Ma l’amore, beh l’amore è tutt’altro –
di Rossella Vento
Quando le luci si accendono e cala la sera, quando il silenzio prende il posto dello squillo incessante del telefono, delle domande, delle risposte, dei fiumi di parole che scorrono in inutili riunioni, quando la porta si chiude alle mie spalle, quando riesco a restare sola tra le pareti della mia casa, a quel punto, in quel momento, penso a te.
In un angolo tu sei con me tra i problemi di ogni giorno, le risate, le chiacchiere, gli impegni, tra gli altri uomini che attraversano la mia vita.
Ma quando sono sola al calar della notte, non sei più in un angolo, invadi il mio cuore.
A quel punto mi manchi. Mi manca la tua voce, la tua risata, i tuoi racconti. Mi mancano le tue mani sulla mia pelle. Mi mancano le tue labbra sul collo.
Mi manca il divano di quell’appartamento e noi abbracciati a guardare un programma qualsiasi in televisione e a ridere, mentre mangiamo il gelato alla panna direttamente dalla vaschetta.
Mi manca la tua ironia e il tuo ordine metodico. Mi manca addormentarmi tra le tue braccia ed essere svegliata da te che vuoi fare l’amore. Mi manca fingere indifferenza in pubblico.
Mi manchi tu.
Ci siamo rivisti. Coraggiosi e spaventati. Fingendo indifferenza, fingendo fosse solo sesso.
Avresti desiderato non desiderarmi. Io disarmata tra le tue mani, tu che ti trattenevi per non abbracciarmi troppo forte, per non stringermi a te come facevi.
Non puoi perdonarmi dici. Se tu avessi fatto a me ciò che io ti ho fatto non riuscirei a perdonare.
Se solo tu comprendessi le ragioni: quanto amore c’era nel compiere quel gesto che ti ha allontanato per sempre da me. Quante lacrime versate quando tu eri con tua moglie e io relegata lontano da te.
Quanta paura che il lunedì mattina tu non mi volessi più.
Quanto desiderio in ogni incontro e quanta sofferenza in ogni addio.
Sapevo che lui te l’avrebbe raccontato.
Sapevo mi avresti odiato. Sapevo te ne saresti andato. Sapevo ogni cosa prima che accadesse, ma in quel momento ho creduto di morire, di non farcela senza te.
Poi ce l’ho fatta; nuovamente sono riuscita a ridere.
Ma non è passato un solo giorno senza che io mi addormentassi con il tuo pensiero che inondava il mio cuore.
Anche quando mi sono ritrovata tra le braccia di altri uomini, anche dopo aver fatto l’amore con loro. Ho pensato a te.
Un uomo mi diceva: “Con nessuna ho mai provato qualcosa di così intenso!” e io annuivo e rispondevo che valeva lo stesso per me. Dicevo questo e pensavo a te. A quanta intensità, quanta passione in ogni nostro bacio, in ogni telefonata, in ogni lite.
Senza quell’amore è più semplice vivere. Niente dolore, niente paure, nessun rischio di stravolgere le nostre vite. Senza me per te ogni cosa è più semplice. Senza me sei sereno.
Vivremo, così, sereni e separati.
Forse saremo tanto bravi da riuscire a incontrarci qua e là, mantenendo le distanze, lasciando che solo per qualche attimo il nostro cuore respiri, una tra le braccia dell’altro, per poi tornare alla serena quotidianità. Lontani.
Senza che nessuno superi il confine. La luce negli occhi dopo i nostri incontri sarà l’unico segnala che sotto le ceneri l’amore continua a bruciare, ma troppo vigliacchi per dargli ossigeno ci fingeremo felici al fianco di qualcuno che ci regala la tranquillità.
Ma l’amore, beh l’amore è tutt’altro.
Noi lo sappiamo.