Signora dei filtri di Patrizia Poli
Voce alle Donne
Recensione di Emma Fenu
Signora dei filtri è un romanzo di Patrizia Poli edito da Marchetti nel 2017.
Di cosa tratta Signora dei filtri?
Ispirandosi al mito di Medea, la maga della Colchide che, per vendicarsi del tradimento di Giasone, uccide i loro figli, secondo la versione di Euripide, Seneca e altri a seguire, Patrizia Poli costruisce un romanzo avvincente e attuale.
Il mito e la forza primigenia dei sentimenti estremi fanno da scenario a una storia antica e senza tempo in cui sono molte le diadi degli opposti: vita e morte, odio e amore, greco e straniero, legame di sangue e legame d’elezione, vittima e carnefice, vendetta e giustizia.
In un crescendo di emozioni, si palesa l’amore tossico e totalizzante di un uomo cresciuto nella corsa all’oro e di una donna votata ai misteri della natura e serva dell’oscura e potente Signora.
Non mi soffermerò nel raccontarvi la trama del romanzo, nel rispolverare il mito e nel cogliere le differenze fra essi: il romanzo ha forza nell’uso personale degli antichi testi per creare una Medea inedita.
Vi inviterò a riflettere sulla domanda sottesa a tutta la narrazione:
Cosa spinge una madre ad uccidere i propri figli?
Ce lo si chiedeva fin dagli albori dell’epopea umana e l’eco continua a risuonare nell’abisso della mente umana.
Perché leggere Signora dei filtri?
Signora dei filtri è un romanzo di pregio, che conquista e avvince anche chi è digiuno di miti: i rimandi dotti non sono mai pedanti e l’intreccio prosegue mischiando acqua salata, umori e sangue.
A fine lettura, due figure si sono sovrapposte nella mia mente: due donne diverse eppure non troppo, perchè Donne e Dee.
Anche Medea, come Maria Maddalena, protagonista de L’uomo del sorriso scritto dalla medesima autrice, è donna, strega, puttana, moglie di nessuno, libera nel parlare e nell’amore e colpevole soprattutto di aver troppo amato?
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Sinossi
Signora dei filtri è un romanzo mitologico.
Parla del mito degli Argonauti, ma da un’angolazione inusuale, che percorre anche gli anni della giovinezza dei protagonisti.
Ogni elemento mitico ha una spiegazione naturale e non c’è intervento divino.
Romanzo mitologico, dunque, ma, soprattutto, una storia di carne e di sangue, di avventura, di uomini e donne, di sentimenti forti e potenti, gli stessi che hanno ispirato la tragedia di Euripide: ambizione, vendetta, gelosia, tradimento, passione.
La vera grande protagonista, terribile, potente ma accecata dalle passioni, è Medea, la Signora dei filtri. Medea si sente estranea in ogni luogo.
Barbara e straniera nell’animo, non è in grado di entrare in contatto con i suoi simili e, se lo fa, non conosce mezze misure.
È una creatura tellurica e lunare, incapace di sentimenti tiepidi, preda di una spaventosa, abissale, sovrumana solitudine.
Lo stile dell’autrice è inconfondibile, che parli di dio o di un alito di vento, tiene incollati alla pagina.