Le scrittrice della notte – di Loredana Lipperini
Voce alle donne
recensione di Emma Fenu
Le scrittrice della notte è un libro a cura di Loredana Lipperini che raccoglie un’antologia di pochi, ma ben scelti, racconti in stile gotico e horror ad opera di scrittrici edita da Il Saggiatore nel 2021.
Le premesse intellettuali del lavoro di ricerca e assemblaggio vengono spiegate con cura nella dettagliata prefazione a cura dell’autrice che introduce l’opera stessa: si sciolgono domande sulla natura di una letteratura ritenuta più o meno di valore, sul cambiare nel tempo di quelle che sono le aspettative del lettore e prima ancora del mercato editoriale, sul perchè alcuni generi siano stati di appannaggio o maschile o femminile e cosa questo abbia comportato nella storia dei libri e nella storia universale.
Il fantastico e l’immaginifico, che esulano dall’autobiografico, sono generi minori in un’epoca in cui si cerca di attenersi a storie vere, di cronaca, che contengano un messaggio sociale?
Decisamente no, e questo è facilmente smontabile ricorrendo in primis ai classici.
Le donne hanno facilità e propensione nel comporre testi autobiografici, in quanto maggiormente connesse alla loro natura intimista?
Decisamente no e su questo non mi soffermo, perchè è il perno dell’introduzione di Loredana Lipperini e non voglio togliervi il piacere della lettura, voglio solo invitarvi a riflettere e a formulare opinioni prima ancora di acquistare il libro, per essere più propensi al dialogo intellettuale che ne consegue.
Voce alle donque, dunque. E finalmente.
Scrittrici della notte, donne, che scivolano nell’oscuro di antri infestate da spiriti, di morti non morti, di vermi che orridendamente scivolano nel cervello fra follia e lucidità, di Male, quello che azzanna allo stomaco, quello solo che ti fa comprendere il Bene, una volta che ne sei uscito dalle fauci. Se riesci a uscirne.
Il male esiste, è reale, è attuale. Insito nell’uomo, nel doppio che ci rende completi, nel doppio che ci lacera per dischiudere il segreto delle paure che ci distinguono, che hanno il marchio della storia universale e che ci attendono nel buio della notte e della coscienza, dove tutto è lecito vedere e narrare.
Dove le donne hanno voce, sussurro, bisiglio, urlo, boato di tempesta.
Abbiate paura e ne sarete purificati.
Link d’acquisto
https://www.ibs.it/scrittrici-della-notte-libro-vari/e/9788842828846
https://www.ilsaggiatore.com/libro/le-scrittrici-della-notte/
Sinossi
Cimiteri infestati, bare inchiodate troppo in fretta, corpi palpitanti di terrore, simulacri in cui albergano divinità intrappolate e spettri assassini di donne innamorate.
Loredana Lipperini indice una seduta spiritica e chiama a raccolta le scrittrici della notte: donne che hanno sfidato il canone letterario, che si sono cimentate con il fantastico e con il perturbante e ancora terrorizzano chi mette gli occhi sulle loro pagine.
La corona di racconti composta da Loredana Lipperini mostra tutte le sfumature nella palette del buio letterario.
Troviamo il gotico spettrale di Carolina Invernizio e Marchesa Colombi, la tensione al sublime e all’eroico di Paola Masino, il fantastico frammisto al folklore di Grazia Deledda e Matilde Serao, la fusione di ricordo e fantasticheria di Anna Maria Ortese, la visionarietà poetica di Gilda Musa e Chiara Palazzolo – due autrici che hanno scardinato i cancelli della letteratura di genere e che, come Paola Capriolo, hanno saputo aprire il fantastico a nuove, contemporanee vastità.
Instancabile esploratrice di libri, Loredana Lipperini scava nella terra del nostro passato letterario e ne riemerge con nuove possibilità per il lettore del presente e del futuro, componendo con Le scrittrici della notte l’antologia definitiva dell’orrore al femminile; il canone inverso dell’inquietudine più dolce e terribile che la nostra letteratura abbia conosciuto.
«Nero il suo volto dai contorni acerbi e gentilmente allungati, nere le mani pari a zampine d’uccello, nere le trecce, neri gli occhi che ardevano sotto quella rotonda fronte.
Dolore e un rapimento funesto li animavano. Erano occhi che pensavano, che ricordavano, che chiedevano; occhi spesso velati dalle memorie, distrutti da un desiderio arcano, abbagliati da canti remoti, da gridi di gioia, che lei sola, l’Infanta, poteva ascoltare. Un’indifferenza assoluta per il Fanciullo che portava sul braccio, morto come chi non è mai nato; un fastidio, un orrore educatamente contenuti per quel luogo chiuso, allucinato, dove la sua giovinezza di idolo si consumava; un’attenzione cauta, una avidità dispersa, tremante, intesa a raccogliere il minimo passo, un grido, una voce cantante che suonassero al di là di quella porta, e non fossero quelli a lei noti dei monaci o di qualche vecchia supplichevole: ecco ciò che rendeva astratto e pensoso, ambiguo e travagliato, vivente di vita umana, il viso oscuro di quel simulacro.»
«C’è uno strano equivoco che, specie negli ultimi anni, coinvolge il romanzo: pretendere che la letteratura racconti la realtà. Tuttavia bisogna cercare, tramite il fantastico, forme di reincanto, tra cui il confronto, continuo, con il Male.»
Titolo: Le scrittrice della notte
Autore: Loredana Lipperini
Edizione: Il Saggiatore, 2021