I Vincisgrassi di Zia Lucia di Anna Pasquini

Voce al Cuore

recensione di Alessandra Patrignani

 

i vincisgrassi

I Vincisgrassi di Zia Lucia è un testo diaristico scritto da Anna Pasquini ed edito da Amarganta nel 2021.

Da inedito, il libro, ha ricevuto importanti riconoscimenti: menzione d’onore al Premio Diaristico Filippo Maria Tripolone Lanterna Bianca, XIX Edizione 2020; terzo classificato ex equo al Premio Internazionale Castrovillari Città Cultura, IV Edizione 2020.

Di cosa tratta I Vincisgrassi di Zia Lucia?



Nove capitoli più un epilogo bastano per entrare nella vita di una persona?
A quante pare sì.

La vita di Susanna è esposta su queste pagine dove ripercorre, attraverso un plurale di ricordi, alcune tappe significative della sua infanzia e della sua adolescenza.

Susanna ci apre le porte della propria quotidianità con un linguaggio puro e sincero, invitandoci – simbolicamente – a bere una tisana con lei e provando ad empatizzare con gli altri ma soprattutto con se stessa.

Ad ogni capitolo ci racconta di episodi, rievocandoli da varie epoche, che l’hanno segnata come persona.

Ci fa conoscere zia Lucia che, racconta, rivede con piacere ad ogni ritorno nella città natale di sua madre ma che, ad un certo punto, trova cambiata profondamente, annichilita da una malattia devastante: l’Alzheimer.

Proprio zia Lucia, quella zia molto forte, che oltre ad avere una vita molto impegnata a Natale era solita cucinare due grandi teglie di vincisgrassi, per la gioia di tutti.

L’appartamento dove Susanna è nata e cresciuta si trova a Roma, in una zona tristemente conosciuta ai più; ma ciò non ha influito sulla decisione dei suoi genitori nell’acquistarlo poichè al padre non importava il “contorno”.

“La casa è dove chiudi la porta alle tue spalle, il resto non esiste”
dichiarava, e mia madre era d’accordo


Importantissimo però, per lui, che a Susanna e a suo fratello Umberto fosse impartita una buona educazione scolastica.

Susanna e la sua famiglia trascorrono sia le ferie estive che le vacanze di Natale fuori regione; per le vacanze invernali si appoggiano da zia Lucia, mentre per l’estate affittano un vecchio casale in un piccolo paese di provincia.

Quest’ultimo si tratta di un paesino abitato, prevalentemente, da contadini e da Argia, un’anziana zia che, nonostante una menomazione alla mano gestisce, assieme al figlio l’unico bar del paese.

Susanna ricorda i profumi di quei giorni, come quello di pasta fresca fatta in casa da zia Argia e si domanda quanto potesse essere complicato nascere femmina, povera e con una menomazione, in un paesino rurale nell’immediato dopoguerra.

Durante le vacanze invernali, invece, ospite di zia Lucia, Susanna trascorre momenti piacevoli con due sue parenti, poco più grandi; esse la rendono partecipe di quei primi eventi sociali, di quei primi colloqui tra “pari” che sono tanto importanti ed edificanti a quell’età. Sentirsi belle e desiderate, sentirsi parte di un gruppo, seppur piccolo. Condividere le prime emozioni che si provano nei confronti del mondo esterno, oltre la sfera familiare.

Susanna, tra i suoi amici e parenti, vive delle esperienze che la segnano nel profondo: ne tracciano il sentiero dei ricordi e dei valori, le instillano profumi d’infanzia e di felicità, la trasformano in una ragazzina che comprende tante dinamiche di vita vera.

Nelle varie trame di vita Susanna scopre mondi diversi, geografie comportamentali diverse ma pur sempre valide, in cui sapersi riconoscere e costruire la propria vita all’insegna della cosa più importante: la pace con i suoi stesi sentimenti.

L’autrice chiude le danze di questi racconti, intimi e privati, ricordando un episodio di recente attualità svoltosi proprio nella cittadina di cui narra i suoi ricordi e che fa da sfondo ad un ulteriore movimento: quello dello scambio di riflessioni, di pensieri, idee e principi.

Perché leggere I Vincisgrassi di Zia Lucia?




Perché I Vincisgrassi di zia Lucia è una lettura molto scorrevole, con la quale si entra subito in sintonia.
C’è il senso di poter entrare in una famiglia, dote straordinaria dell’autrice quando scrive.
Sembra una chiacchierata tra amici, in cui sfogli l’album dei ricordi di una persona cara.

Leggerezza, ricordi, confessioni e riflessioni sono gli ingredienti che fanno di questo libro, un libro apprezzato da chi lo legge e premiato dalle giurie.

Inoltre, a fine libro ci regala la ricetta per dei veri vincisgrassi: da leccarsi le dita!

Link d’acquisto

 

 

 

Sinossi



Susanna, in visita alla zia Lucia colpita da pochi anni dall’Alzheimer, rivive momenti e sensazioni del suo lontano passato.

Il viaggio tra i ricordi trascina il lettore nel mondo dell’infanzia della protagonista aprendo scenari vividi grazie a una prosa tenera, potente e delicata.

Le dinamiche familiari descritte con profonda umanità si dipanano rivelando personaggi a tutto tondo spaziando tra la Capitale e luoghi del Centro Italia, descrivendo la periferia romana con le sue peculiarità e la Provincia con le sue contraddizioni.

In sottofondo, l’Italia degli ultimi quarant’anni con il suo approdo verso la globalizzazione che spazza via usi e costumi, un percorso durante il quale la protagonista cresce, matura, evolve con consapevolezza superando l’ostinazione di voler essere amata da chi non l’ama nonostante i vincoli del sangue.

Corredano il testo ricette e curiosità sui vincisgrassi marchigiani, cavallo di battaglia della zia Lucia, una rustica e saporita pasta al forno condita con un ragù a base di carni miste.

 

Titolo: I Vincisgrassi di Zia Lucia
Autore: Anna Pasquini
Edizione: Amarganta, 2021