbarazzo della vita con la matrigna, sia per le opportunità culturali offerte dalla capitale. I tre fratelli condividevano una casa, diventando rapidamente parte della scena sociale della nobiltà londinese, organizzando piccoli ricevimenti e serate e frequentando numerosi musei, teatri e altre attrazioni culturali di Londra.
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Frances Trollope – il matrimonio
Frances fu presentata a Thomas Anthony Trollope, un amico di suo fratello, nel 1808. Trollope era un giovane avvocato che aveva interessi intellettuali e un contegno calmo e serio. Nonostante la differenza caratteriale- Frances era una donna amante del divertimento e di buon umore – si interessarono l’una all’altra. Dopo un breve fidanzamento, si sposarono il 23 maggio 1809, Frances aveva 30 anni. Gli sposi rimasero a Londra, affittando una casa poco distante da quella che Frances aveva condiviso con suo fratello e sua sorella.
Nel corso dei successivi sette anni, Frances adempì il compito principale di una moglie inglese del XIX secolo dando alla luce cinque figli, quattro maschi- Thomas, Henry, Arthur e Anthony – e una femmina, Emily, che morì durante l’infanzia. Per accogliere questa famiglia in crescita, Thomas Anthony acquistò una fattoria vicino a Harrow nel 1816. Lì nacquero altre due figlie, Cecilia Trollope (Tilley) nel 1816, e una seconda Emily nel 1818.
Frances era chiaramente la forza trainante nella vita familiare della Illots Farm; insegnò a tutti i suoi figli, promuovendo in ciascuno l’amore per quelle stesse materie che aveva studiato con suo padre, in particolare la letteratura. Ogni bambino era incoraggiato a provare a scrivere e difatti Thomas si cimentò nei romanzi storici, mentre Cecilia scrisse dei romanzi ma il più noto dei figli di Frances fu Anthony Trollope al quale la fama dei suoi romanzi è valsa un posto come uno dei migliori romanzieri inglesi del XIX secolo. Quando non studiavano sotto la tutela della madre, i bambini spesso fungevano da intrattenimento alle feste dei Trollopes, esibendosi in scenette che Frances scriveva per i loro ospiti.
Come moglie e madre, Frances fu spesso costretta a fungere da intermediario tra i suoi figli e suo marito. Tutti e sei hanno mostrato la personalità aperta e cordiale di Frances, che li ha portati in conflitto con Thomas, che era diventato più riservato e meno incline a godere dei piaceri della vita con il passare degli anni. Frances ha sempre cercato di far funzionare la famiglia senza intoppi mantenendo la pace tra i suoi membri.
Frances Trollope alla Illots Farm e a Parigi
Durante gli anni alla Illots Farm, l’attività legale di Thomas andava bene e i Trollope godevano di un elevato standard di vita; tuttavia, nel 1820 si presentò il primo dei loro problemi economici. Thomas si aspettava di ereditare da un anziano zio e fece alcuni passi avventati; quando fu diseredato perché suo zio si risposò, la famiglia si trovò a far fronte ai debiti contratti.
Nel 1823 i Trollope si recarono a Parigi, dove Frances incontrò per la prima volta Frances “Fanny” Wright, una socialista utopica radicale con la quale entrò in amicizia. Durante la sua permanenza a Parigi, Frances teneva un diario delle persone e dei luoghi che incontrava; era il suo primo tentativo di scrittura e le sue osservazioni dettagliate rivelano un’intuizione acuta che le sarebbe riuscita utile nella sua vita professionale.
Al ritorno a casa la grave depressione economica che colpì l’Inghilterra e alcuni problemi di salute accusati da Thomas fecero completamente naufragare la situazione finanziaria della famiglia che si trasferì in una casa più piccola.
Nel 1827, Frances decise di partire per gli Stati Uniti, portando con sé i bambini più piccoli, per partecipare prima alla comunità utopica di Nashoba, fondata dalla sua amica Frances Wright, una comunità di attivisti sociali bianchi che cercavano di educare ex schiavi. Frances Trollope aveva deciso di aderire per diversi motivi: amava viaggiare, voleva disperatamente fuggire dai suoi problemi finanziari e dal marito amareggiato (che era contrario al viaggio), e credeva nel movimento abolizionista. Tuttavia, era totalmente impreparata alle dure condizioni di vita a Nashoba. C’erano poco cibo, solo capanne primitive per dormire, una popolazione infelice e demoralizzata di ex schiavi e malattie dilaganti. I Trollope rimasero lì solo per dieci giorni, dopo di che fuggirono a nord verso Cincinnati che Frances aveva sentito descrivere come “l’Atene dell’ovest”. Qui la donna si arrangiò con diversi lavoretti, anche coinvolgendo i figli, fino a che non ebbe l’idea di creare un Cincinnati Bazaar, una specie di centro commerciale dell’Ohio, per cui aveva cercato e raccolto dei fondi. Anche questa iniziativa si concluse con un fallimento perché il marito si rifiutò di sovvenzionarla, gli stessi cittadini di Cincinnati la boicottarono perché contrari alla promiscuità del Bazar che era pubblicizzato come un luogo in cui entrambi i sessi si mescolavano a parità di condizioni e le donne facevano affari come facevano gli uomini. Frances infatti considerava la separazione americana dei sessi e l’insistenza sulla subordinazione delle donne culturalmente arretrata e frustrante[3].

Anthony Trollope
I tre figli – Anthony, lo scrittore, e i suoi due fratelli maggiori – erano rimasti a studiare al college (cosa che Anthony non perdonerà mai alla madre) e si ricongiunsero ai genitori una volta tornati in patria. Lei divenne abbastanza famosa come scrittrice, lui rischiò l’arresto per bancarotta fraudolenta e dovette fuggire con tutta la famiglia in Belgio.
Di nuovo in Inghilterra
Dopo la morte del padre, nel 1835, i Trollope rientrano in Inghilterra.
Nel 1832 Frances aveva pubblicato il suo diario americano: Domestic Manners of the Americans. Ben una decina d’anni prima delle American Notes di Dickens. Il successo fu immediato, da quel momento fino agli ultimi anni della sua vita continuò a scrivere diventando una delle autrici britanniche più lette e apprezzate. Oltre a ciò Frances realizzò 34 romanzi, sei reportage di viaggio, un saggio in versi.
Domestic Manners of the Americans era un saggio sullo stile di vita degli americani che ebbe un incredibile successo e che le permise di risollevare le sorti economiche della famiglia (a causa dei dissesti causati dal padre avvocato).
Frances Trollope di certo non si aspettava l’incredibile successo che ebbero le sue memorie americane in Inghilterra, tutto sommato era ancora bruciante il distacco della colonia più prospera dalla madre patria, mentre era prevedibile lo sconcerto e conciliazione dei lettori americani. Non era questo l’obiettivo di Frances, non aveva intenzione di scrivere una satira sulla vita degli americani. Descrive quello che vede, che sente; racconta di un paese che considera alla rovescia rispetto al suo. Certamente lo fa senza mezzi termini, dall’alto del suo essere cittadina di un impero che domina il mondo, e schietta, senza pregiudizi ci rimanda immagine di una nazione ancora primitiva, carica di difetti e di colpe, ma anche di una straordinaria vitalità. Anche se sono passati quasi due secoli, quell’America ricorda per alcuni aspetti l’America di oggi, tanto la capacità di osservazione di Frances ha saputo cogliere presenza di quella civiltà. Una donna notevole Frances, che non si è mai data per vinta, instancabile, generosa e aperta al mondo.
«Da quello che io ho scritto desumerete che io non amo l’America. Io non amo gli americani, non amo i loro principi ed i loro costumi e non mi piacciono le loro opinioni»
Dopo il secondo romanzo, The Abbess, Frances Trollope scrisse Belgium and Western Germany, pubblicando in successione altre opere sulla cultura europea sulla stessa falsariga, come Paris and the Parisians e Vienna and the Austrians.
Frances Trollope – autrice
La Trollope fu anche autrice di opere di critica sociale, ed il suo Michael Armstrong: Factory Boy del 1840, fu il primo romanzo di denuncia sulle conseguenze sociali della Rivoluzione Industriale pubblicato in Inghilterra e dove si denuncia la pratica dell’uso di minori nelle fabbriche. A questo primo romanzo di denuncia seguirono Jonathan Jefferson Whitlaw, opera contro la pratica dello schiavismo, e The Vicar of Wrexhill sulla corruzione della casta ecclesiastica in Inghilterra. La sua opera più celebre fu la trilogia di romanzi della vedova Barnaby, e la sua abitudine di scrivere romanzi concatenati in serie venne poi ereditata da suo figlio Anthony.
Dopo alcuni anni trascorsi in Inghilterra per Frances divenne ora di partire nuovamente e questa volta scelse l’Italia. Arrivò a Firenze la prima volta nel 1843 in compagnia di Thomas Adolphus per testare il clima della città, la piacque moltissimo e la scelse come sua residenza permanente. Quella curiosa famiglia di scrittori scelse di abitare in questa zona, Piazza Indipendenza e il Villino da loro occupato divenne per tutti noto come Villino Trollope.
Per i successivi sei anni, Frances godette di buona salute nonostante l’età che avanzava e, come sempre, continuò a pubblicare romanzi su base regolare, nove in tutto. Nel 1856, apparve il suo ultimo libro, Fashionable Life. Disse alla sua famiglia che alla fine, all’età di 77 anni, con 34 romanzi e 6 libri di viaggio alle spalle, stava posando la penna per sempre.
Frances aveva idee progressiste sul ruolo della donna, che doveva essere certamente moglie e madre ma senza rinunciare ad assumere un ruolo pubblico ed educativo e andò molto d’accordo con sua nuora, Theodosia Gawonn, la quale, recatasi in viaggio con il padre, fu ospite loro ed ebbe così modo di conoscere e poi sposare proprio Thomas rimanendo a vivere con i Trollope.
Furono entrambe ad animare il salotto del Villino Trollope, frequentato da tutta la comunità inglese fiorentina e impegnato in favore del movimento risorgimentale italiano attraverso articoli di sostegno politico e la traduzione e diffusione di testi di attivisti italiani.
Il sodalizio suocera e nuora proseguì anche nel riposo eterno perché furono sepolte l’una accanto all’altra nel Cimitero detto ‘degli Inglesi’ in Piazzale Donatello, Frances lasciò questa vita nel 1863 e Theodosia la seguì a breve giro (1865).
[1] http://tabulafati.com/ec/product_info.php?products_id=1667&fbclid=IwAR0_SS-6DQeoPYu3r4NQfxzEzYSedTmYJoCjrFL-_7SNrI2Dkm-ZGqY1NC4
[2] http://www.florenceisyou.com/2019/04/i-trollope/
[3] https://www.encyclopedia.com/women/encyclopedias-almanacs-transcripts-and-maps/trollope-frances-milton-c-1779-1863